Nel 2011 abbiamo assistito all’ascesa, e affermazione di Google+ il social network made in google, che per le sue caratteristiche, ha fatto quasi da subito percepire che avrebbe portato non poche rivoluzioni, non solo nel pianeta social ma anche al modo di ricercare e posizionare i contenuti all’interno delle SERP del potente motore di ricerca.Al lancio del prodotto, c’è stato molto scetticismo. Il popolo della rete, più conservatore, ha mostrato quasi da subito, un atteggiamento di diffidenza verso questo nuovo strumento, motivato, probabilmente dei recenti flop ottenuti da big G o un po’ per la sua oggettiva somiglianza al suo “progenitore” Facebook (sia per le modalità di fruizione dei contenuti, sia per lo stile grafico stesso del sistema), ma secondo me principalmente per il suo evidente tentativo di imporsi nella scena “sociale” del web (quasi come un “avere il coltello dalla parte del manico”, e di disporre di tutte le armi per posizionare facilmente tutti i contenuti provenienti dal social proprietario e quindi permettere di posizionarsi meglio rispetto ad altri canali). Tuttavia, nonostante la diffidenza che ruotava e ruota intorno al canale, la crescita di Google è stata impressionante nei soli primi 16 giorni dal rilascio della versione beta (solo su invito), e continua a crescere enormemente (400 milioni di utenti entro la fine anno secondo le previsioni). Ovviamente i dati sono sbalorditivi, e non meraviglia quindi che la maggior parte degli scettici stia iniziando ad avvicinarsi a questo nuovo strumento.







