Golpe in Mali / Incerti ? / Pensaci bene, Amadou Sanogo !

Le notizie che pervengono dal Mali , ancora oggi,  purtroppo non aggiungono nulla di nuovo sull'incertezza generale, che regna nel Paese.

E  non è  un bene.

Impedisce agli osservatori di poter fare previsioni attendibili.

Assomiglia ,ora dopo ora,  sempre più ad un silenzio gravido d'interrogativi senza risposte.

Innervosisce.

Intanto  urgerebbe invece il ripristino di una situazione di normalità, lì dove a breve ci dovrebbero essere nuove elezioni politiche (fine aprile).

Inoltre è notorio che  le condizioni economiche generali  del Paese attualmente lasciano parecchio  a desiderare, specie nelle fasce più basse della popolazione, tanto che si è arrivati addirittura, in quello che era fino all'altro giorno considerato lo Stato  più democratico dell'area, a concepire addirittura un golpe militare.

Amadou Sanogo, il capitano che ha guidato l'ammutinamento dell'esercito regolare, ha nel corso della giornata di ieri rassicurato la cittadinanza tutta circa le voci insistenti ,che lo davano per morto.

Così come ha dichiarato anche  che il Presidente deposto è attualmente in buona salute e nient'affatto prigioniero dei militari ribelli.

Semmai si avanza  l'ipotesi che, i "berretti rossi", la guardia presidenziale, i cosiddetti lealisti, potrebbero forse  essere in procinto di preparare un eventuale contro-golpe, che Sanogo ribatte d'essere prontissimo a fronteggiare.

C'è anche poco ascolto, in verità, da parte di questi golpisti delle condanne unanimi, che sono piovute, e come, da più parti.

 Dall'Africa e  dal resto del mondo.

Ma la verità è che questa insurrezione è scaturita quasi certamente dalla povertà di mezzi di difesa di cui è dotato l'esercito maliano contro i ribelli del Nord ( così  invece non avrebbe dovuto essere e i morti effettivamente ci sono stati e  sono stati tanti) e in più dalle misere paghe, che vengono corrisposte ai soldati.E quando vengono corrisposte.

Soffiando sul malcontento, le difficoltà oggettive e la rabbia repressa, qualcuno come Sanogo e altri ufficiali hanno pensato bene di giocare astutamente la "carta" dell 'ammutinamento.

Ambizione smodata, carrierismo, voglia di passare alla Storia?

Ci sta tutto. E forse anche il contrario di  tutto ciò che l'immaginario occidentale può prefigurarsi.

Adesso però i saccheggi continuativi, i danni materiali a case, negozi e persone fisiche , si stanno rivelando un po' troppo eccessivi per un popolo d'indole mite come i maliani.

E allora?

All'ordine dei golpisti di riaprire i distributori di benzina per fornire carburante, ad esempio, i gestori hanno risposto picche.

Per timore, si vocifera.

E quello che si respira nell'aria, quasi ovunque,tanto nelle città come nelle campagne, è solo una vera fottuta paura.

La gente nelle ore del coprifuoco, ma anche nelle altre  ore, non esce in strada. E teme comunque per la propria incolumità e vuole salvaguardare il più possibile le povere cose, che possiede.

Si auspicherebbe che da parte dei "berretti verdi", ossia i golpisti, ci fosse un ripensamento visto che una situazione che degenera non aiuta mai  nessuno. 

Ma proprio nessuno.

Meno che mai i poveri che, in queste circostanze, sono sempre coloro che pagano il prezzo più alto.

E le famiglie dei soldati golpisti hanno soprattutto loro moltissimo, se non il più , da perdere.

In Africa ma anche altrove, se cambia qualcosa politicamente , cambia sempre per pochi.

I soliti noti.

E i soldati in questo caso, come in altri, sarebbero semplicemente le marionette , di cui qualche puparo ha tirato e  continua a tirare i fili.

Indifferentemente da una parte o dall'altra.

Perciò, Amadou Sanogo, non sarebbe forse il caso di ripensarci  -  gli direbbe l'uomo della strada se potesse? 

Uomo della strada ,che sovente mostra di avere  molto più buon senso magari di un ambizioso capo-popolo.

   A cura di Marianna Micheluzzi ( Ukundimana)