Redentore parte seconda
Ed ecco che la notte magica è passata. Il bilancio come previsto è di una caterva di immondizie lasciate dai picnittari di turno. Birra e vino a fiumi, ammucchiate selvagge qua e là nel segno dello sballo. Ma a parte tutto, quello che mi ha veramente indignato è stato vedere l'area del monumento alla Partigiana ai Giardini della Biennale, usata come stazionamento per bevute e mangiate. Si tratta di una zona recintata, antistante al monumento che si trova in acqua e che emerge dai flutti.
Con tutta probabilità chi si è piazzato lì non sa neppure cosa voglia dire “partigiano”, è troppo giovane e/o troppo ignorante per sapere cosa ha significato per la Storia d’Italia. Un paese che non ha rispetto della propria Storia, dei propri ricordi, che non ha memoria del suo passato, nemmeno recente è un paese in fin di vita. Io non credo che in Danimarca lascerebbero bivaccare sullo scoglio della Sirenetta, non credo che in America permetterebbero un rave party di accampati sulla Statua della Libertà. Questo non è far festa, è insultare una città e un’intera nazione. Un’Italia che non sa difendere i propri monumenti e il proprio patrimonio artistico da vandali e insensati è un’Italia senza futuro. Non bastano nuovi governanti, non basta una spinta all’economia. Serve un’autentica rinascita morale, una riscoperta dei principi base della convivenza e del rispetto di ciò che è comune.