L’European Tour torna in Sudafrica per la disputa del Joburg Open (7-10 febbraio), il quarto dei sei tornei programmati in collaborazione con il Sunshine Tour, al quale prendono parte ben 210 giocatori che si alterneranno sui due percorsi del Royal Johannesburg & Kensington (East, par 72, e West, par 71) a Johannesburg. Quattro gli italiani in campo: Lorenzo Gagli, i piemontesi Alessandro Tadini e Matteo Del podio, Francesco Laporta, quest’ultimo con ‘carta’ per il circuito sudafricano e ammesso grazie al sesto posto ottenuto nella prequalifica effettuata al West.
Favoriti d’obbligo i sudafricani Charl Schwartzel e Branden Grace, che difende il titolo, ma hanno le carte in regola per imporsi anche i connazionali Thomas Aiken, George Coetzee, Richard Sterne e Garth Mulroy. Da seguire gli inglesi Oliver Fisher, Tom Lewis, Danny Willett e Robert Rock, il danese Soren Kjelsen, il portoghese Ricardo Santos e lo statunitense Peter Uihlein.
E’ in cerca di conferme Lorenzo Gagli, dopo quattro prestazioni in crescendo, che appare in grado di inserirsi nella lotta per i posti di prestigio, mentre Tadini e il torinese Delpodio hanno necessità di andare a premio per evitare futuri problemi con la money list. Quanto a Laporta è al primo torneo dell’European Tour che affronta da professionista, dopo aver preso parte ad alcuni da dilettante: per lui sarà importante fare esperienza. Il montepremi è di 1.300.000 euro.
Il torneo su Sky – Il Joburg Open sarà teletrasmesso dalla TV satellitare Sky in diretta e in esclusiva con i seguenti orari: giovedì 7 febbraio e venerdì 8, dalle ore 11,30 alle ore 15,30 (Sky Sport 2 e 2 HD); sabato 9, dalle ore 11,30 alle ore 15,30 (Sky Sport Extra ed Extra HD); domenica 10, dalle ore 11,30 alle ore 15,30 (Sky Sport 2 e 2 HD). Repliche: giovedì 7 febbraio dalle ore 21 (Sky Sport 3 e 3 HD); venerdì 8, dalle ore 21 (Sky Sport Extra ed Extra HD); sabato 9, dalle ore 20,30 (Sky Sport Extra e Extra HD); domenica 10, dalle ore 21 (Sky Sport 2 e 2 HD). Commento di Silvio Grappasonni, di Nicola Pomponi e di Massimo Scarpa.
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