Al terzo con 268 (-12) l’altro australiano Marc Leishman, rimasto sempre incollato ai primi due, al quarto con 271 (-9) Patrick Reed, Keegan Bradley, l’inglese Justin Rose e il sudafricano Charl Schwartzel, all’ottavo, insieme a Scott, il nordirlandese Graeme McDowell, Rickie Fowler e Ryan Moore. Sono risaliti tardivamente Matt Kuchar, 12° con 274 (-6), e Phil Mickelson, 14° con 275 (-5), autore di un 62 (-8, con 10 birdie e due bogey) miglior punteggio di giornata. Alla pari con il mancino di San Diego anche Jim Furyk. Un colpo in più per l’inglese Lee Westwood e per lo svedese Henrik Stenson, 19.i con 276 (-4), e stesso punteggio di Molinari anche per Webb Simpson e per l’argentino Angel Cabrera. Non hanno mai dato segni tangibili della loro presenza Bubba Watson, 37° con 280 (par), Jordan Spieth, 49° con 285 (+5), gli inglesi Luke Donald, 50° con 286 (+6), e Ian Poulter, 52° con 287 (+7) e assolutamente deludenti il tedesco Martin Kaymer, 56° con 288 (+8) e il sudafricano Louis Oosthuizen, 61° con 290 (+10).
McIlroy è partito a manetta e ha operato il sorpasso con quattro birdie in cinque buche frastornando Garcia, che ci ha messo anche del suo con un bogey. Lo spagnolo, che non ha mai vinto quando ha iniziato il giro conclusivo con tre colpi di vantaggio, ha comunque recuperato i due colpi di disavanzo prima del giro di boa, grazie all’unico bogey del nordirlandese (8ª) e al suo solo birdie (9ª). All’11ª McIlroy è tornato avanti con il quinto e ultimo birdie della serie per il 66 (-4) e Garcia ha alzato definitivamente bandiera bianca con un bogey alla 15ª (71, +1). Poi per il nordirlandese è stata festa grande quando Scott ha avuto uno dei suoi black out, che lo mandando fuori giri nei momenti meno opportuni e per i quali va famoso. Nel world Ranking ora McIlroy conduce con 9,41 punti, seguito da Scott con 9,24 e da Garcia, salito in terza posizione con 7,78. In 43ª con 2,85 Francesco Molinari.
Tiger Woods, che dopo una buona partenza con un birdie, aveva infilato due bogey e un doppio bogey, si è ritirato all’inizio della nona buca accusando spasmi alla schiena. Il problema è nato dopo un colpo eseguito a ridosso di un bunker, che sulle prime non sembrava aver lasciato conseguenze. Successivamente l’ex numero uno mondiale ha iniziato a camminare male e ha lasciato la gara dopo il tee shot alla nona buca visibilmente sofferente. “Quando ho eseguito il secondo colpo -ha detto – alla seconda buca sono scivolato nel bunker e da quel momento ho iniziato a sentire dolore nella parte bassa della schiena. Non ho idea di cosa sia successo. Se sarò in campo la prossima settimana? Non lo so, sto solo cercando di uscire di qui”.
Francesco Molinari, dopo un birdie in avvio, ha proseguito con una sfilza di par fino al termine (69, -1). Un score un po’ curioso, specie se si pensa al 70 (par) del secondo turno in cui ha infilato 18 par, siglando un cartellino molto raro a vedersi. Ha perso una buona opportunità in chiave Ryder Cup, ma ne avrà un’altra a iniziare da giovedì 7 agosto nell’US PGA Championship, il quarto major stagionale in programma al Valhalla GC di Louisville nel Kentucky.