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Il difficile di questi biscotti è sicuramente pronunciarne il nome: cioè pronunciare “alchermes” è facilissimo… si pronuncia esattamente come si legge… e si legge come è scritto… SEMPLICEMENTE ALCHERMES… senza strane pronunce, improbabili crasi, obsoleti accenti…
Semplicemente A L C H E R M E S.
Io stessa, prima di scrivere questo post ho controllato e ricontrollato svariate voltee mi sono documentata – devo dire che in questi casi il computer, internet, la tecnologia in genere ci è veramente d’aiuto: con un semplice click – in realtà erano svariati – ho risolto “il busillis” (come direbbe il Commissario Montalbano).
QUI la storia e la provenienza,
QUI la ricetta per farlo in casa,
e QUI interessantissime notizie sui coloranti – perché c’è un altro “busillis” ed io penso proprio che non sarò una futura consumatrice di Alchermes!
Comunque i biscotti li avevo già fatti ed ecco la loro ricetta.
250g di farina 0
100g di zucchero di canna chiaro
50g di burro
½ bustina di lievito (possibilmente non vanigliato)
1 uovo
1 cucchiaino di Alchermes*
1 cucchiaio di acqua (se serve)
1 pizzico di sale
Mescolare la farina, il lievito, lo zucchero e il sale in una grossa ciotola (fate attenzione che a volte il lievito fa dei grumi con l’umidità… eventualmente schiacciateli tra le dita) unite a queste polveri l’uovo leggermente sbattuto, il colorante che avete scelto (naturale o VERAMENTE NATURALE) e l’acqua se il composto risultasse troppo duro.
Fate delle palline grosse come nocciole e posizionatele su una teglia foderata con carta da forno distanti tra loro almeno5 cm e appiattendole leggermente.
Cuocere nel forno a 170° per 15/20 minuti.
Tirateli furi e fate scivlare il foglio con tutte le palline attaccate su una griglia e fate raffreddare.
* Essendomi documentata sull’Alchermes sarebbe meglio sostituirlo con del succo di barbabietola rossa – quelle sottovuoto colorano più intensamente o del succo ricavato da lamponi freschi schiacciati e poi passati in un colino, comunque date un’occhiata QUI.
Semplicemente A L C H E R M E S.
Io stessa, prima di scrivere questo post ho controllato e ricontrollato svariate voltee mi sono documentata – devo dire che in questi casi il computer, internet, la tecnologia in genere ci è veramente d’aiuto: con un semplice click – in realtà erano svariati – ho risolto “il busillis” (come direbbe il Commissario Montalbano).
QUI la storia e la provenienza,
QUI la ricetta per farlo in casa,
e QUI interessantissime notizie sui coloranti – perché c’è un altro “busillis” ed io penso proprio che non sarò una futura consumatrice di Alchermes!
Comunque i biscotti li avevo già fatti ed ecco la loro ricetta.
250g di farina 0
100g di zucchero di canna chiaro
50g di burro
½ bustina di lievito (possibilmente non vanigliato)
1 uovo
1 cucchiaino di Alchermes*
1 cucchiaio di acqua (se serve)
1 pizzico di sale
Mescolare la farina, il lievito, lo zucchero e il sale in una grossa ciotola (fate attenzione che a volte il lievito fa dei grumi con l’umidità… eventualmente schiacciateli tra le dita) unite a queste polveri l’uovo leggermente sbattuto, il colorante che avete scelto (naturale o VERAMENTE NATURALE) e l’acqua se il composto risultasse troppo duro.
Fate delle palline grosse come nocciole e posizionatele su una teglia foderata con carta da forno distanti tra loro almeno5 cm e appiattendole leggermente.
Cuocere nel forno a 170° per 15/20 minuti.
Tirateli furi e fate scivlare il foglio con tutte le palline attaccate su una griglia e fate raffreddare.
* Essendomi documentata sull’Alchermes sarebbe meglio sostituirlo con del succo di barbabietola rossa – quelle sottovuoto colorano più intensamente o del succo ricavato da lamponi freschi schiacciati e poi passati in un colino, comunque date un’occhiata QUI.
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