Secondo album, risalente ormai all'autunno scorso, per gli aretini Gorganera, dediti ad un black death essenziale ma di indubbio impatto.
Il cantato in italiano, con alcune incursioni nel latino, caratterizza sicuramente un lavoro che si attesta su ritmi mai forsennati, creando così gli spazi sufficienti per inserire testi dalla metrica complessa come quella scritti utilizzando la nostra lingua.
Il disco, nella sue mezz'ora di durata, si dipana in maniera convincente, con brani ammantati di un'aura oscura, caratterizzati da liriche sicuramente non banali declamate da part di Sabbuth con un growl magari non troppo versatile, ma ugualmente efficace.
Personalmente ho apprezzato maggiormente brani quali Fatum Unica Veritas Est e soprattutto Veleno, autentica summa di quelle che sono le doti del combo aretino e, auspicabilmente, la via maestra da seguire in futuro: l'affiorare anche di elementi thrash conferisce ulteriore compattezza al sound e l'alternanza tra rallentamenti ed accelerazioni controllate consente di godere della buona prestazione strumentale dei singoli, tratto comune peraltro a tutto il lavoro.
Come detto l'impatto complessivo è piuttosto buono, benché ad un lavoro del genere manchino ancora quei picchi qualitativi in grado di far gridare al miracolo e capaci di insinuarne con maggior forza i contenuti nella mente dell'ascoltatore.
Nonostante questo, Proximi Divinitatis è una prova soddisfacente da parte di una band che pare aver trovato una certa coesione e che mostra d'avere tutte le carte in regola per continuare nella propria interessante progressione.
La scelta di cantare in italiano può precludere indubbiamente qualche sbocco sul versante estero, ma resta comunque condivisibile sia per quel minimo d'azzardo che comporta sia, come detto, per la peculiarità che riesce a conferire ad uno stile musicale nel quale non è mai semplice esibire tratti distintivi.
Tracklist:
1. Intro
2. Dei Ora
3. Fatum Unica Veritas Est
4. Fossa Comune
5. Veleno
6. Proximi Divinitatis
Line-up:
Apocalisse - Bass, Vocals (backing)
Morbus Lucifugum - Drums
Sabbuth - Vocals, Guitars
Cerusicus - Guitars (lead)