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“Hanno detto che ci vorrebbe un esercito per ottenere la sicurezza ad Harlem. Questo è l'esercito! Questa è la guerra di Gordon!” - Dalla tagline originale di promozione del film.
Paul Winfield/Gordon Hudson :- “Ancora non capisci vero? Non andiamo mai a giro disaramati!”
Gordon Hudson :- “Prenderò un esercito, e ripulirò dalla droga le strade di Harlem!”
Il veterinario e reduce dal Vietnam Gordon Hudson (Paul Winfield, tra i tanti film della sua lunga carriera, “Terminator”['84] di James Cameron, e il grande successo americano “Sounder”['74] di Martin Ritt) torna a casa per trovare le strade di Harlem invase da spacciatori di droga. Il problema lo colpisce davvero anche a casa quando Gordon scopre che sua moglie è anch'ella dipendente dalle sostanze stupefacenti, forzando così la mano di Gordon, che è stato pure inseguito quasi a morte da Harry lo Spagnolo(Lewis Gilbert), un altro gran pezzo di merda a tutto tondo. Insieme a tre amici ex-combattenti che hanno servito come lui e con lui, in 'Nam, Gordon comincia a lottare contro gli spacciatori e i magnaccia, per porre fine alla violenza che affligge le strade della sua città. E ripulirle dalla spazzatura comandata dal capo magnaccia e spacciatore, dalla Rolls Royce rosa pastello con interni bianchi come gli pneumatici, Big Pink (Nathan c. Heard); gran bastardo a tutto tondo, da eliminare, e non dovrebbe essere difficile da riconoscere, visto il suo buon “cattivo gusto” incredibile, ma anche irresistibile.
"La Guerra di Gordon", grande film blaxploitation molto più grande di come possa apparire, uscito anche in Italia nel 1973, e vero capolavoro da riscoprire del genere, si svolge molto velocemente. Con solo pochi minuti assegnati per la creazione della storia, il film innesta la marcia più alta praticamente dal via, come Gordon e la sua squadra iniziano ad affrontare la feccia dello spaccio di droga ad Harlem da angolo ad angolo. Non importa che Gordon sia in grado di intraprendere il funzionamento e l'organizzazione della sua iniziativa con poco in termini di risorse disponibili; allo spettatore è semplicemente richiesto di accettare solo che Gordon ha una tale grinta e determinazione da calci in culo, che può benissimo mettere su un commando dotato con tutti i tipi di kit di sorveglianza e difesa, pronto ad andare a sostenere appunto, "La Guerra di Gordon".
Il film diretto dal bravo Ossie Davis (anche famoso attore di colore, pure lui come Winfield scomparso da non molto tempo, e interprete dell'impagabile co-protagonista di “Bubba Ho-Tep”['04] di Don Coscarelli, -da queste parti già affrontato-, un John F. Kennedy nero e senilmente malmesso, in sedia a rotelle dall'attentato subito a Dallas) non è interessato ad offrire un ritratto realistico sul problema della droga che esiste ed esisteva per le strade di Harlem, offre Invece un semplice ma sempre molto emozionante gioco morale delle parti, una storia di bene contro il male in cui l'esito non è scontatamente fuor di dubbio.
“La Guerra di Gordon”, o “Gordon's War” non è certo un lavoro originale, ma riesce in virtù del grande lavoro artigianale che è stato dedicato al film. Victor J. Kemper come direttore della fotografia dà al film un'estetica grintosa che in molti modi aiuta svariati passaggi di sceneggiatura e scene che avrebbero sennò potuto mancare un poco di profondità. Allo stesso modo, il cast, in particolare Paul Winfield e Lewis Gilbert, forniscono interpretazioni molto autentiche ed emozionanti, che non abbandonano mai lo spettatore nel dubbio sulla cazzutaggine tostissima dei personaggi, o sulla grande meschinità dei cattivi. In “Gordon's War”, cercando le superbe sequenze d'azione che contiene, -come uno spettacolare inseguimento auto-moto tra i più emozionanti realizzati nel cinema americano di quegli anni-, e le eccellenti parti di recitazione, in definitiva, “Gordon's War” si rimane molto soddisfatti ed emozionati, grado di superare le eventuali carenze che potrebbe sennò possedere.
Molto bella la recentissima edizione in DVD R1 in un double-bill del giugno scorso, pubblicata dalla sempre più benemerita Shout!Factory, in cui il film viene tirato fuori da un abbastanza lungo “letargo” digitale, e presentato con una traccia di commento del suddetto direttore della fotografia Victor J. Kemper, e dell'attore Tony King (il personaggio di Roy Green nel film, attivo anche nel cinema di genere italiano, incisivo e come sempre indimenticabile, in “Apocalypse Domani”['80] di Anthony M.Dawson [Antonio Margheriti]). Tra gli aneddoti di Kemper (che ha anche lavorato in film diversi e molto importanti di successo critico, oltre che commerciale, come fra i tanti “Quel Pomeriggio di un giorno da cani” [Dog's day afternoon]['75] di Sidney Lumet, e “National Lampoon's Vacation”['83] di Harold Ramis) fornisce una conoscenza più tecnica nel film. Sono inclusi, anche una bella serie di spot televisivi e trailer originali del film, dell'epoca.
Nel film è presente Grace Jones, nel ruolo di Maria.
Napoleone Wilson
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