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Governanti di Verona di Luciano Rognini

Creato il 28 gennaio 2016 da Dismappa

Giovedì 28 gennaio 2016, ore 17.30
Sala convegni della Banca Popolare, in via San Cosimo (accessibile alle carrozzine da via Zambelli)

Presentazione del libro "Governanti di Verona" di Luciano Rognini

Presentazione del libro di Luciano Rognini Governanti di Verona. Figure istituzionali che hanno guidato la città dall'età romana ad oggi, edito per i tipi della Delmiglio Editore grazie al sostegno della Fondazione Giorgio Zanotto.

L'opera, frutto di una lunga e accurata ricerca svolta tra archivi e biblioteche, ricostruisce la serie completa di quanti hanno ricoperto nei secoli il ruolo istituzionale di governanti della città, presentando per ciascuno una breve scheda bio-bibliografica.

Interverranno l'avv. Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco Popolare e della Fondazione Zanotto nonché autore della prefazione al volume, l'autore Luciano Rognini e Agostino Contò, responsabile della Biblioteca Civica di Verona.

Al termine della presentazione ad ogni partecipante sarà offerta in omaggio una copia del volume.

L'ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Dall'età romana a oggi, Verona e duemila anni di governanti

Maria Vittoria Adami

Consoli, podestà, reggitori: una ricostruzione originale con nomi e retroscena, condotta su fonti edite e inedite, delle supreme cariche della nostra città attraverso le diverse epoche

giovedì 28 gennaio 2016 CULTURA, pagina 49

È il racconto, volto per volto, della storia plurimillenaria scaligera, il volume Governanti di Verona. Figure istituzionali che hanno guidato la città dall'età romana ad oggi (Delmiglio Editore). È il nuovo sforzo letterario di Luciano Rognini, che sarà presentato oggi, alle 17.30, nella sala convegni della Banca Popolare, in via San Cosimo, 1. Interverranno con l'autore, Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco Popolare e della Fondazione Giorgio Zanotto (che ha sostenuto la pubblicazione), e Agostino Contò, responsabile della Biblioteca Civica di Verona. Il volume, originale nel suo svolgersi e frutto di anni di pazienti ricerche tra archivi e biblioteche, è una completa successione ragionata delle supreme cariche del Comune-Municipio di Verona dall'età romana a oggi, ricostruita con fonti edite e inedite. Ciascun profilo è accompagnato da una scheda bio-bibliografica. Non è, infatti, un semplice elenco di nominativi, ma una raccolta esaustiva di brevi ritratti di reggenti non sempre conosciuti, attraverso le diverse epoche, dalle dominazioni barbariche ai conti carolingi, dai consoli ai podestà, compresi quelli nei periodi poco esplorati dell'età napoleonica e austriaca. Infine, ai reggenti dell'Italia unita, quindi ai sindaci. E non mancano le curiosità. Si scopre nel volume che fu il podestà Guglielmo da Osa a far erigere nel 1183 il palazzo comunale a Verona che fu così la prima città del Veneto a vantarne uno; e Dante Alighieri fu introdotto a Cangrande della Scala da Lapo degli Uberti, figlio del celebre Farinata e al tempo podestà di Verona; un illustre reggente vi fu anche in età veneziana: quel Sebastiano Venier, futuro trionfatore della Battaglia di Lepanto e poi Doge di Venezia. "La fatica dell'autore", spiega Fratta Pasini nella prefazione, "riportando alla luce e illustrando la storia di tutti i governanti, nessuno escluso, finisce per regalarci una nuova e singolare storia della nostra città, aggiungendo un ulteriore e significativo acquisto alla già ricca storiografia di Verona". Rognini, veronese, che da sempre si occupa di storia dell'arte e della musica, offre una nuova storia della città soffermandosi non sugli avvenimenti ma sui "titolari del Comune" che, in oltre duemila anni amministrarono la città. "In questo lungo spazio di tempo autori resero noti elenchi, spesso parziali, di nomi di governanti o si occuparono di particolari periodi storici, specialmente dell'età scaligera", spiega nell'introduzione. "Mancava uno sguardo cronologico ragionato dei protagonisti nel loro insieme. Mi auguro che questo volume possa servire di ausilio a chi vorrà approfondire vicende e persone talvolta dimenticate o ignorate". O di difficile studio, per le esigue e a volte lacunose documentazioni di ambiti inesplorati che pure Rognini è riuscito a sondare. È il caso della contesa di Verona tra Francesi e Austriaci culminata nella divisione della città fra i due, con la Pace di Luneville (1801): la città a destra dell'Adige diretta da una Amministrazione repubblicana, presieduta per due settimane da un titolare; a sinistra dell'Adige (Veronetta) un governatore austriaco e un Consiglio aristocratico, diretto da due Provveditori di Comun veronesi. "Per ricavare la lista inedita e pressoché completa di tali Reggitori", spiega Rognini, "ho effettuato un attento spoglio di documenti vari in quanto, ad esempio, mancano i registri dei verbali del Consiglio cittadino". La storia prende le mosse dagli amministratori di età romana: qualche decina. Prosegue con le dominazioni barbariche, con Ostrogoti e Longobardi, coi titolari della contea carolingia (IX sec.) e della Marca Veronese. Nel 1136 si approda al Libero Comune, con consoli e podestà, giungendo alla Signoria di Ezzelino III da Romano e a quella degli Scaligeri. Caduti i quali (1387), dopo le occupazioni dei Visconti di Milano e dei Carraresi di Padova, si giunge alla Serenissima (1405). Per quattro secoli la città, sia pure ancora dotata di un Consiglio comunale oligarchico composto da Veronesi, sarà retta da patrizi veneziani con sistema quasi consolare: un podestà e un capitano. Poi l'arrivo de l'Armée d'Italie di Bonaparte: i generali francesi impongono una Municipalità composta da loro membri. Nel 1806 la città è nel Regno Italico. Napoleone, suo sovrano, ripristina il podestà, carica che durerà - ma nel frattempo subentra il Lombardo-Veneto sotto l'Austria - fino al 1866 quando Verona entra nel Regno d'Italia. La ricerca prosegue con i sindaci eletti, con Giunta e Consiglio comunale, fino al ripristino, nel Ventennio fascista, dei podestà (1927), con collaboratori non eletti dal popolo. Dopo la Repubblica di Salò e la dominazione nazista, nel 1945, con la Liberazione, si ritorna alla democrazia, ai sindaci, al Consiglio comunale liberamente votato dai cittadini. Al termine della presentazione sarà regalata ai presenti una copia del libro.o


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