Continua la serie di post sulla grafologia realizzati grazie alla collaborazione dell’AGIF, Associazione Italo-Francese di Grafologia, che come sempre ringraziamo molto. Oggi vi proponiamo una breve analisi della grafia di Giovanni Paolo II. Qui trovate il post introduttivo, qui l’analisi della scrittura di Barack Obama, qui quella di George W. Bush.
La scrittura di Giovanni Paolo II, quale appare in questo scritto in polacco della sua giovinezza, rivela la sua tempra di eccezionale comunicatore.
È allargata, semplificata (le lettere sono scritte semplicemente, senza fronzoli), ha un alto formniveau cioè livello vitale, un movimento barrato (le lettere sono inclinate e parallele fra loro) significativo di valori forti. È la scrittura di chi non si arrende e fino all’ultimo combatte per ciò in cui crede. Mostra, nella sua inclinazione e nella pressione appoggiata (la scrittura lascia solchi nel foglio), la volontà di portare il suo messaggio fino all’ultimo giorno e di essere presente là dove si lotta. Il rigore con cui il margine sinistro è tenuto, mostra l’importanza del suo impegno morale.