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Golf: Francesco Molinari chiude 16° a Dubai

Creato il 23 novembre 2014 da Sportduepuntozero

golf - francesco molinariDa una parte la soddisfazione di aver giocato tre giornate, le seconde tre, alla pari con i migliori, lotto che peraltro lo vede da tempo tra i suoi componenti, dall’altra il rammarico di aver iniziato male la sfida e dovuto rincorrere. Così leggerà il 16° posto finale nel DP World Tour Championship di Dubai il torinese Francesco Molinari. Duecentosettantanove colpi e un –9 sul par complessivo, a 7 colpi dal vincitore, lo svedese Enrik Stenson, bravo nel rintuzzare il tentativo prepotente di rientro del numero 1 del circuito, l’irlandese Rory McIlroy (secondo alla fine alla pari con Rose e Dubuisson), ma a soli 5 colpi dal terzetto appena menzionato. Un eloquente 68 colpi in chiusura di ostilità che ha confermato quanto Francesco Molinari sia in grado di impensierire i grandissimi, se solo riuscisse a convincersene fin da subito. Assolutamente positivo in ogni caso il suo bilancio stagionale, che sarebbe stato esaltante se fosse riuscito a strappare nell’Open d’Italia il biglietto per la Ryder Cup, mancata al termine per un soffio. Detto di Francesco, il fratello Edoardo, che era partito benissimo nelle finali dell’European Tour di Dubai (7.a piazza dopo la prima giornata) ha fatto un tragitto inverso, con un 73 in ultima giornata che lo ha relegato al 42° posto. Anche per lui un anno di grande spessore che lo ha riportato in auge dopo le difficoltà seguite all’operazione al polso di due stagioni fa e la scorsa passata ad impegnarsi nel pieno recupero agonistico.

Per i fratelli Molinari il 2015 si presenta in prospettiva roseo e pieno di buone opportunità. L’enigma Manassero rimane e per alcuni versi inspiegabile. Il talento veronese ha subito un’involuzione tecnica dalla quale sembra non uscire. Anche a Dubai è parso l’ombra del giocatore ispirato delle ultime stagioni ed ha chiuso al 59° posto, in penultima piazza tra i 60 aventi diritto. In quattro giornate è andato tre volte sopra par (di tre colpi) e in una sola occasione ha pareggiato con il campo (72 colpi). Troppo poco per un grande giocatore che dovrà usare i prossimi mesi per capire cosa non sta funzionando nel gioco e nell’approccio mentale alle competizioni. Per uno come lui abituarsi alla mediocrità è drammatico. Anche per i suoi fans.


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