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Gohos Review: Pacific Rim

Creato il 04 settembre 2013 da Sgruntreviews
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Li, in coda alla biglietteria del cinema, ti sei trovato ad osservare una manciata di bambini che compravano i bliglietti proprio prima di te. Dopo esserti assicurato un bel posto al centro della sala hai cominciato a farti delle domande:
Cosa ci facevano li dei bambini di una generazione che nei sogni piu sfrenati vede i Gormiti?
E, ben più inquietante:
E' mai possibile che il target del film siano davvero loro?
Hai dovuto aspettare solo altri dieci minuti per avere delle risposte. Hai dovuto aspettare solo che la sala si riempisse. Tirando un sospiro di sollievo ti sei reso conto che la sala si andava riempiendo di persone appartenenti ad una generazione a cui ti senti maggiormente affine. Non tanto per età, quanto per formazione. Come loro, infatti, anche tu sei cresciuto a pane e Godzilla, con contorno di anime sui robottoni e Neon Genesis Evangelion per dessert.
Perchè in fondo questo è Pacific Rim. Un omaggio a tutto quel filone e una cascata di citazioni che partono ino dai primi film sui Kaiju.
Prima di cominciare, allora, vediamo di affrontare subito un argomento che sospetti vada chiarito. Vediamo di spiegare anche ai non addetti ai lavori di cosa parli quando nomini un Kaiju.
Il Kaiju è un tipo di mostro tipico della fantascienza giapponese. In giapponese significa letteralmente "strana bestia" ed usualmente viene tradotto nelle altre lingue come "mostro". Il termine si è diffuso in Occidente negli anni cinquanta grazie ai Kaiju eiga (alla lettera: "film di mostri giganti").
Il capostipite dei kaiju è Gojira (Godzilla nella versione occidentale), protagonista dell'omonimo film del '54.
Il successo della riedizione del '52 dello storico King Kong spinse i produttori americani a realizzare l'anno successivo il film Il risveglio del dinosauro, incentrato sulle gesta di un dinosauro simile ad un varano che, ibernato al Polo Nord, si risveglia a causa un'esplosione atomica e raggiunge la città di New York.
Questo film ottiene un buon successo anche in Giappone, convincendo Tomoyuki Tanaka, produttore della casa cinematografica Toho, a realizzare un rifacimento del film americano. Dopo una lunga gestazione, il risultato finale è appunto Gojira.
I Kaiju sono generalmente modellati sulla base di animali convenzionali, insetti o creature mitologiche, anche se ne esistono di più esotici, modellati ad esempio sulla base di semafori, rubinetti o pomodori. Spesso alcuni Kaiju si ritrovano nel ruolo dell'eroe, proteggendo il Giappone dai vari mostri che periodicamente lo attaccano. Godzilla ad esempio considera il Giappone casa sua data la super abbondanza di cibo e di nucleare (sua primaria fonte di energia) e non tollera quindi che il suo territorio venga invaso.
Bene, detto ciò passiamo al commento vero e proprio.

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Dio come adori questi poster stile vintage...

Partiresti dalla trama, ma è una cosa talmente classica che non ne trovi il senso. Viene in mente al solo sentir parlare di "robottoni":
L'umanità è in pericolo, minacciata da mostri provenienti da chissà dove (nel nostro caso da una fessura spazio-temporale collocata sul fondale del Pacifico, come si evince dai trailer). Le nazioni di tutto il mondo si attrezzano per combatterli prima con le armi convenzionali, poi con i robot, che anche se comportano un notevole dispendio economico sembrano essere l'unica soluzione disponibile. Yutto li, l'epilogo finale lo lasci agli interessati.
Come dicevi, abbastanza inutile parlarne. E' una trama semplice, che regge, anche se non priva di imprecisioni. L'hai visto più come un pretesto che il regista Guillermo del Toro ha usato per portare al cinema quel film che la generazione a cui accennavi poco fa aspettava da trent'anni. Facciamo quindi che la recensione parte dai protagonisti indiscussi della pellicola. E no, non parli di quelli fatti di carne e sangue. Parli degli Jaeger

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Gli Jaeger ti sono sembrati un ottimo connubio tra il genere Super Robot e quello Real Robot, un mix che...
Visto che già vedi i punti interrogativi stamparsi sui volti dall'altro lato dello schermo facciamo che apri un altra piccola parentesi, sempre per tutti quelli che non se ne intendono:
Nel genere Super Robot vanno collocati tutti quei robot invincibili, dotati di armi impossibili, capaci di vincere battaglie anche in inferiorità numerica schiacciante. Per fare un esempio i vari Goldrake e Mazinga sono esponenti di questo filone.
I robot appartenenti al genere Real Robot, invece, sono quei robot considerati più come mezzi bellici comuni, come carroarmati. Sempre per fare un esempio, uno dei capostipiti del genere è il mitico Gundam.
scala
Vi siete mai chiesti quanto veramente sono grossi?

Dicevi, un mix ben calibrato, visto che nei combattimenti gli Jaeger erano si trattati con molto realismo, ma possedevano tutta una serie di armi improbabili come il pungo a razzo, il cannone al plasma o la spada a catena. O come il missile pettorale di Striker Eureka che altri non era che una citazione più che chiara al missile centrale di Mazinga.
Perche come il resto del film, anche gli Jaeger non sono altro che una perfetta accozzaglia di citazioni. A partire dal modo in cui l'equipaggio del Gipsy Danger entrava nell'abitacolo, che ricordava l'aliante slittante di Mazinga, e continuando con la modalità di guida del robot, che rassomigliava molto a quella di Gaiking in cui giocava un ruolo fondamentale la relazione fra il protagonista maschile e quello femminile, che si univano per creare un robot, e terminando con la connessione neurale alla Evangelion.
Persino i protagonisti, quelli umani, non sono altro che citazioni. Tutti, senza nessuna eccezione, sono modellati per essere gli stereotipi dei personaggi dei vari anime e manga di questo filone. Stereotipi usati coscientemente e che funzionano, ma stereotipi.
Abbiamo infatti l'eroe buono con un passato tragico alle spalle, interpretato da: Charlie Hunnam.
Il comandante tutto d'un pezzo, interpretato da: Idris Elba, che potreste ricordare per Luther, per Prometheus e che presto vedremo anche nel nuovo Thor.
La figlia del comandante, interpretata da: Rinko kikuchi.
Il cowboy della situazione che finisce invariabilmente per fare a botte con l'eroe, interpretato da: Robert Kazinsky.
Mancano invece il classico e onnipresente ciccione imbranato e il bimbetto.
Non c'è molto da dire su di loro. Sono personaggi semplici, ma nel contesto in cui sono calati non stonano.
Parliamo dell'altra metà di questo film. Parliamo dei Kaiju.
Rispetto ai Kaiju dei film classici erano, a tuo parere, più superficiali, ma non privi di un certo carattere. Non erano semplici bestie assetate di sangue, ognuno di loro possedeva uno stile peculiare in base alle sue caratteristiche fisiche. Non hai trovato grandi rassomiglanze con quelli canonici dell'olimpo Toho, tranne per uno. Il Kaiju volante, secondo te, è un grosso omaggio a Rodan.
Nonostante tutto, nonostante le citazioni e nonostante il film ti sia piaciuto, non sei riuscito a non trovare alcuni punti deboli che ti hanno fatto un pochino storcere il naso.
La recitazione di Rinko Kikuchi ha lasciato un po' a desiderare, per dirne una. O il fatto che tutto il film abbia una fortissima caratterializzazione maschile. Hai trovato un poco strano l'accenno così leggero dei comprimari, che risultano quasi comparse. Per non parlare del fatto che la base rimane in contatto con gli Jaeger per tutto il tempo che essi si trovano nella dimensione aliena. O anche peggio, il fatto che l'EMP abbia bruciato ogni circuito in città, ma non quelli di Gipsy Danger perchè era "analogico e "nucleare".
Ma niente può battere l'accenno ai dinosauri. Dinosauri che, nella logica del film, altri non erano che creature aliene mandate a conquistare la terra ma a chi poi?, ma senza successo per via di un'atmosfera troppo pulita. Va bene la citazione al popolo rettiloide di Getter Robot, ma qui si esagera.
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Al contrario, del film vero e proprio, citazioni a parte, ti sono piaciuti veramente molto Ron Perlman che interpretava uno sregolatissimo Hannibal Chau da non perdere nella scena dopo i titoli di coda, le battaglie, mai gratuite e ben dirette, e, neanche a dirlo, gli effetti speciali. Ti è piaciuta molto anche l'interpretazione della bambina che interpreta una giovane Mako Mori.
Insomma, con Pacific Rim Guillermo del Toro è riuscito a creare un film capace di trattare temi ben noti con originalità. Un film di cui bisogna guardare ogni cosa che lo circonda per apprezzarlo, e non solo la semplice trama. Un film capace di accontantare il bisogno di un blockbuster estivo, i nerd della passata generazione, e i bambini di questa.
Insomma
keep calm

Gohos Review: Pacific Rim

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