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Sam avrebbe anche l'intenzione un giorno di ritornare lì ad allenare ragazzini ma l'accoglienza non è affatto buona.
In più il dottor Belvaux ha passato diciassette anni a dopare suo figlio e proprio in concomitanza della partita gli è scappata una dose troppo alta.
Risultato?
Una specie di zombie superveloce e superforzuto in grado di trasformarti in una cosa come lui solo vomitandoti addosso.
Comincia a farlo.
Lorit assieme ai suoi compagni di squadra , l'allenatore, un procuratore e una giornalista al seguito si trova contro uno stadio e una squadra avversaria che non sono altro che zombie assetati di sangue.
Del loro sangue.
E non sarà facile uscirne.
Shaun of the Dead ha più di 10 anni ormai e continua ancora a fare proseliti.
Se nel film del trio Pegg/Frost/ Wright c'era l'assimilazione di pendolari e proletari a zombie ( motore comico della prima parte del film, Pegg non si accorge di nulla forse perché siamo tutti un po' zombi la mattina presto quando si va al lavoro) il film di Thierry Poiraud e Benjamin Rocher ( già visto come coregista di La Horde, altro film di zombie apprezzatissimo qui a bottega) fa entrare nel mondo di zombie e affini un'altra categoria di uomini un po' particolari : gli uomini di calcio, vuoi che siano allenatori, procuratori , giocatori o tifosi. Soprattutto tifosi, una muraglia umana indifferenziata capace di muoversi come fossero un solo uomo e rispondenti a richiami molto elementari dati dai capi bastone che la partita non la guardano nemmeno, dando le spalle al campo da gioco.
Insomma il tifoso potenzialmente è lo zombie perfetto per farci un film.
Per quanto mi riguarda idea potenzialmente geniale.
Poiraud e Rocher l'hanno fatto: anzi ne hanno fatti due perchè hanno ognuno diretto i due tempi del film, un po' come quelle vecchie bands che in tempi di vinile registravano ognuna una facciata del disco, per ridurre le spese e per farsi conoscere, dando alle stampe quegli split LP ( si chiamavano così ) che erano paradiso e dannazione di ogni collezionista degno di questo nome.
Circa 140 minuti ( ma gira anche una versione da 120 minuti a quanto ne so io), durata praticamente record per un horror equamente divisi in una prima parte che caratterizza in modo spiccio ma efficace i personaggi in campo e una seconda parte , decisamente più movimentata in cui viene fuori l'anima vera del film, di cinema d'assedio.
Insomma Goal of the Dead si presenta come un'ideale crasi tra il classico film di genere sportivo infarcito di tutta la retorica che può contenere e il film horror che non ti aspetti perché è vero che è pieno di zombie che sono anche superinkazzati ma è anche dotato, anzi superdotato, di parentesi umoristiche e digressioni varie al tema principale.
E questo rende la visione assai godereccia in un delirio di battute da spogliatoio, giocatori coreani presi in stock al mercato invernale e tutti con lo stesso nome,un allenatore vecchio stampo, tutto cuore e senso d'appartenenza in un mondo di mercenari,un procuratore senza scrupoli e wannabe superstars calcistiche minorenni che si atteggiano a rockstars che vedono l'Olympique Parigi solo come un punto di passaggio per la loro carriera.
In più ci sono gli ultras del Caplongue, quattro scioperati scansafatiche ( ma proprio quattro di numero ) a cui sono affidati molti dei numeri comici del film.
Dura tanto Goal of The Dead ma non ti dà neanche un attimo per rifiatare tra un tempo e l'altro: è densissimo di avvenimenti, inseguimenti e sagacemente divide la narrazione in più sezioni nella seconda parte, quella di puro assedio, alternando in scena la lotta per la sopravvivenza per vari gruppetti di personaggi.
Sarà anche lungo, per qualcuno anche troppo, ma la carta vincente di questo film è proprio quell'oretta trascorsae a descrivere i personaggi in campo, soprattutto quel Lorit che non si è lasciato molto bene con i suoi tifosi, e a farsi letteralmente beffe del mondo del calcio, un universo a parte che si presta molto bene ad essere sbertucciato
Poi , invece di continuare con la solita commedia horror rassicurante e non particolarmente perturbante nel secondo tempo i francesini pigiano il pedale dell'acceleratore a tavoletta e viene fuori una quantità industriale di carne smembrata, frattaglie varie, litri e litri di vomito infettante, insomma un arsenale di effettini ed effettacci che non ti aspetti di certo in una commedia.
Nella seconda parte Goal of the Dead è un horror vero, con decine e decine di zombie e tanto tanto sangue sparso.
Ma si riesce a ridere lo stesso, a denti stretti , ma si ride.
Insomma stavolta affermare che la partita sarà un massacro non è solo un modo di dire.
E a noi tifosi ce piace .
Daje!!!!
PERCHE' SI : originale la modalità di realizzazione, ottimi effetti speciali senza troppa computer grafica, orrore e risate ben miscelate
PERCHE' NO : i puristi romeriani avranno da ridire, per qualcuno sarà interminabile.
( VOTO : 7+ / 10 )
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