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Godzilla (Gojira)

Creato il 05 agosto 2012 da Alejo90
Godzilla (Gojira) (1954) - 3,5/5
Il re dei mostri (Gojira no gyakushū) (1955) - 3/5
Il trionfo di King Kong (Kingu Kongu tai Gojira) (1962) - 2/5
Watang! Nel favoloso impero dei mostri (Mosura tai Gojira) (1964) - 2,5/5
Ghidorah, the Three-Headed Monster (San daikaijū chikyū saidai no kessen) (1964) - 2,5/5
L'invasione degli astromostri [aka: Anno 2000 - L'invasione degli astromostri] (Kaijū Daisenso) (1965) - 2,5/5
Il ritorno di Godzilla (Gojira, Ebira, Mosura: Nankai no daiketto) (1966) - 2/5
Il figlio di Godzilla [aka: Il ritorno di Gorgo] (Kaijū-tō no kessen - Gojira no musuko) (1967) - 1,5/5
Gli eredi di King Kong (Kaijū sōshingeki) (1968) - 2/5
All Monsters Attack [aka: Godzilla's Revenge] (Gojira, Minira, Gabara - All kaijū daishigeki) (1969) - 2,5/5
Godzilla - Furia di mostri [aka: Godzilla  - Furia dei mostri] ( Gojira tai Hedora ) (1971) - 3/5
Godzilla contro i giganti (Chikyū no kogeki meirei - Gojira tai Gaigan) (1972) - 1,5/5
Ai confini della realtà (Gojira tai Megaro) (1973) - 1,5/5
Godzilla contro i robot (Gojira tai Mekagojira) (1974) - 2,5/5
Distruggete Kong! La Terra è in pericolo! ( Mekagojira no gyakushu ) (1975) - 2,5/5
Il ritorno di Godzilla (Gojira) (1984) - 2,5/5
Godzilla contro Biollante (Gojira tai Biorante) (1989) - 3/5
Godzilla contro King Ghidorah (Gojira tai Kingu Gidora) (1991) - 2/5
Godzilla contro Mothra (Gojira tai Mosura) (1992) - 2/5
Godzilla vs. Mechagodzilla II (Gojira tai mekagojira) (1993) - 2,5/5
Godzilla vs. SpaceGodzilla (Gojira tai SupēsuGojira) (1994) - 1,5/5
Godzilla vs. Destoroyah (Gojira tai Desutoroia) (1995) - 2,5/5
Godzilla 2000 Millennium (Gojira Nisen: Mireniamu)(1999) - 1,5/5
Godzilla vs. Megaguirus (Gojira × Megaguirus Jī shōmetsu sakusen) (2000) , di Masaaki Tezuka
Godzilla, Mothra and King Ghidorah: Giant Monsters All-Out Attack (Gojira, Mosura, Kingu Gidora: Daikaijū Sōkōgeki) (2001) , di Shusuke Kaneko
Godzilla Against Mechagodzilla (Gojira tai Mekagojira) (2002), di Masaaki Tezuka
Godzilla: Tokyo S.O.S. (Gojira tai Mosura tai Mekagojira Tōkyō Esu Ō Esu)(2003) , di Masaaki Tezuka
Godzilla: Final Wars (Gojira: Fainaru Wōzu) (2004) , di Ryūhei Kitamura
Anche se non abbiamo mai visto un suo film, conosciamo il suo nome: Godzilla (Gojira in originale), il lucertolone gigante creato nel lontano 1954 da Ishirō Honda (ispirato dal film americano del 1953 Il risveglio del dinosauro, che fu esportato in Giappone con enorme successo) con l'appoggio del lungimirante produttore della Toho Tomoyuki Tanaka, ed in seguito entrato a far parte della cultura popolare del Giappone (in cui lanciò la moda dei Kaijū eiga, i film di mostri giganti venuti dallo spazio o risultato delle radiazioni atomiche) e del resto del mondo come emblema dei fantahorror. Sebbene il primo film della saga fosse stato realizzato con l'intenzione di essere spaventoso e serio, lo strepitoso successo di questo e dei suoi seguiti immediatamente successivi trasformarono ben presto la figura di Godzilla da mostro pericoloso a paladino del Giappone, che combatte contro altri mostri giganti che minacciano la Terra. Così il temuto mostro si è tramutato nell'idolo dei bambini giapponesi di varie generazioni, ed i film ad esso dedicati sono diventati sempre meno seri e sempre più umoristici.
Honda, creatore del personaggio, si specializzò in film sui mostri: realizzò la maggior parte dei film su Godzilla del primo periodo, più altre pellicole incentrate su nuove aberranti creature, alcune delle quali faranno capolino nella continuity di Godzilla in pianta stabile; era prassi comune, infatti, mischiare mostri di vari film in pellicole che li facessero combattere assieme. Ecco quindi che ben presto Godzilla si trovò affiancato da una folta schiera di amici/nemici: Mothra, King Ghidorah, Minilla, Mechagodzilla e molti altri.
I film di Godzilla sono accomunati dalla tematica ecologista: conseguenza della paura atomica, la creatura di Honda è nata dalla mente del suo autore come atto di denuncia dei pericoli delle radiazioni, e come monito alle future generazioni a rispettare l'ambiente naturale. Purtroppo pare che lo stesso Giappone non abbia seguito questo monito, dato che ha costruito negli anni molte centrali nucleari in tutto il territorio nazionale.
Il film di Godzilla sono stati spesso caratterizzati da budget non molto elevati, con conseguenti risultati piuttosto ridicoli a livello di messinscena ed effetti speciali, specie se visti ai giorni nostri. Tuttavia le carenze tecniche sono state a volte compensate da una scrittura piacevolmente varia e dalla progressiva "umanizzazione" del lucertolone e dei suoi compagni d'avventure, che ha portato molto pubblico ad affezionarsi al personaggio.
Vedere oggi la serie di Godzilla significa anche fare un viaggio nel tempo, attraversare molti decenni di storia del Giappone del dopoguerra e seguirne l'evoluzione in termini culturali e di costumi nonché, a livello cinematografico, studiarne le influenze rispetto ai generi imperanti nel corso delle varie epoche (dallo spionistico allo spaziale al film per bambini). Inoltre si possono osservare con interesse molteplici stili di regia (una dozzina di mani diverse dietro la macchina da presa, nell'arco temporale dell'intera serie) succedutisi nel corso degli anni.
Tutti i film di Godzilla sono stati prodotti dalla Toho Company Ltd, che detiene i diritti sul personaggio. Ne sono state realizzate tre serie, ognuna con lunghe pause a separarle: la prima serie è quella dell'era Showa (1954-1975), la seconda è quella dell'era Heisei (1984-1995) e la terza è detta Millennium (1999-2004). Dopo l'ultimo film del 2004 la Toho ha comunicato la propria decisione di sospendere la realizzazione di film di Godzilla per un decennio. E' quindi possibile la comparsa di un nuovo episodio tempo un paio d'anni!
Moltissimi film della saga (specie i primi) hanno subìto molte modifiche nelle edizioni americane rispetto a quelle originali giapponesi (personaggi aggiunti, scene girate ex novo ed altro), spesso per adattare meglio il film ai gusti del pubblico USA, ma anche per smorzare i toni anti-americani sovente presenti in tali pellicole. Tutti i film qui recensiti sono stati visti nelle loro versioni originali giapponesi.
Non tutti i film della serie di Godzilla sono stati distribuiti in Italia. Per i film editi nel nostro paese ho indicato, nell'elenco sovrastante, i titoli italiani seguiti dagli originali giapponesi. Per i film inediti, ho indicato i titoli inglesi seguiti dagli originali giapponesi.
Infine, per chi voglia saperne di più sulla saga consiglio il seguente sito, ricco di notizie e curiosità sulla realizzazione di ciascun episodio della serie: GodzillaItalia
-Godzilla
di Ishirō Honda - Giappone 1954 - fantahorror - 98min.
Al largo del Giappone molte imbarcazioni scompaiono misteriosamente. Sull'isola di Odo viene avvistata una creatura mostruosa. Il professor Yamane (Takashi Shimura), paleologo, investigando sul posto, si imbatte nell'abominevole essere: chiamato Gojira dagli abitanti del luogo, è una specie di dinosauro gigante, che il professore ritiene essere il risultato della mutazione, indotta dalle radiazioni nucleari, di una specie di dinosauro parente del Tirannosauro (il Gojirasauro, appunto) salvatosi miracolosamente dall'estinzione. L'esposizione alle radiazioni l'ha reso alto 50 metri e l'ha dotato di spaventosi poteri, come una pelle incredibilmente coriacea (le armi terrestri non la scalfiscono) e la capacità di emettere un raggio di energia distruttrice dalla bocca. Col passare del tempo il mostro si avvicina sempre più a Tokyo radendo al suolo ogni cosa sul suo cammino. Tutto sembra perduto, ma lo scienziato Sherizawa (Akihiko Hirata) si offre di eliminare la creatura con un'arma di sua invenzione, il distruttore di ossigeno.
Capolavoro del fantahorror, è il film che ha lanciato la moda dei film di mostri in Giappone, ed ha iniziato il mito di Godzilla. In questo primo film esso è dipinto come un mostro distruttivo e senza una grande intelligenza, una macchina di morte inarrestabile frutto della sconsideratezza umana; umanità che, per sconfiggere il dinosauro, deve ricorrere ad un'ulteriore macchina di morte. Il messaggio antibellico ed antinucleare è didascalico, ma lungimirante per l'epoca, quando l'ecologia e l'ambientalismo non erano certo temi di cui il cinema si occupasse diffusamente. Si tratta insomma di un film nient'affatto per bambini, sebbene oggi possa essere visto sorridendo. Il cast è ottimo, e vede fra i protagonisti quel Takashi Shimura abituale collaboratore di Akira Kurosawa (ma che esordì nel celebre Elegia di Osaka di Mizoguchi). da notare che lo stesso regista Honda lavorò a molti film di Kurosawa come assistente e consulente creativo. Il film fu un successo in patria, ed incassò più del doppio del suo costo, pure esorbitante (60 milioni di yen, che erano circa 1 milione di dollari dell'epoca). La regia è funzionale alla narrazione, la camera è statica e si procede per inquadrature fisse, anche se gli angoli di visuale si fanno più vivaci nelle sequenze di distruzione da parte del lucertolone. Encomiabile lo sforzo di costruzione di una storia coerente e sufficientemente approfondita, con tanti personaggi ed una pseudo-scienza di supporto a quanto vediamo accadere sullo schermo. Sulle tematiche affrontate mi sono già espresso nella presentazione, quindi non mi dilungherò ulteriormente, mentre vanno spese parole per elogiare il reparto effettistico supervisionato da Eiji Tsuburaya, che lavorerà alla serie fino alla sua morte. Qui, aiutato dal B/N che occulta un po' gli sfondi dipinti ed i costumi del mostro (c'è dentro un attore a muovere Godzilla!), riesce a fare un ottimo lavoro, specie nella sequenza della distruzione della ferrovia, che rimane uno degli apici dell'intera serie.
Da vedere.
Una curiosità, presa da Wikipedia: "The roar was present in the first Godzilla (1954) and was created by composer Akira Ifukube who produced the sound by rubbing a resin-covered leather glove along the loosened strings of a double bass and then slowed down the playback."
Voto: 3,5/5
-Il re dei mostri
di Motoyoshi Oda - Giappone 1955 - fantascienza - 82min.
Due piloti di aereo in difficoltà sostano su un'isola deserta in attesa dei soccorsi. Sulla stessa isola scoprono un esemplare di Godzilla (cioè un individuo diverso da quello del film precedente) in lotta con un altro mostro gigante, una specie di anchilosauro mutato, che viene nominato Angilas (Anguirus in originale). Anche il professor Yamane, richiamato per la sua esperienza passata, non sa come affrontare la situazione. I due mostri si danno battaglia sul suolo Giapponese, distruggendo Osaka durante le loro lotte, mentre l'esercito deve trovare un modo di fronteggiare la situazione: l'aviazione potrebbe essere la risposta giusta.
Il successo travolgente del primo episodio mobilita la Toho, che l'anno seguente sforna questo seguito un po' raffazzonato, ma piuttosto efficace. La componente orrorifica viene subito meno, occultata dalla volontà di realizzare più che altro un gran film di intrattenimento. Per fare ciò si ricorre ad uno stratagemma, in seguito diventato caposaldo del genere, di far combattere due (o più) mostri nello stesso film; la lotta di Godzilla e Angilas (pupazzone caratterizzato da un solido carapace coperto di spuntoni), incuranti degli umani, evidenzia ancor più del precedente film la peculiarità del personaggio: il lucertolone non è ostile nei confronti degli umani di per sé, è semplicemente un animale e come tale si comporta, difendendo il suo territorio (quindi in un certo senso è un aiuto per il Giappone, e lo diverrà sempre più nei film successivi). La responsabilità della catastrofe, insomma, rimane in tutto e per tutto umana. La regia di Oda è più dinamica di quella di Honda, e mostra il suo virtuosismo nella lunga parte finale: un combattimento aereo e terrestre contro il mostro rintanatosi nell'isola di Kamiko; qui gli effetti speciali sono stati realizzati accuratamente e, malgrado sia evidente il ricorso a modellini, riesce ad avere un certo impatto ancora oggi, probabilmente grazie al B/N: in effetti l'uso del colore, introdotto dal film successivo, forse ha nuociuto in questo senso.
La recitazione riesce ad essere funzionale, pur non eccellendo (peggiorerà in seguito).
Nel complesso il film è un buon sequel, che non apporta novità particolari ma riesce nella sua ambizione di realizzare un grandioso spettacolo.
Voto: 3/5
-Il trionfo di King Kong
di Ishirō Honda - Giappone 1962 - fantascienza - 98min.
Esperimenti nucleari condotti da un sottomarino americano al largo della costa giapponese risvegliano Godzilla dal sonno criogenico. Nel frattempo alcuni rappresentanti di un'industria farmaceutica sbarcati sull'isola di Faro, in Indonesia, scoprono che la popolazione tribale locale venera un gigantesco scimmione, King Kong. Dopo una battaglia contro il polipo gigante Oodako, Kong di addormenta, ed i giapponesi decidono di servirsene come attrazione turistica, portandolo nel loro paese. Ma ovviamente Kong sfugge al controllo dei marinai, e si imbatte in Godzilla con cui ingaggia una titanica battaglia. Chi vincerà?
C'è di nuovo Honda alla regia di questo terzo capitolo, un tentativo di proporre due "mostri sacri" del cinema nello stesso film, in una battaglia che incarna tutta la rivalità fra Giappone e Stati Uniti dell'epoca. La volontà di rivalsa nipponica si scontra con la potenza imperialista per eccellenza, in un epico scontro meta-cinematografico. Se tutta la serie di Godzilla contiene implicitamente una componente anti-americana (il lucertolone è risultato delle radiazioni atomiche), in questo film l'accusa è esplicita. Che questo risentimento fosse diffuso in tutta la popolazione giapponese lo dimostra il fatto che questo episodio è stato il maggiore in termini di incassi di tutti i film della serie (costato 5 milioni di yen, ne ha incassati addirittura 350!), incassi che non si possono giustificare altrimenti: il film è infatti più debole degli altri due. Introdotti il colore ed il formato panoramico (Toho Scope), non rimane nulla della cupa atmosfera dei film precedenti, e l'artificiosità di molte sequenze si fa evidente: la battagli fra Kong ed il polipo è a dir poco ridicola, così come lo scontro finale (lunghissimo) fra i due mostri protagonisti. Per ravvivare un po' le cose Honda inserisce un sub-plot con personaggi umani di nessun interesse, fra cui si distingue solamente la figura palesemente comica dell'impresario farmaceutico Tako, interpretato dall'istrionico attore Ichirō Arishima.
Curiosità finale: il progetto di partenza in realtà è proprio statunitense: infatti l'idea di realizzare un nuovo film di King Kong venne a Willis O'Brien, animatore del mostro del film originale, che propose il progetto a varie case americane, ma tutte rifiutarono. Solo la Toho si dimostrò interessata, a patto di far combattere lo scimmione contro il loro cavallo di battaglia: Godzilla.
Il film uscì in concomitanza con i festeggiamenti per il 30esimo anniversario della casa di produzione giapponese.
Titolo italiano fuorviante.
Voto: 2/5
-Watang! Nel favoloso impero dei mostri
di Ishirō Honda - Giappone 1964 - fantascienza - 87min.
Una violenta tempesta sospinge sulle coste nipponiche un uovo gigantesco. Un impresario poco accorto decide di usarlo come attrazione turistica, rendendolo l'attrazione principale del Shizunoura Happy Center, incurante di ciò che l'uovo può contenere. Nel frattempo il lucertolone nazionale si risveglia, iniziando la sua consueta opera di distruzione. Mentre i lavori per la costruzione del parco procedono, Due fate gemelle, provenienti dalla Infant Island, si manifestano all'imprenditore, rivelandogli l'origine del misterioso uovo: si tratta dell'uovo di Mothra, la loro divinità (una gigantesca falena mutata dalle radiazioni), un mostro benevolo che protegge la loro isola. Ma l'uomo non ha alcuna intenzione di restituire il prezioso oggetto. Ma un altro gruppo di persone, ostili alla costruzione del parco (fra cui un giornalista ed uno scienziato, protagonisti umani del film) chiedono alla fate di portarli alla loro isola, affinché essi possano richiedere l'aiuto di Mothra per contrastare la minaccia di Godzilla.
In questo film fa la sua comparsa nella serie uno dei mostri più amati: Mothra (comparsa per la prima volta nel film omonimo del 1961), la falena gigante, assieme alla sua stirpe. La trovata di inserire nel filone la figura di un mostro buono è assai felice, perchè incentiva ancor di più l'avvicinamento di un pubblico di bambini, e non è che il primo passo verso un progressivo cambiamento dello stesso Godzilla, che se qui rappresenta ancora una minaccia per il Giappone, presto ne diventerà il paladino difensore. A livello di sceneggiatura si può apprezzare il fatto che Shinichi Sekizawa abbia cercato di allontanarsi dalle storie precedenti, costruendo una sotto-trama spionistico-industriale da affiancare alla classica battaglia finale tra i mostri. Inizia così una deriva verso la fantascienza futuristica che si svilupperà nei film immediatamente successivi. Gli effetti speciali non hanno subito evoluzioni di sorta, ed anche se il design di Mothra e dei suoi piccoli è riuscito, non si può certo dire che la resa complessiva sia realistica. I temi sono quelli classici della saga: rispetto della natura e monito verso i pericoli di uno sfruttamento forsennato della stessa. Ma è chiaro come l'aspetto politico stia cedendo sempre più il passo al mero intrattenimento. Peraltro la pellicola soffre di qualche calo di ritmo (ad esempio nelle interminabili sequenze di canti propiziatori del popolo di Infant Island, le cui canzoni in onore di Mothra sono in lingua malese). La recitazione è media, non agevolata dalla regia troppo statica di Honda, che si rivela efficace più che altro nelle scene di battaglia fra i mostri.
Come per tutti i film precedenti, anche in questo la versione americana ha subito modifiche rispetto a quella originale.
Titolo italiano inspiegabile.
Voto: 2,5/5
-Ghidorah, the Three-Headed Monster
di Ishirō Honda - Giappone 1964 - fantascienza - 85min.
Un meteorite sta per colpire la Terra. Salno, la regina dello stato (immaginario) di Selgina, è in Giappone perchè teme che membri del governo all'opposizione vogliano eliminarla. Come si collegano i due fatti? All'interno della meteora viaggia un mostro spaziale, King Ghidorah, che ha distrutto innumerevoli pianeti. Salno, regina di uno di questi, è venuta sulla Terra a chiedere l'intervento di Mothra per abbattere il mostro. Ma nemmeno Mothra può farcela con le proprie forze: ecco perchè la falena dovrà chiamare a raccolta due dei mostri più temibili che esistano, Rodan e Godzilla, e convincerli ad allearsi contro il comune nemico.
Rivolta decisamente l'attenzione allo spazio ed ai suoi ignoti misteri, il film vede l'ingresso nella serie di Godzilla di due mostri celebri: Rodan, pteranodonte mutato dalle radiazioni in grado di generare un sonic boom con la sua iper-velocità, già protagonista dell'omonimo (orribile) film del 1956 diretto dallo stesso Honda, e King Ghidorah, drago a tre teste sputafulmini creato per l'occasione ed in seguito diventato uno dei capisaldi della serie. Cattivo per eccellenza, Ghidorah è la minaccia esterna che mette a rischio non solo il Giappone, ma l'intero pianeta (paura di una guerra totale?) e solo un'alleanza tra i mostri, rivali da sempre, potrà assicurare la vittoria. Anche il sub-plot umano di stampo spionistico-fantastico è di buona fattura, con una regia ormai a proprio agio anche nel narrare le vicende umane, in cui si ricorre a molte scene di massa che mettono in risalto tumulti politici e clamori mediatici. Ma soprattutto il film è noto per essere un punto di svolta nella storia del protagonista stesso: Godzilla per la prima volta combatte dalla parte dei buoni, e difende il Giappone da un mostro assalitore. Certo lo fa per auto-conservazione e non per intenti filantropici,  ma ciò contribuirà enormemente alla popolarità (già enorme) del personaggio, che si trasformerà negli anni in una specie di mascotte del paese del Sol Levante. Il reparto effetti speciali, sempre curato da Eiji Tsuburaya, mostra miglioramenti rispetto al film precedente, con un'epica battaglia finale dai risvolti quasi comici.
Un episodio dignitoso che non deluderà i fan.
Voto: 2,5/5
-L'invasione degli astromostri
di  Ishirō Honda - Giappone 1965 - fantascienza - 94min.
Rilevate strane onde radio provenienti dal pianeta X, il Giappone invia una missione esplorativa capeggiata da un astronauta nipponico, Fuji (Akira Takarada), ed uno americano, Glenn (Nick Adams). La spedizione si imbatte in una civiltà extraterrestre, costretta a vivere nel sottosuolo del pianeta perchè la sua superficie è devastata dagli attacchi di King Ghidorah. Gli alieni hanno chiedono in prestito i mostri Rodan e Godzilla per sconfiggere Ghidorah. In cambio riveleranno ai terrestri il metodo per curare il cancro. Con qualche perplessità nella comunità scientifica e politica nel paese del Sol Levante, la richiesta viene accolta, e la coppia di mostri sembra riuscire nell'intento. ma gli alieni del pianeta X sembrano avere altri piani segreti in mente...
Dato il successo riscosso in patria dal film precedente, anche in questo episodio il nemico di Godzilla è il drago a tre teste che ha dato filo da torcere al lucertolone ed ai suoi compagni l'anno precedente. La produzione non bada a spese, così abbondano gli scenari spaziali, i dischi volanti, le battaglie interplanetarie. Il sub-plot umano è uno dei più variegati ed avvincenti della saga, nel pieno filone dell'interesse fantascientifico di moda in quegli anni. Il film fu premiato in Giappone per gli effetti speciali: visto oggi si può faticare a crederci, ma vi invito a ricordare che il mondo del 1965 non aveva ancora conosciuto 2001: odissea nello spazio. Detto questo, il principale problema del film è la sostanziale mancanza di novità; l'attenzione è ancora tenuta sveglia dai settings extraterrestri e dal "colpo di scena" a metà film, nonché dalla consueta battaglia finale tra i mostri. Ma l'impianto narrativo non si discosta da quando visto nei film precedenti. Pur essendo un episodio dignitoso, questo L'invasione degli astromostri contiene i sintomi di un progressivo appiattimento della serie.
In bilico fra ingenuità (gli alieni sono palesemente giapponesi!) e buone idee, fra cui la scelta di introdurre un attore americano (Nick Adams apparì in Gioventù bruciata ed in molte pellicole di genere, fra cui diversi film giapponesi, tutti prodotti dalla Toho, per poi morire di overdose nel 1968) , è un film riservato agli appassionati di Godzilla.
Voto: 2,5/5
-Il ritorno di Godzilla
di Jun Fukuda - Giappone 1966 - fantascienza - 87min.
Ryota (Tohru Watanabe) parte dal Giappone alla ricerca del fratello Yata (Tohru Ibuki), dato per disperso a seguito di un naufragio. Arrivato fortunosamente sull'isola di Letchi scopre che questa è utilizzata per esperimenti poco chiari da un squadra militare dal nome Bamboo Rossi, che effettua esperimenti pericolosi e sfrutta la popolazione indigena, ridotta in schiavitù assieme ad alcuni individui originari delle Infant Island. Ritrovato il fratello, Ryota deve porsi il problema di come fuggire dall'isola: è infatti impossibile prendere il largo, dato i soldati hanno messo a guardia dell'isola il mostro Ebirah, una sorta di aragosta gigante mutata dalle radiazioni, che solo loro sono in grado di controllare. Per un colpo di fortuna però i due fratelli scoprono che in una cavità interna all'isola risposa indisturbato nientemeno che Godzilla. Il lucertolone può rappresentare ancora una volta l'unica speranza di salvezza per molte persone.
La regia passa a Jun Fukuda, che negli anni dirigerà altre quattro pellicole della serie. La sua regia è ben più dinamica di quella di Honda (non che ci voglia molto...), predilige inquadrature meno convenzionali e non disdegna i movimenti di macchina, per quanto essi siano prevalentemente movimenti sull'asse. I prestiti dalle avventure esotiche di 007 sono evidenti, e sebbene l'espediente sia divertente ciò non gioca in favore dell'originalità. Tutto il film ha un tono prevalentemente scanzonato, ma curiosamente è anche uno dei più cruenti fra tutti quelli girati fino a quel momento (Ebirah che divora dei fuggiaschi, Godzilla che strappa via le chele al mostro con le sue nude zampe), in una strana miscela di umorismo a volte imbarazzante (i due mostri che si rimbalzano un enorme masso, con un'aderenza ai principi della fisica assolutamente nulli!) e violenza spettacolare. IL messaggio ambientalista e sottilmente anti-autoritario è presente come al solito, esplicitato nelle battute conclusive dei protagonisti del film.
Godzilla è ormai assurto a difensore del Giappone da minacce esterne, aliene o umane che siano, ma i film ad esso dedicati si stanno accomodando sempre più sugli allori di una produzione senza spunti creativi. Negli anni successivi la tendenza si accentuerà e ci vorrà parecchio prima di vedere un'inversione di tendenza.
Voto: 2/5
-Il figlio di Godzilla
di Jun Fukuda - Giappone 1967 - fantascienza - 86min.
Il giornalista Goro (Akira Kubo) a caccia di scoop, si paracaduta su un'isola dove stanno avvenendo strani esperimenti: una spedizione scientifica dell'ONU sta cercando di mettere a punto un sistema di raffreddamento climatico per rendere fertili le zone desertiche. Ma l'isola è anche popolata di mostri: le mantidi giganti Kamacuras, il ragno gigante Kumonga, e addirittura un cucciolo di Godzilla! Il piccolo Minilla (Minira in originale) appena uscito dall'uovo rischia di essere il pasto delle mantidi, ma arriva prontamente Godzilla a difenderlo. Mentre i mostri lottano, gli scienziati proseguono gli esperimenti...
Ancora Fukuda alla regia, che continua con il tono ridanciano del film precedente. La figura di Minilla è un tentativo di agganciare un pubblico infantile, con conseguente perdita di interesse per tutti gli altri: gli intenti seri e denunciatari dei film di Honda sono andati a farsi benedire. I costumi dei mostri sono più ridicoli che altro, e le scene comiche (Godzilla che tenta di insegnare al figlio ad eruttare energia, senza gran successo) sono piuttosto imbarazzanti. L'ambientazione isolata permane, e sarà in parte mantenuta anche nel film successivo. In questo mare di aspetti negativi solo le scene finali di glaciazione offrono qualche immagine d'impatto.
Dopo questo film la continuity inizia a non essere più rispettata.
Voto: 1,5/5
-Gli eredi di King Kong
di Ishirō Honda - Giappone 1968 - fantascienza - 89min.
Per realizzare il ventesimo film di mostri della sua storia, la Toho richiama Honda alla regia, che ne approfitta per buttare nel calderone tantissimi mostri provenienti dalle varie pellicole della casa di produzione, alcuni dei quali fanno il loro esordio nella serie di Godzilla.
Era stato pensato per porre fine alla serie, ma il successo fu così grande che essa venne proseguita. Questa sua caratteristica di "film evento" lo discosta un po' dagli episodi precedenti, anche a livello diegetico: infatti è ambientato nel 1999, molti decenni dopo i film precedenti.
Nel 1999 i mostri sono stati confinati nell'Isola Dei Mostri (Ogasawara), ma per qualche motivo riescono a liberarsi; così le principali città del mondo sono rase al suolo dalle bestie: Mosca da Rodan, Pechino da Mothra, Londra da Manta (un enorme serpente marino), Parigi da Gorosaurus (anche se lo speaker si sbaglia e lo chiama Baragon, nome di un altro mostro che pure compare in qualche fotogramma del film!), New York da Godzilla (che questa scena abbia ispirato Roland Emmerich a realizzare il suo remake americano?). Mentre i terrestri cercano senza successo di sconfiggerli, gli astronauti della nave spaziale SY-3 scoprono la verità: i mostri sono comandati a distanza dagli alieni Lilaak, che vogliono usarli per conquistare il pianeta.
Si poteva realizzare qualcosa di più originale? Probabilmente sì, se non altro perchè i rimandi a L'invasione degli astromostri di due anni prima è palese. Ciononstante il film vale per gli appassionati del genere, che potranno assistere ad una grandiosa battaglia finale fra King Ghidorah ed i mostri terrestri, per un totale di 11 mostri presenti nel film (anche se alcuni in pochissime inquadrature). Per il resto il film offre ciò a cui la serie ci ha abituati: distruzioni assortite, piccoli gruppi di umani che lottano per il bene dell'intero pianeta, una sceneggiatura che mischia spionaggio e fantascienza (ma ormai senza l'originalità del passato) e qualche scena spettacolare. Sebbene La Toho abbia fatto le cose in grande in termini di finanziamenti (200 milioni di Yen), il comparto tecnico è destinato a sembrare obsoleto, ancor più se consideriamo che il 1968 è l'anno dell'odissea Kubrick-iana.
Il film non è neanche malvagio, ma ha la pecca di macerarsi nel già visto senza proporre novità. Forse è ciò che ci si aspetta da un film celebrativo, ma anni di film ripetitivi iniziamo a pesare sulle spalle del lucertolone.
Titolo italiano fantasiosamente idiota.
Voto: 2/5
-All Monsters Attack
di Ishirō Honda - Giappone 1969 - commedia - 70min.
 Il giovane Ichiro (Tomonori Yazaki) abita nella grigia periferia industriale. Vive in un piccolo appartamento con la madre ed è in rapporti amichevoli con il vicino di casa, che si occupa di lui quando la madre deve stare fuori fino a tardi per lavoro. Vittima dei soprusi di un bulletto più grande di lui, Gabara (Toru Mori), trova conforto nel mondo dei sogni, nel quale immagina di essere sull'Isola Dei Mostri e di diventare amico di Minilla (in versione parlante!). Minilla condivide gli stessi problemi del bambino: è incapace di combattere i mostri come fa invece il suo valoroso padre Godzilla, è remissivo e un po' fifone, specie a causa di un terribile avversario draghiforme, anch'esso di nome Gabara. Spronato da Ichiro, Minilla riuscirà ad affermarsi ed a sconfiggere il mostro, così come Ichiro riuscirà, nella vita reale, ad affermare la propria individualità ed anche a compiere un'impresa eroica.
Girato con mezzi poveri e ricorrendo a stock footage di episodi precedenti, Honda confeziona questo simpatico film per bambini che è a suo modo un racconto di formazione. Ichiro impara a far fronte alle difficoltà del mondo e a rispondere ai soprusi come Minilla impara a fronteggiare i nemici come il possente Godzilla. Pur realizzato con scarsi mezzi è uno dei film più originali fra gli ultimi realizzati, specie a livello di sceneggiatura. Si può quasi considerare un episodio a sè stante dato che non segue la storia principale, ma è una sorta di variazione sul tema: infatti i mostri esistono solo nella fantasiosa mente del bambino, il che ne fa una commedia più che un film di fantascienza. Inoltre gli stessi mostri sono per la prima volta relegati in secondo piano rispetto agli umani, veri protagonisti della storia. L'aggiunta di una componente "gialla" (Ichiro si imbatte in due rapinatori in cerca di un riparo e viene da essi sequestrato) permette di sviluppare la storia su binari ignoti ai precedenti episodi. Di conseguenza le battaglie tra i mostri non sono più l'elemento centrale del film, ed infatti sono realizzate in modo piuttosto approssimativo; a questo proposito c'è anche da dire che il regista dovette occuparsi di persona degli effetti speciali, perché lo storico curatore Eiji Tsuburaya era troppo malato per supervisionarli (morirà l'anno seguente).
In definitiva è un dignitoso film per bambini che non può però essere d'interesse per un pubblico di altre fasce d'età (esclusi i fan della saga).
E' il penultimo film della saga diretto dal suo creatore, Honda.
Voto: 2,5/5
-Godzilla - Furia di mostri
di Yoshimitsu Banno - Giappone 1971 - fantahorror - 85min.
Un mostro sconosciuto ha attaccato il Giappone: è Hedorah, sorta di conglomerato biologico nato dai rifiuti industriali buttati in mare. Hedorah si nutre di inquinamento ed è il risultato dello stesso. Mentre l'esercito costruisce un complicato sistema di pannelli elettrici per contrastare la creatura, solo Godzilla è in grado di tenere a bada la ripugnante bestia.
Primo ed unico film della serie diretto da Yoshimitsu Banno, regista talentuoso che però realizzò un episodio troppo personalistico per la Toho, che non gli affidò altre regie (bocciando molti suoi soggetti per film successivi). In realtà questo è uno degli episodi migliori della serie, proprio perché meno convenzionale di molti altri; La regia di Banno è fantasiosa e ricorre a molti espedienti per vivacizzare la vicenda, ad esempio inserti animati o parentesi musicali. Il film inoltre abbandona il toni infantili delle ultime produzioni andando invece a recuperare gli intenti più seri e le atmosfere da fantahorror del capostipite. Finalmente il comparto tecnico mostra di aver fatto dei passi in avanti (il nuovo curatore degli effetti speciali è Teruyoshi Nakano); la sensazione è che la pausa biennale della saga abbia fatto bene, perché ha permesso di uscire dalla logica della produzione di episodi fotocopia. In effetti con la fine degli anni '60 è finita anche l'epoca dei Kaijū eiga, e solo la saga di Godzilla continuerà negli anni a venire. Si voleva quindi un rinnovamento nella serie, in modo da renderla avvincente in un panorama cinematografico che stava radicalmente cambiando (le majors perdevano soldi e prestigio, la grande industria cinematografica giapponese si disfaceva in favore di produzioni indipendenti), ma quello di Banno dev'essere sembrato un  vero stravolgimento agli occhi della casa di produzione: ambientazioni prevalentemente notturne, inquadrature impietose della sporcizia in mare, panoramiche di città ingrigite dall'inquinamento, proteste  di gruppi ambientalisti che ballano musiche psichedeliche, erano visioni troppo differenti dagli innocui film infantili degli anni precedenti. Un peccato, perché il regista dimostra un occhio ben più moderno di coloro che l'hanno preceduto (anche dello stesso Honda), osa di più in termini di inquadrature e di messinscena, e vuol far passare un messaggio politico dal sapore anti-capitalista. In realtà molti tratti della serie rimangono inalterati, come lo schema di base della vicenda: compare il mostro che distrugge tutto, i terrestri sono inermi, Godzilla affronta il mostro, gli umani preparano una controffensiva, il mostro cattivo viene sconfitto); il personaggio di Minilla viene eliminato in favore di un Godzilla più inquietante, come quello dei primi film, meno umanizzato e più aggressivo. Hedorah inoltre è un nemico avvincente, temibile e mutaforma, che mantiene viva l'attenzione dello spettatore (come il lucertolone, è anch'esso un costume con un attore dentro). Bella la colonna sonora di Riichiro Manabe e Mari Keiko, più moderna e rock del solito.
Nonostante l'ostracismo perpetrato nei confronti di Yoshimitsu Banno, visto oggi Godzilla - Furia di mostri appare come uno degli episodi più riusciti della serie.
Voto: 3/5
-Godzilla contro i giganti
di Jun Fukuda - Giappone 1971 - fantascienza - 89min.
Nei pressi di Tokyo una società sta aprendo un parco divertimenti ispirato ai mostri giganti; i capi del progetto operano dai loro uffici situati nella Godzilla Tower, un gigantesco edificio dalle sembianze del nostro lucertolone preferito. Gengo (Hiroshi Ishikawa), disegnatore di scarso successo, viene contattato dall'azienda con un ruolo di contributo creativo. qui fa la conoscenza del direttore dell'azienda, che stranamente ha l'aspetto di un ragazzino. Insospettito da altri strani fatti (una ragazza gli rivela che suo fratello è stato rapito dall'azienda che ora lo tiene prigioniero per scopi sconosciuti), ben presto scopre la verità: i vertici della società non sono altro che alieni cammuffati, intenzinati a colonizzare la Terra dopo l'abbandono del loro pianeta a causa dell'inquinamento. Per fare questo richiamano con uno strano nastro King Ghidorah ed un nuovo, temibile mostro: Gigan. Toccherà ancora una volta a Godzilla, aiutato dal coriaceo Anguirus, risolvere la situazione.
Terza regia della saga da parte di Fukuda, notevole caduta di tono rispetto al film precedente, principalmente a causa della cecità dei produttori che, spaventati dall'eccessiva novità del film di Banno, impongono di tornare a standard già rodati: ecco quindi il complotto alieno, l'intrigo spionisitico, la manipolazione dei mostri. Tuttavia lo stesso Fukuda sembra meno inventivo del solito: la sua verve comico-grottesca è offuscata da ciò che sembra un'incertezza circa il registro da adottare, con un risultato insoddisfacente: il film non è molto divertente, non è originale, non offre spunti creativi. si salva per la seconda parte, lo scontro epico fra mostri, che è più piacevole da seguire rispetto alla prima parte con gli umani protagonisti. Gigan, specie di biomacchina aliena, è un avversario temibile con le sue lame rotanti, e non mancheranno particolari sanguinolenti a rendere la battaglia più cruenta del solito.
E' l'ultimo film in cui Godzilla è ipersonato dall'attore storico Haruo Nakajima.
Trascurabile.
Voto: 1,5/5
-Ai confini della realtà
di Jun Fukuda - Giappone 1973 - fantascienza - 81min.
A causa di ripetuti esperimenti nucleari nell'oceano, il popolo sottomarino di Seatopia rischia l'estinzione. Per vendetta, manda in superficie il mostro Megalon con lo scopo di radere al suolo il Giappone; due spie di Seatopia raggiungono la superficie per andare a rubare un robot (Jet Jaguar) creato da un geniale inventore, ed usarlo per indirizzare Megalon verso Tokyo. Fortunatamente l'inventore Goro (Katsuhiko Sasaki) assieme al collega Hiroshi (Yutaka Hayashi) ed al fratellino Rokuro (Hiroyuki Kawase) riesce a recuperare il controllo di Jet Jaguar, che va a chiamare Godzilla affinchè lo aiuti a sconfiggere Megalon. Nel frattempo arriva anche il mostro spaziale Gigan, alleato di Megalon. Sarà una dura lotta.
Penultima regia di Fukuda all'interno della serie di Godzilla; anche questo episodio prosegue la fase involutiva della serie iniziata dal film precedente. C'è da dire che questo non doveva nemmeno essere un film di Godzilla: infatti era stato pianificato per lanciare il nuovo personaggio di Jet Jaguar, ma la produzione pensò che esso non sarebbe stato abbastanza accattivante da attrarre il pubblico, perciò si ritenne opportuno usarlo come spalla per il nostro lucertolone preferito. I tempi stretti di produzione (3 settimane in tutto) non hanno lasciato molto spazio all'inventiva, così molte scelte a livello di scrittura sono riproposizioni pedisseque di quanto visto in precedenti episodi (di cui peraltro si riprendono diversi spezzoni). Gli effetti speciali sono anche più spartani del solito, e solo la sequenza iniziale del prosciugamento di un lago a seguito di un terremoto riesce ad essere convincente.
Fiacco e ripetitivo, diventa diivertente solo nello scontro finale a quattro.
Una curiosità circa Jet Jaguar (da Godzillaitalia): "il personaggio fu creato grazie a un concorso vinto da un alunno delle scuole elementari con il suo disegno e chiaramente si ispirava ai supereroi televisivi stile Ultraman, ma anche al genere dei robot animati che nello stesso periodo raggiungeva il successo con ''Mazinga Z''.
Voto: 1,5/5
-Godzilla contro i robot
di Jun Fukuda - Giappone 1974 - fantascienza - 84min.
Una spedizionee archeologica riporta alla luce una staua dell'antico popolo Izumi; la statuetta raffigura la divinità del popolo, King Caesar, e reca iscritta una profezia circa il pericolo di distruzione del mondo da parte di un mostro e la salvezza tramite l'avvento di altri due mostri. Detto fatto: il mostro in questione sembra essere Godzilla, ma qualcosa non quadra, perchè Anguirus lotta contro di lui per fermarlo, invano. Ma compare anche un altro Godzilla a fronteggiare il precedente...che sta succedendo? E' presto detto, uno dei due mostri è una robottone gigante, Mechagodzilla, inviato sulla Terra da alieni che vogliono conquistarla. Ad essi si opporranno il lucertolone nazionale affiancato da King Caesar, opportunamente evocato.
Per il ventennale della saga, Fukuda ha a disposizionee mezzi più ingenti dei fiilm precedent, ed il risultato si può notare in una messinscena più decorosa degli anni passati, scenografie più varie e grandi scene spettacolari. Certo l'aspetto complessivo appare ormai del tutto datato, e nemmeno allora doveva essere il top, ma risulta l'episodio meglio confezionato dai tempi di Godzilla - Furia di mostri, sebbeene non ne possieda l'originalità narrativa, che rmane inchiodata agli stereotipi della serie. Come ogni episodio celebrativo, anche questo fa rcorso ad un nutrito numero di mostri con un paio di new entry, fra cui spicca il Mechagodzilla, segno dei tempi (i robot impazzavano all'epoca). Come di consuetudine negli ultimi tempi, la dose di violenza aumenta, sia nelle colluttazioni tra gli umani (riprese con camera a mano) sia nelle lotte tra mostri, in cui abbondano flutti di sangue; anche Godzilla è torna alla sua aura minacciosa che connota i suoi film migliori, e qui lo vediamo addirittura caricarsi con la forza dei fulmini: una specie di divinità, come d'altro canto è King Caesar, che sarebbe un essere mitologico ispirato alle tradizioni di Okinawa.
Ultima regia di Fukuda per quanto riguarda la serie di Godzilla e penultimo film dell'era Showa, prima del lavoro conclusivo di Honda in persona.
Godibile, ma solo per appassionati.
Voto: 2,5/5
-Distruggete Kong! La Terra è in pericolo!
di Ishiro Honda - Giappone 1975 - fantascienza - 83min.
Un sottomarino giapponese appartenete ad una spedizione scientifica viene distrutto da un mostro marino. L'Interpol sospetta che si tratti del dinosauro Titanosaurus, la cui esistenza era stata ipotizzata anni or sono dal dottor Mafune (Akihiko Irata) che, non creduto dalla comunità scientifica, visse poi da eremita assieme alla figlia Katsura (Tomoko Ai). Presto si scoprirà un'altra verità: il dottore è ancora vivo e, roso dal risentimento, si è alleato con dei malefici alieni che intendono recuperare la carcassa di Mechagodzilla per ricostruirlo e conquistare il pianeta. Dal canto suo il dottore ha fornito con i suoi studi il materiale necessario agli alieni per costruire un dispositivo tramite il quale controllare a distanza Titanosaurus, ed usarlo per le loro opere di distruzione. In cambio, gli extraterrestri hanno ridato la vita Katsura, morta durante un esperimento scientifico condotto dal padre.
La Terra sembra spacciata, ma Godzilla non ha alcuna intenzione di lasciare il suo territorio nelle mani dei due mostri di turno.
Ultimo film della prima era della saga, ultima regia in assoluto dell'inventore di Godzilla Ishiro Honda, che da allora affiancò Kurosawa come consulente creativo, fino alla morte nel 1993. Il film chiude degnamente questa fase con una summa di tutto ciò che abbiamo visto finora: alieni, battaglie iperboliche, dstruzioni assortite, scienziati pazzi. Viene ormai inesorabilmente meno il tema originario dell'ambientalismo, echeggiante in sparute linee di dialogo. Honda riprende il Mechagodzilla del film precedente e gli affianca un dinosauro, condendo tutto con le informazioni pseudo-scientifiche che caratterizzano di consueto i suoi film. La pellicola ha un certo dinamismo formale (a partire dai titoli di testa che riprendono scene dell'episodio precedente) facendo uso di freeze-frames, inserti fotografici, carrellate laterali nelle scene di battaglia, transizioni fantasiose. Una regia insomma più evoluta e vivace del solito, che dona un po' di freschezza ad una struttura narrativa ormai riproposta fino alla nausea. La colonna sonora, per la prima volta dall'episodio del 1968 Gli eredi di King Kong, ospita brani originali del compositore storico della serie Akira Ifukube, che comunque rcorre anche ai temi consueti della saga. In questo episodio Godzilla è più feroce che mai, e le battaglie si fanno più "adrenaliniche" grazie ad inquadrature più audaci e ad un montaggio veloce (che però bisogna dire essere parecchio confuso in tutto il resto del film).
Tra alti e bassi, è un episodio che si lasca vedere e che, con la sua inquadratura finale, sarà in grado di commuovere i fan del lucertolone.
Due curiosità (da Godzillaitalia): il titolo italiano deriva dal fatto che il nome Titanosaurus è stato tradotto in Titano Kong, per sfruttare il successo del film King Kong del 1976, anno in cui entrambi i film sono stati distribuiti nel nostro paese; Titanosaurus è interpretato nientemeno che da Honda stesso.
Voto: 2,5/5
Dato lo scarso successo al botteghino dell'ultimo film, la Toho decide di sospendere la produzione di film di Godzilla. Nel quasi-decennio di pausa (1975-1984) che passa dalla saga dell'era Showa a quella delll'era Heisei, la grande industria cinematografica giapponese cade in declino a causa del sempre più sviluppato mercato televisivo: solo pochi autori noti, che hanno iniziato la propria carriera decenni prima, riescono a trovare fondi (spesso internazionali) per produrre opere di ampio respiro; per il resto, autori emergenti che se la cavano con budget ristretti e produzioni indipendenti, riconversioni delle majors di un tempo a produttori specializzati in film minori (la Nikkatsu si dà al roman-porno), proliferazione di film di genere (yakuza, pinku etc.) e nascita del V-Cinema, detto anche OV (Original Video, cioè i film prodotti esclusivamente per il mercato home video) costituiscono il panorama cinematografico del paese del Sol Levante.
A corto di idee e di soldi, la Toho decide a un certo punto di rispolverare il suo vecchio mostro di successo.
-Il ritorno di Godzilla
di Koji Hashimoto - Giappone 1984 - fantascienza - 103min.
Il film è un sequel diretto del primo, e non tiene conto di tutti gli altri film: 30 anni dopo la distruzione del primo Godzilla, un'eruzione vulcanica provoca il risveglio di un altro lucertolone, che inizia a marciare verso Tokyo distruggendo tutto; un gruppo di scienziati studia un sistema per attirare il mostro verso un vulcano con degli speciali sonar.
La regia è affdata a Hashimoto, (1936-2005) specialista in film di mostri. lo scarto temporale fra questo episodio e quello del '75 è lampante: gli effetti speciali sonno finalmente qualcosa di degno, e lo stesso Godzilla non è più solo un costume con un attore dentro, ma anche un robot di 4 metri d'altezza, il che gli  conferisce un'aura minacciosa, specie se inquadrato dal basso. Il mostro ha subìto un lieve restyling, ma non ne è uscito snaturato: le atmosfere cupe rimandano al fantahorror apocalittico dell'esordio, o del film del '71 Godzilla - Furia di mostri; non c'è più nulla della carineria del Godzilla-mascotte degli episodi più infantili. La componente ecologista è presente e più volte esplicitata. Sebbene la struttura di base si mantenga simile a tante pellicole precedenti, i modi narrativi sono finalmente figli di una cinematografia più moderna: scene d'azione più varie, inquadrature sghembe e cinepresa più mobile, scenografie meno posticce ed un appeal più adulto garantiscono una maturità prima assente. Rimangono inalterate alcune ingenuità (il fintissimo mostriciattolo del'inizio) e qualche obsolescenza tecnica (il mascherino), ma la resa complessiva è buona, ed il film è uno dei pochi vedibili anche per i non-fan dei kaiju eiga.
Voto: 2,5/5
-Godzilla contro Biollante
di Kazuki Ōmori - Giappone 1989 - fantahorror - 104min.
Diretto sequel del precedente: nella Tokyo devastata dallo scontro con Godzilla, vengono recuperate alcune scaglie della sua corazza; si può così risalire al DNA del lucertolone, e combatterlo. Ma non solo: c'è chi è intenzionato ad impossessarsi di quelle scaglie per produrre armi di distruzione, e chi per spingere un po' più in là le frontiere della ricerca scientifica. Tutto ciò porterà al risveglio di Godzilla, alla nascita di un nuovo mostro mutante chiamato Biollante (Biorante in originale), ad intrighi spionistici e distruzioni assortite.
Questo episodio è uno dei più originali, mischia un po' di tutto (sci-fi, spionaggio, action, thriller paranormale) virando i toni verso l'horror biologico (che abbia ispirato Resident Evil e Parasite Eve?) e condendo il tutto con un'estetica da videogame (che in quegli anni iniziavano a proliferare), che fa ampio ricorso a schermi, wireframes ed altre apparecchiature elettroniche. Gli effetti speciali si mantegono sui discreti livelli del film precedente, ed in quanto a modellini si notano ricostruzioni urbane curateche è un piacere vedere distrutte da Godzilla. La battaglia finale è breve ma suggestiva: Biollante è un avversario interessante ed anomalo, che rimanda un po' a Hedorah per la sua natura di aggregato genetico aberrante. Inoltre il suo aspetto rimanda a quello di boss colossali da GDR stile Final Fantasy. La regia di Ōmori  non risparmia parentesi splatter e scontri a fuoco concitati, con un approccio più action del solito. Il funziona bene come macchina di intrattenimento, ed ha probabilmente l'apparato tecnico e scenografico migliore della saga fino a quel momento. Questo lo rende un film consigliabile a tutti gli amanti dei film di genere, a prescindere dall'ammirazione per la mascotte della Toho, che qui non dimostra molta personalità.
Infine, una curiosità da Godzillaitalia: il mostro Biollante  è una proposta di un dentista di Osaka in un concorso della Toho.
Voto: 3/5
Per il film successivo si era pensato di fare una sorta di remake di Godzilla contro King Kong; tuttavia il costo eccessivo per i diritti di utilizzo del mostro americano hann ofatot desistere la Tho dal progetto; così il regista  Kazuki Ōmori ha riscritto tutta la sceneggiatura riesumando un mostro sacro della serie: King Ghidora.
-Godzilla contro King Ghidora
di Kazuki Ōmori - Giappone 1991 - fantascienza - 103min.
Seguito diretto del precedente: dal futuro arrivano dei viaggiatori del tempo terrestri che mettono in guardia il governo nipponico: Godzilla distruggerà l'intero Giappone di lì a breve, e l'unico modo per impedirlo è impedire la nascita del mostro stesso: nel 1992 un giornalista scopre che un gruppo di soldati giapponesi della WWII di stanza su un'isola del Pacifico si era imbattuto in un tirannosauro incredibilmente sopravvissuto nei recessi dell'isola; sarà proprio tale dinosauro, a seguito dei test nucleari condotti ddagli americani nel Pacifico, a diventare Godzilla negli anni '50. Raccattati quindi il giornalista ed un ex-soldato che aveva preso parte a quegli avvenimenti, i viaggiatori del tempo approdano sull'isola nel 1944, in piena guerra, con l'intento di impedire la nascita del re dei mostri; sorgeranno complicazioni.
Confermato Ōmori alla regia, si continua con la fantascienza più tecnologizzata: fanno mostra di sè modellini computerizzati in 3D, sofisticati sistemi satellitari, ufo e viaggi nel tempo. L'apparato scenografico e di vfx si mantiene sui livelli medi(ocri) della saga, con qualche cronica obsolescenza che ormai risulta davvero improponibile (i pupazzoni giganti, la retroproiezione). Comunque si fa di tutto per cercare di stare al passo coi tempi: inquadrature e montaggio conferiscono un buon ritmo alla pellicola, e la sceneggiatura garantisce una prima metà ababstanza originale e godibile; peccato per una seconda parte non all'altezza, troppo tirata per le lunghe ma stranamente con combattimenti eccessivamente brevi e non particolarmente ispirati in quanto a coreografie. Il ritorno del mostro King Ghidorah ha comunque garantito il ritorno degli spettatori nelle sale (incassando circa 11 milioni di dollari in patria), e le musiche roboanti di Akira Ifukube, storico compositore della serie di nuovo della partita dopo anni di assenza, sono un vlaido contributo alle scene più spettacolari.
Voto: 2/5
-Godzilla contro Mothra
di Takao Okawara- Giappone 1992 - fantascienza/avventura - 102min.
Un avventuriero viene chiamato dal governo per investigare sulla caduta di un meteorite; la squadra trova un uovo gigante; due esserini rivelano di essere dei Cosmos, razza antica e custode del segreto di Mothra, mostro benevolo in grado di fronteggiare Battra, misterioso mostro comaprso improvvisamente che sta devastando il Giappone; come se non bastasse la caduta del meteorite ha risvegliato anche Godzilla.
La storia è quanto di più assurdo e approssimato si possa immaginare; tuttavia questo episodio ha più di un merito; la prima parte è un omaggio a Indiana Jones, di cui riprende molte scene famose da vari film, introducendo delle dinamiche fresche nella serie; in secondo luogo i mostri sono tre, e ciò aggiunge più varietà agli scontri, che beneficiano di una regia più varia che in passato e di effetti speciali finalmente di livello discreto, supportati dall'avanzare delletecnologie computerizzate; in tutto ciò i pupazzoni inziano a stonare non poco. Altro punto a favore sono le musiche, fra le più ispirate della serie.
Per il resto è tutto già visto, ma meglio dosato fra le parti umane e mostruose. Un passo avanti rispetto all'episodio precedente in quanto a realizzazione tecnica e ritmo, mentre lasciano sempre a desiderare sceneggiatura e recitazione.
Il cambio di regia ha giovato (il regista dell'episodio precedente è lo sceneggiatore di questo). Ultimo film della saga a potersi permettere il lusso di essere uscito prima di Jurassic Park: gli episodi successivi avranno la sfortuna di doversi confrontare con il film Spielberg-iano.
Voto: 2/5
-Godzilla Vs. Mechagodzilla II
di Takao Okawara - Giappone 1993 - fantascienza - 106min.
Seguito del precedente: mentre il governo giapponese usa i resti di Mecha-King Ghidora per costruire Mecha-Godzilla, un grupo di paleotologi scopre un uovo gigante che crede appartenere ad una specie di pterodattilo antico; in effetti Rodan appare di lì a poco, ma l'uovo non è suo; schiusosi, appare infatti un Baby-Godzilla!
Un episodio, il ventesimo della saga, che condensa vari elementi: il ritorno in grande stile di Rodan (in due varianti, di cui una infuocata) e di Minilla (ora ribattezzato Baby-Godzilla e chiamato semplcemente Baby nel corso del film); la conferma della regia a Okawara, che ne fa l'episodio più moderno fino a quel momento da quel punto di vista; l'apparato tecnico che finalmente tocca standard qualitativi accettabili sebbene i mostri ed il robot gigante siano sempre pupazzi e non oggetti virtuali. Okawara è bravo nel non far risalltare troppo questo aspetto, lavorando sul montaggio per rendere gli scontri molto più dinamici che n precedenza, ricorrendo a fumi e primi piani piuttosto che visioni totali i pupazzoni inermi. Anche la recitazione degli umani raggiunge livelli leggermente superiori alla media, in particolare grazie alla trovata del legame che viene a crearsi rtamite Baby e la sua "balia" umana. Proprio questo legame permette alla saga di tornare a fare qualcosa che non era riuscita a fare da tempo immemore: emozionare, almeno un poco, nel toccante finale. Il film inoltre anticipa addirittura l'idea Spielberg-iana del secondo episodio di Jurassic Park, riguardante la ricerca del dinosauro cucciolo d aparte del genitore, con relativi problemi per gli umani.
La rivisitazionne di Mecha-Godzilla passa per un'idea che rimanda a giocattoli Transformers, a loro volta ispirati ai robot giapponesi degli anni '70. Insomma il legame USA/Giappone in questo episodio è evidente, questo probabilmente spiega la curata edizione americana ad opera Tristar.
Voto: 2,5/5
-Godzilla Vs. SpaceGodzilla
regia di Kensho Yamashita - Giappone 1994 - fantascienza - 108min.
Baby Godzilla viene rapito da un mostro misterioso, Godzilla si lancia al suo insegumento. Gli umani intanto sono al lavoro su Moguera, nuovo robot creato per contrastare il sauro radioattivo, ed anche un tentativo di controllo telepatico.
Questo episodio non mostra passi avanti rispetto al precedente, e malgrado le proporzioni delle battaglie si facciano addrittura cosmiche, lapparato tecnico non è più ormai in  grado di risultare efficace. Comunque c'è una nutrita parata di mostri, con anche una comparsata di Mothra.
Il regista Yamashita figura solo in quest'occasone all'interno della serie di Godzilla; ha diretto anche altri film ma nesusno di essi è mai uscito dal territorio nazionale.
Voto: 1,5/5
-Godzilla Vs. Destoroya
regia di Takao Okawara - Giappone 1995 - fantascienza - 103min.
Godzilla ha ormai difficoltà a controllare tute la radiazioni assorbite, e sta per collassare. Tuttavia altri mostri si stanno per affacciare all'orizzonte...
Dopo il fiacco episodio precedente la regia torna a Okawara, che ha diretto molti film dell'era Heisei (e dirigerà il primo della serie Millennium); la trama conta poco, ma limportanza del film è quella di ultimare la serie Heisei; La Toho stessa annunciò la morte di Godzilla in questo film, e lannuncio vivamente provocò grande affluenza nelle sale. Stilisticamente, malgrado le anticaglie tecnologiche, la pellicola si difende bene ancora oggi, in particolare grazie ad una parata di effetti speciali ed esplosioni nella mega-battaglia finale; devo dire che dopo aver visto tutti i film della saga assistere alla scomparsa del lucertolone è stato un momento abbastanza commovente; tuttavia il colpo di scena finale lascia la porta aperta ad un prosieguo (dopotutto un'icona non può morire del tutto!).
Bella l'idea di contrapporre a Godzilla non un solo mostro, ma anche una schiera di disgustosi mostriciattoli. Musiche roboanti.
Voto: 2,5/5
Dopo una pausa di quattro anni, ed il capitolo apocrifo di Roland Emmerich del 1998, il secolo breve finisce, ma non prima di aver sentito ancora una volta riecheggiare in Giappone il ruggito di Godzilla: inizia l'era Millennium che, come era accaduto per l'era Heisei, riparte dal film del '54 ignorando tutti gli episodi successivi.
-Godzilla 2000 Millennium
di Takao Okawara - Giappone 1999 - fantascienza - 107min.
Giappone ricompare Godzilla, dopo i fatti del primo film. Viene anche scoperta una roccia alienza sul fondale marino, vecchia di milioni di anni, che si rivela una specie di UFO; esso assorbe energia da Godzilla trasformandosi nel mostro Orga. I due si affrontano in una Tokyo ridotta in cenere.
Godzilla torna più cattivo che mai (anche rinnovato nell'aspetto, reso più animalesco e minaccioso). Alla regia è riconfermato Okawara, che tenta di dare al film un aspetto al passo coi tempi. Malgrado i suoi sforzi, però, è come al solito l'effettistica ad essere ancorata ad un cinema ormai irrimediabilmente datato. La saga perde la sua grande occasione di ritornare ai fasti di un tempo, ed offre invece una delle sceneggiature più fiacche mai proposte. Incredibilmente è costato più di 8 milioni di dollari. Altrettanto incredibilmente ne ha incassati 15.
Da evitare.
Voto: 1,5/5

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