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Draft 2015: Winslow, Johnson e Lyles, le ali per volare

Creato il 24 giugno 2015 da Basketcaffe @basketcaffe
Workout Justise Winslow - © 2015 twitter.com/DetroitPistons

Workout Justise Winslow – © 2015 twitter.com/DetroitPistons

Dopo aver osservato i giocatori lunghi e i prospetti da backcourt, chiudiamo la nostra marcia di avvicinamento al Draft 2015 – che come ogni anno seguiremo LIVE – andando a vedere quali sono i migliori elementi nelle posizioni di ala, sia i numeri 3, sia quei ragazzi che possono giocare entrambe le posizioni, anche da 4 tattico. Justise Winslow da Duke, Stanley Johnson da Arizona e Trey Lyles da Kentucky dovrebbero andare entro le prime 15 posizioni, mentre i vari Dekker, Oubre e Looney sembra resteranno nel primo giro, addirittura entro le prime 20 chiamate.

NBA Mock Draft 2015 – Top 30 Prospects by Basketcaffe.com

Justise Winslow

Winslow, ragazzo di Houston, mancino e grande fan di James Harden, è destinato ad una solida carriera come ala piccola NBA. Non diventerà probabilmente una star ma è un giocatore tremendamente solido, capace di fare tutto, alla Andre Iguodala per intenderci: il freshman texano è stato forse il migliore è più continuo nella cavalcata di Duke verso il titolo NCAA dove il suo fisico e il suo atletismo si sono rivelati immarcabili prima per Gonzaga e poi per Wisconsin.

Come detto ha grande fisico, notevole atletismo, braccia lunghe su un corpo che sfiora i due metri, in attacco può tirare da tre (deve diventare più sciolto e sicuro), attaccare i recuperi e andare verso il ferro grazie al collaudato euro step. In difesa è molto mobile, stoppa, è un notevole rimbalzista (6.5 in stagione) ed è bravissimo a giocare sulle linee di passaggio per scatenarsi in contropiede e chiudere con tonanti schiacciate. Ha grande carattere, è cattivo e ha voglia di vincere. Winslow, che ricorda anche Jimmy Butler, piace tantissimo ai Knicks – pare sia già amico di Melo Anthony – ma alla 4 non lo chiameranno: più probabile siano i Pistons alla 8 a sceglierlo.

Stanley Johnson

Il californiano di Fullerton nella sua unica annata ad Arizona ha mostrato poco del suo potenziale nonostante abbia chiuso l’annata da freshman con circa 14 punti, 6 rimbalzi e 2 assist. Ha fatto vedere di essere un giocatore molto più maturo dei suoi 19 anni, un ragazzo pronto, duro, con carisma e molto solido, uno destinato ad una carriera comunque importante tra i pro nel ruolo di esterno, guardia ma anche ala piccola.

A tutti ricorda Metta World Peace ma anche, esagerando, Kawhi Leonard, per il grande atletismo, la difesa ultra competente, la ferocia con cui va a rimbalzo e attacca il ferro e la capacità di fare tutto in attacco senza eccellere in niente. Devastante in campo aperto, ha tiro da fuori ma non continuo e affidabile, può prendere anche il jumper dalla media distanza o andare al ferro se ha spazio ma deve lavorare sulle letture, sulla mano sinistra e contenere la sua straripante forza. Stanley Johnson, prospetto a quattro ruote motrici, è anche lui un profilo adatto ai Pistons alla 8, Miami potrebbe pescarlo alla 10 mentre i Thunder sognano che cada fino alla 14, anche se è molto difficile che scenda fino a lì.

Trey Lyles

Trey Lyles, canadese cresciuto cestisticamente in Indiana, è reduce da una stagione a Kentucky dove, vista la concorrenza degli altri, ha di fatto raccolto le briciole – 8 punti, 5 rimbalzi e 1 assist – ma il suo talento e il suoi fondamentali non sono passati inosservati. E’ molto alto, 208 cm, ha braccia lunghe e fisico longilineo, ideale per occupare anche la posizione di stretch four che tanto è utile in questo momento nella NBA.

A Kentucky infatti giocava da ala piccola di fianco a Twons e Cauley-Stein, una mossa proprio in chiave piano di sopra di coach Calipari visto che di solito, al college, quelli col suo fisico fanno i pivot. Intriga per la pulizia con cui gioca, il tocco morbido, la capacità di giocare sia spalle, sia fronte a canestro, anche se il tiro da tre è tutto da sviluppare, è bravo a mettere palla per terra e ha notevole coordinazione. In difesa, pur non essendo iper esplosivo, è un ottimo rimbalzista e ha senso della posizione. Ricorda Shane Battier per la duttilità e la pulizia di gioco, ha stregato Phil Jackson anche se non lo prenderà mai alla 4: più probabile venga chiamato tra la 10 degli Heat e la 15 degli Hawks.

Gli altri

Sam Dekker da Wisconsin è stato il gemello ai Badgers di Frank Kaminsky, cresciuto tantissimo nell’ultima stagione. Ha grande fisico, capacità di attaccare il ferro e gran tiro da tre (chiedere ad Arizona e a Kentucky al Torneo NCAA), è un discreto rimbalzista e muove bene i piedi in difesa. Lavora sodo e ha grande etica, una garanzia insomma. Ricorda Gordon Hayward e andrà tra la 15 e la 20. Di maggior potenziale due talenti acerbi come Kelly Oubre Jr e Kevon Looney. Il primo doveva essere l’erede di Wiggins a Kansas ma, a parte qualche lampo, ha chiuso a 9 punti e 5 rimbalzi. E’ un atleta notevole, ha braccia interminabili – 219 cm! – ed è un fuscello di quasi 2,04 che corre, schiaccia alla grande e ha un tiro da tre più che affidabile (è mancino). E’ un progetto, deve migliorare nelle scelte e soprattutto avere continuità all’interno della partita visto che spesso si estranea. Thunder alla 14 e Hawks alla 15 potrebbero chiamarlo. Il secondo invece ha lasciato diversi segni nella sua unica annata a UCLA, chiusa a 11 punti e 9 rimbalzi di media, 15 doppie doppie e una gara da 27 punti e 19 rimbalzi vinta in doppio overtime su Stanford. E’ discontinuo ma ha grande talento, è un ottimo rimbalzista, è lunghissimo, ben più dei 204 cm di altezza, ed è il classico prospetto che trova estimatori per la capacità di mettere palla per terra, passare e tirare anche da tre. All’inizio qualcuno lo paragonava a Durant, poi a Lamar Odom mentre ora si fa l’accostamento con Aminu: è un progetto ma chi lo chiama tra la 15 e la 25 fa un affare.

 

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