Benché l’impresa non abbia confermato esplicitamente, la modifica sembra diretta, in parte, alle cosiddette “fattorie di contenuto” (content farms), che generano articoli basati in ricerche popolari per subire le vette del ranking e attirare clic.
Google sta affrontando molte critiche da parte di alcuni utenti per permettere che articoli inutili appaiono con evidenza nei risultati di ricerca. Questo, ora, cambierà, come afferma l’azienda.
Google precisa che, ogni anno, effettua circa 500 modifiche al suo algoritmo, ma la maggioranza sono talmente piccole che l’impresa preferisce non comunicarle. Però quest’ultima andrà a riguardare l’11,8% delle ricerche, valore sufficientemente grande per alterare significativamente i risultati che le persone vedranno.