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Goldrake era un pivello

Creato il 24 settembre 2010 da Ilgrandemarziano
Goldrake era un pivelloSe io dico «licenza d'uccidere», sono sicuro che a voi verrà da pensare a un tipo in smoking, sguardo penetrante, un vodka martini in una mano e una Walther PPK nell'altra. Eppure Ian Fleming non è stato il primo ad avere l'idea, che in effetti proviene da molto lontano. Se infatti da un lato l'assassinio è sempre stato universalmente considerato come l'atto criminale per eccellenza, qualcosa di massimamente deplorevole nei confronti della comunità e di distruttivo per la propria coscienza, dall'altro c'è chi si è prodigato (e si prodiga tutt'oggi) per licenziarlo, e dunque - per lo meno in determinate condizioni sociali che lo renderebbero pratica «necessaria» - autorizzarlo.
Ebbene, la storia tedesca è senza dubbio molto interessante e travagliata, ma se c'è un periodo di cui la Germania è stata storicamente protagonista e che ha cambiato profondamente il volto dell'intera Europa e che - forse - ha contribuito a renderci quello che siamo oggi, è il XVI secolo. Quello che iniziò con il problema del commercio delle indulgenze, l'affissione delle 95 tesi da parte di Lutero sul portale della Cattedrale di Wittenberg e tutto il pandemonio che ne conseguì, soprattutto in termini di rivolte, insurrezioni, uccisioni e autentici massacri indiscriminati.
Goldrake era un pivelloA tale proposito non posso togliermi dalla testa una cosa che ho visto nella sezione dedicata al XVI secolo del Deutsche Historische Museum (sì, sempre lui, quello del famigerato caffè). Si tratta del reperto di un'arma ad asta. Non conosco il nome tecnico, potrebbe essere una picca o una volgia, ma quello che mi ha lasciato senza fiato è quello che ha inciso sulla lama. Naturalmente sono (ed ero) perfettamente consapevole di come nella Storia la religione cristiana sia stata soggetto e oggetto utile alla giustificazione di conquiste, soprusi e uccisioni. Ma vedere la licenza di uccidere (ovvero un'indulgenza automatica per la propria anima) incisa sulla lama e immaginare quel simbolo di purezza e di nobili virtù, qual era l'uomo chiamato Gesù Cristo, sporco del sangue di un uomo e dei brandelli dei suoi intestini, mi ha atterrito.
E allora non ho potuto fare a meno di pensare a tutte le alabarde contrassegnate di simboli sacri che vengono brandite oggi. Ce ne sono più modelli di quanti possiate immaginare. Si chiamano eutanasia, fecondazione assistita, coppie di fatto...
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