Sul bel sito "Letters of Note" si può leggere - fra la tanta corrispondenza privata di personaggi famosi - una lettera che Raymond Chandler, nel marzo del 1953, scrisse al suo editore. Non era un buon momento. Chandler, già famoso per romanzi come "Il grande sonno" e "Il lungo addio", lavorava al suo nuovo romanzo, Playback (Ancora una notte), e non riusciva ad andare avanti.
"Ho messo giù, scarabocchiato, 36.000 parole e non ho ancora un solo cadavere" - si lamenta Chandler, asserendo di riuscire a scrivere a lungo, ma di annoiarsi. E, quasi per dimostrarlo, si lascia andare ad un quanto meno interessante esperimento letterario. Dopo aver chiesto all'editore se abbia mai letto "questa roba che chiamano fantascienza", prova a darne un esempio:
"Atterrato su K19 di Aldebaran III, e uscito dal portello di crummalite della mia Sirious Hardtop modello 22. Ho armato la timejector secondaria e attraversato il blu profondo e luminoso. Il mio respiro si congelava in salatini rosa. Ho acceso le barre di calore mentre i Brylls correvano rapidi sulle loro cinque gambe, usandone altre due per mandare vibrazioni crylon. La pressione era quasi insopportabile, ma ho regolato il range sul mio computer da polso mediante i csycites trasparenti. Ho premuto il grilletto. Il bagliore violetto si è stagliato sottile e freddissimo contro le montagne color ruggine. I Brylls si sono ridotti fino a circa mezzo pollice e ci ho lavorato sopra alla svelta con il poltex. La luce improvvisa mi ha fatto girare di colpo e la Quarta Luna stava già sorgendo. Avevo appena quattro secondi per scaldare il disintegratore e Google mi aveva detto che non era abbastanza. E aveva ragione".
A questo punto, insorgono due domande, relative al creatore di Philip Marlowe. La prima è che razza di fantascienza avesse mai letto, questo benedetto uomo, per provocargli una simile parodia. La seconda domanda, assai più ricca di implicazioni e di mistero, ed anche in contraddizione con la prima delle domande, è:
Ma come faceva a sapere di Google!!??? Nel 1953???!!!!