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Golf: iniziato il conto alla rovescia dell’Open d’Italia a Torino

Creato il 22 luglio 2014 da Sportduepuntozero

Italian Open Golf Torino - Foto Nanni Sibona TaccoIl countdown è cominciato per un 71° Open d’Italia che si annuncia quanto mai interessante per una serie di motivi che vanno dalla qualità tecnica dei protagonisti, dovuta alla partecipazione di numerosi top player tra i quali il trio azzurro composto dai fratelli Edoardo e Francesco Molinari e da Matteo Manassero, allo spettacolo con gli Special Events fuori dal campo, alle tante novità organizzative che coinvolgeranno sempre di più il pubblico e a un finale di manifestazione fuori del comune. Infatti il giorno dopo la conclusione del torneo, il capitano della squadra europea di Ryder Cup, l’irlandese Paul McGinley, annuncerà la formazione che andrà a sfidare la compagine statunitense sul tracciato di Gleneagles in Scozia (26-28 settembre).

In un incontro al Circolo Golf Torino, che ospiterà la gara da giovedì 28 a domenica 31 agosto, anticipata mercoledì 27 dalla Pro Am, il  Comitato Organizzatore Open Professionistici di Golf della FIG, con il presidente Alessandro Rogato e con il direttore Barbara Zonchello, ha dato indicazioni sull’evento nel corso di un briefing  con gli sponsor e con i giornalisti, alcuni dei quali si sono anche cimentati in una combattuta gara. Vari i temi, dal Villaggio Commerciale al Villaggio Ospitalità e alle attività che caratterizzano l’Open come un avvenimento che vuole differenziarsi uscendo dai canoni strettamente sportivi. Ha presenziato Stefano Gallo, Assessore Sport e Tempo Libero della Città di Torino.

Siamo, naturalmente, ancora ai lavori in corso in attesa del field ufficiale e della definizione degli ultimi dettagli organizzativi dei quali si parlerà poi nella conferenza stampa di presentazione fissata per martedì 26 agosto alle ore 16 presso il Circolo Golf Torino.

Un field di alto profilo – E’ ancora presto per avere idee precise sui partecipanti, ma la felice collocazione dell’Open nel calendario dell’European Tour come ultima prova per assegnare i punti atti a definire la compagine continentale della Ryder Cup garantisce la presenza di atleti di peso. Alcuni cercheranno di conquistare l’ultimo posto utile nelle graduatorie speciali che portano di diritto alla sfida e altri proveranno a convincere McGinley, che sarà giocatore, ma anche attento osservatore, ad assegnar loro una wild card. E non mancherà nemmeno qualcuno, già sicuro in formazione, che vorrà approfittare per rifinire la preparazione e incontrare gli altri già certi di essere nel team in modo da iniziare a cementare lo spirito di squadra, fondamentale nel difficile impegno.

Nel field ci saranno sicuramente il nordirlandese Darren Clarke e l’inglese Matthew Fitzpatrick, un campione affermato e un giovane in ascesa. Il primo, 46 anni, vanta quattordici titoli nell’European Tour comprensivi di un major (Open Championship 2011) e di due WGC (Andersen Consulting Match Play 2000, Nec Invitational 2003). Inoltre ha disputato per cinque volte la Ryder Cup e in quattro occasioni si è imposta la formazione europea. Matthew Fitzpatrick, vent’anni nel prossimo settembre, ha vinto lo scorso anno il prestigioso US Amateur, un major per dilettanti. Ha atteso di poter disputare il Masters (52°) e l’US Open (48°) prima di passare professionista. Lo ha fatto alla vigilia dell’Irish Open (29°), a metà giugno, rinunciando all’Open Championship dove avrebbe potuto prendere parte per l’esenzione dovuta al titolo US Amateur.

Per quel che concerne gli azzurri, insieme al terzetto menzionato, vi saranno tutti gli altri giocatori italiani più noti tra i quali ricordiamo Andrea Pavan e Marco Crespi, che hanno la ‘carta’ per l’European Tour, Lorenzo Gagli, Alessandro Tadini, Matteo Delpodio, Andrea Rota, Alessio Bruschi e Gregory Molteni, che si è guadagnato l’accesso al torneo vincendo l’ordine di merito dell’Italian Pro Tour 2013, il circuito delle gare nazionali con fiore all’occhiello proprio l’Open d’Italia e con in calendario l’Open femminile, un torneo del Challenge Tour, cinque dell’Alps Tour e il Campionato Open.

La formula di gara – Il 71° Open d’Italia si disputerà sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 65 classificati dei 156 partenti, i pari merito al 65° posto e i dilettanti che rientreranno nel punteggio di ammissione. Il montepremi è di 1.500.000 euro con prima moneta di 250.000 euro

Ingresso gratuito per il pubblico – Nei giorni di torneo, Special Events compresi, e in quelli in cui si effettueranno la prova campo e la pro-am l’accesso per il pubblico sarà gratuito. Si rinnova così una scelta vincente da parte della Federazione Italiana Golf rimarcata dalla presenza, lo scorso anno, di quasi trentamila spettatori. Uno spot irrinunciabile per la promozione.

Sponsor di prestigio – L’Open d’Italia sarà, come sempre, sostenuto da numerosi sponsor di prestigio. Alcuni condividono già da anni il progetto, altri lo faranno per la prima volta consci della sua notevole valenza promozionale. Fanno parte del pool i major sponsor Rolex, Lavazza e Regione Piemonte; gli sponsor Emirates (official airlines), Diasorin, Jaguar (official automotive), Colmar (official apparel); i fornitori ufficiali Titleist, Carlo Fiori, Peviani, Maui Jim e Pomiroeu. Family partner: Club Med.Charity partner: Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus. Media partner: Sky, la TV satellitare che manderà nuovamente in onda in diretta e con ampia copertura le fasi salienti dell’avvenimento, e Il Sole 24 ORE, il quotidiano italiano leader nell’informazione economica-finanziaria, alla prima esperienza nell’Open. Partner istituzionali: Coni in qualità di ente patrocinante, Federazione Italiana Golf, Race to Dubai, European Tour, Città di Torino e Torino 2015, Provincia di Torino, Comune di Fiano, Comune di Robassomero e Ente Parchi.

Partnership ultradecennale – Proseguirà l’ultradecennale collaborazione tra l’European Tour e il Comitato Organizzatore, una partnership che ha favorito la costante crescita qualitativa e organizzativa dell’avvenimento. Un punto d’orgoglio per la FIG, perché l’Associazione che regola l’attività dei professionisti continentali raramente decide per questo tipo di intervento con altre Federazioni.


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