Di Mario Marrandino. L’Italicum in top nella scaletta dei lavori in corso delle riforme, addirittura avanti al ddl Madia sulla P.a.. Perché? C’è fretta di ristabilire gli equilibri: il governo-Renzi resiste saldamente, ma inizia a penzolare e cedere verso sinistra, mentre al centro, per ora, riesce a mantenere il controllo, anche se, presumibilmente, tale controllo potrebbe tranquillamente crollare nel momento in cui entreranno in gioco nuovi personaggi di riferimento politico, come si vocifera potrebbe avvenire con la Costituente dei Popolari in corso d’opera.
Renzi è in difficoltà, spaesato da coloro che avrebbero dovuto essere pilastri su cui appoggiarsi e lui essere “come un nano sulle spalle di giganti”, volendo utilizzare paragoni filosoficamente aulici: da una parte Bersani e D’Alema, dall’altra Berlusconi, che sfodera ancora una volta l’ambiguo “Patto del Nazareno” e gli impone di procedere con le riforme che hanno “maggiore urgenza”, come quella elettorale e quella sulla giustizia.
S’è fatto nemiche anche le Regioni, minacciose per i tagli alla sanità, con la polizia pronta ad agire, in piè di guerra, e scendere in sciopero e i sindacati che aspettano solo il momento giusto. Se poi aggiungiamo anche il giudizio di Bce, perennemente negativo, quasi a prenderci in giro, con l’ormai ridondante “Italia sempre peggio”, il pacchetto è fatto e sicuramente non è composto da riforme.
Ma d’altra parte non gli si può dar torto. Il programma che avrebbe dovuto portare “l’Italia a guida d’Europa” è impantanato da tempo ormai e la pausa feriale d’Agosto non ha aiutato a ricaricare le batterie, se non per contrastare i piani previsti.
Dice Luciano Ghelfi del Tg2: “ Innanzi tutto c’è bisogno di un nuovo strumento elettorale, per Renzi significa poterlo usare o quanto meno minacciare di usarlo. Di fronte a una situazione di pantano, si potrebbe anche ragionare su possibili elezioni a inizio dell’anno prossimo. E’ uno scenario che sta in piedi dal punto di vista dei tempi, ma a cui manca una legge elettorale. Andare a votare con il Consultellum sarebbe quantomeno brutto dal punto di vista del messaggio che si manda ai cittadini, perché vorrebbe dire che abbiamo un parlamento che non è nemmeno in grado di riscrivere la legge elettorale”.
Ma Renzi: “State sereni”. Anche Enrico Letta doveva star sereno, a detta del premier.