Simpson e Casey hanno entrambi realizzato birdie su metà delle 18 buche e un bogey. Lo statunitense ha usato per la prima volta sul circuito americano il putter a shaft convenzionale e le cose sono andate molto bene, mentre il primo esperimento in Giappone (55° nel Dunlop Phoenix) non aveva dato grandi esiti. Dopo dieci anni di “anchoring” si sta adeguando in anticipo ai nuovi regolamenti in tema di putter che scatteranno nel 2016. “Per me è stato un grande giorno – ha detto – e ho realizzato uno dei giri più belli della mia carriera”. Nelle buche di rientro (le iniziali del tracciato essendo partito dalla 10ª) ha usato il putter solo dieci volte (sette birdie per un 28, -7).
Molinari ha preso il via dalla buca uno trovando un bogey. Immediata e quasi rabbiosa la reazione con quattro birdie sulle successive nove, poi ha chiuso le ultime otto in par. Ha tenuto una media dell’83,33% nei “green in regulation” e del 78,57% nel “driving accuracy”, tra le migliori in assoluto della giornata, ma è stato meno efficace il suo gioco sul green. Il montepremi è di 5,6 milioni di dollari con prima moneta di 1.008.000.
Inizio d’anno difficile invece per Edoardo Molinari e Matteo Manassero che non sono riusciti a superare il taglio nella prova dell’European Tour in corso di svolgimento ad Abu Dhabi. Con un giro poco efficace, in 73 colpi, i due azzurri hanno chiuso le prime due giornate in 93esima posizione. Peggio di loro hanno fatto Marco Crespi e Alessandro Tadini, che era invece stato perfetto la scorsa settimana in Sudafrica dove aveva chiuso in quinta posizione assoluta. Ad Abu Dhabi un grande field di partecipanti, con Martin Kaymer e Rory McIlroy fermi rispettivamente al comando e in terza posizione. Si annunciano scintille.