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Google e la Borsa: previsioni possibili?

Creato il 25 novembre 2010 da Stukhtra

Connessioni fra le ricerche su Internet e i prezzi delle azioni

di Ginevra Sanvitale

Avete dubbi ortografici ogni volta che traslitterate dall’armeno? Volete sapere quale sia il modo più veloce per andare da Murmansk a Saskatoon? Vi consuma la voglia di sapere tutto quel che c’è da sapere su Magnus von Lyffland, il celebre re di Livonia? La risposta a tutte queste profonde domande esistenziali è unica e sola: Google! Nato ufficialmente il 4 settembre del 1998, è ormai il miglior amico di chiunque voglia sapere qualunque cosa su qualsiasi cosa. E, sebbene amicizia e denaro non debbano mai essere mischiati, c’è chi ha pensato che in questo caso potrebbero avere qualcosa in comune.

Tobias Preis, fisico della Johannes Gutenberg Universität di Mainz, in Germania, e il suo gruppo di ricerca hanno effettuato uno studio che ha mostrato un’interessante correlazione tra il volume dello stock trading e le ricerche effettuate su Google. L’articolo, pubblicato su “Philosophical Transactions of the Royal Society A”, purtroppo non ci insegnerà come diventare ricchi. Tuttavia potrebbe essere il punto di partenza per cercare di capire un po’ di più come si muove l’altalena della Borsa.

Ciò che rende il mercato azionario un’entità estremamente caotica e ingovernabile su cui è difficile fare previsioni è la tendenza delle persone a seguire le scelte della collettività più che le proprie preferenze personali, secondo un meccanismo di imitazione i cui risultati sembrano talvolta inspiegabili. Preis e i suoi colleghi hanno pensato che per capirci qualcosa si poteva tentare di prendere spunto dal luogo che più di ogni altro è il riflesso dei nostri interessi: Google, appunto.

Il team ha confrontato due set di dati: nel primo la frequenza del nome delle varie compagnie nelle ricerche di Google, nel secondo il prezzo e il numero di operazioni effettuate sui loro titoli. E’ emerso che i due elementi sono strettamente collegati: maggiore è il primo, maggiore sarà il secondo. In questo modo è possibile avere, solo con un computer e una conoscenza basilare dell’informatica, un’idea generale di come andrà il mercato. Se ad esempio una certa società è oggi molto cercata su Google, è altamente probabile che la prossima settimana il suo valore in Borsa salirà e molte più persone la terranno in considerazione quando dovranno scegliere dove investire il proprio denaro.

Google e la Borsa: previsioni possibili?

Su e giù, su e giù... (Cortesia: T. Preis)

La brutta notizia è che, come vi avevamo avvisati, non c’è ancora modo di sfruttare quest’intuizione per diventare ricchi standosene in poltrona a guardare la televisione. Nonostante l’illusione di poter intuire l’andamento del mercato, infatti, non è possibile prevedere quali siano le fluttuazioni dei prezzi degli stock. Dunque non c’è ancora modo di sapere preventivamente dove sarà meglio investire per avere guadagni certi e soddisfacenti.

In ogni caso ne sappiamo un po’ di più su qualcosa. E ancora una volta è merito di Google.


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