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Godzilla [1998]

Creato il 04 maggio 2014 da Jeanjacques

Godzilla [1998]
Certe cose ti fanno capire che sei appartenuto a un'epoca, e che per quanto tu possa crescere (per la cronaca, oggi compio ventiquattro anni!) l'eco di quel periodo sarà sempre vivo in te. Come ogni bambino nato negli anni Novanta sono stato fortemente condizionato dall'entertainment di quel decennio da molti ritenuto abbastanza sfigato, ma che dal punto di vista dell'intrattenimento ha saputo affibbiarci le migliori cose del mondo: i mostri. Fra Pokémon, Gargoyles, Mummies alive e Street sharks, credo di aver visto le peggio deformazioni [umanoidi e non] possibili. E quindi, come ogni mio compagniuccio di classe dell'epoca, sentii che questo Godzilla stava uscendo nelle sale. E potete ben immaginare l'effetto che ha fatto una notizia simile su di un bambino di sette anni. Un film con un dinosauro gigante alto venti piani... insomma, chiunque fosse stato piccolo ed è cresciuto in maniera sana e regolare, avrebbe provato un'attrazione morbosa per questo film. E ricordo che all'epoca mi piacque moltissimo, ma una volta che lo rividi a quattordici anni - quando un certo snobismo cominciava prendere piede - lo trovai una grande cazzata. Ero cresciuto, questo è vero, ma lo spirito del bambino che si è stati per verti versi vive sempre. Ecco perché al momento sto smaniando per poter vedere il tanto pubblicizzato remake...A causa degli esperimenti nucleari condotti nel Pacifico, un'iguana della Polinesia muta il DNA fino a tramutarsi nel proprietario della zampona che vedete nella locandina. Spinto dalla fame e dalla necessità di procurarsi un nido per le sue uova, si spingerà fino a Manhattan - dove, sennò? - instaurando una feroce battaglia con l'esercito e le palazzina. Ah sì, c'è anche una storia d'amore fra un ricercatore sfigato e una cronista ancora più sfigata, ma chissene!Chi poteva essere la persona adatta a creare un giocattolone simile? Ma ovviamente Roland Emmerich, quello che ha diretto fracassonate come Independence day e (questo qualche anno dopo) The day after tomorrow. Uno che adora il genere catastrofico e che ne ha fatto una ragione di vita, tanto da cercare di imprimere su celluloide la fine del mondo col pessimo 2012, e che qui sposa la sua causa rendendola un attimino più interessante: ovvero mettendoci un lucertolone da centoventi metri. Ma basta, questo? No. O almeno, non basta se avete più di dieci anni, ovvero l'età in cui ho cominciato a capire che film di questo tipo hanno qualcosa che non va. Non come Pacific rim, giocattolone estremo e forse ancora più stupido, ma in grado di diventare un capolavoro del genere grazie a un'autoironia onnipresente e a un comparto visivo della madonna, tutte cose che qui mancano. Ma d'altronde doveva essere basilare come cosa, perché effettuare il remake di un film giapponese degli anni Cinquanta (precisamente, il Godzilla del 1954 di Ishiro Honda) non è così semplice, specie per l'ingenuità concessa e dovuta del periodo, ma la premiata ditta di sceneggiatori Elliot & Rossio (gli stessi de La maledizione dell prima luna) sembrano aver dimenticato il tutto, allestendo un teatrino della banalità davvero esasperante. E non che ci si aspettasse un lavoro alla Kubrick da un prodotto simile, ma operò davvero, su certe cose non so davvero darmi una spiegazione. I personaggi sono tutti altamente antipatici o poco interessanti. Rientrano negli stereotipi del genere come vuole la tradizione, ma non sono stereotipi interessanti, non ci si riesce ad affezionare a loro e sarebbero potuti morire che non ve ne potrebbe fregare di meno. Ecco, avete presente quando sta per morire Harry Potter e siete quasi più preoccupati per quello che potrebbe succedere invece ad Hagrid? Una cosa simile. Solo che qui i personaggi sono tanti, piccoli, inutili Harry Potter. Non ne salvi manco uno, ma ironia della sorte, finiscono per salvarsi tutti. Tutta l'attenzione è rivolta al folle lucertolone, per l'epoca un vero prodigio di tecnica, che da solo vale l'intera visione. E sì, si sente che sono passati sedici anni da allora, ma comunque sembra incredibile che una creatura così realistica sia stata realizzata quasi un ventennio fa. Così come fa strano notare come l'alone di inutilità di un film come questo sia preservato anche per i film moderni, che ne hanno ereditato la filosofia di base: intrattenere senza però colpire al cuore. Perché la durata eccesisva di due ore e venti passa indisturbata, magari ci si fanno un paio di risate in alcuni punti, ma non è mai nulla che alla fine ti rimanga. La regia di Emmerich è asettica, non c'è una sola sequenza che rimane impressa, tutto è pura pornografia digitale per fare in modo che i tecnici della ILM di Lucas possono tirarsela su quanto sono bravi a creare la loro lucertolona. A differenza del filmone di Del Toro non c'è coinvolgimento, e la scena finale che vede la morte della bestia appare ridicola e totalmente fuori luogo. E forse sarà lo snobismo ancora maggiore che viene coi vent'anni, forse sarà un eccessiva pretesa su quello che alla fine è solo un film per bambini, forse sono un sacco di cose, ma questo film rimane qualcosa di indifendibile, come la carriera di Emmerich in generale, tanto che in quell'anno si è valso il Razzie Award come peggior remake/seguito. Lascia un senso di vuoto e si potrebbe guardarlo all'infinito, perché è così dimenticabile che a ogni nuova visione appare come nuovo.Ma il bambino resta sempre vivo dentro di noi. E il mio cuore strepita nell'attesa di vedere il remake di Garreth Edwards... perché se ci sono mostri, uno dei Novanta c'è sempre!Voto: Godzilla [1998]Godzilla [1998]Godzilla [1998]Godzilla [1998]Godzilla [1998]Godzilla [1998]

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