La questione Xylella fastidiosa è ormai sulle pagine dei media di mezzo mondo. In Gran Bretagna addirittura la si è arrivata a definire l'"ebola degli olivi", tanto per far comprendere a che livello è arrivata la psicosi per il misterioso "disseccamento degli ulivi".Sull'Indipendent si può leggere la falsa affermazione secondo cui "Non esiste una cura per la malattia, che causa la "sindrome rapido declino dell'olivo", e tutti gli alberi colpite devono essere abbattuto" quando si parla delle principali zone colpite e si nomina un'area di 20 chilometri quadrati tra Lecce, Brindisi e Taranto, con un (in)immaginabile danno per tutta un'economia di un territorio che vede nell'ulivo il suo simbolo.Cosa serve, dichiara Giovanni D'Agata, presidente dello " Sportello dei Diritti " di più alle autorità italiane ed europee per fermare quella che è una vera e propria psicosi che non porta a nulla se non a danni ben superiori agli effetti del disseccamento?
Lecce, 25 maggio 2015
Giovanni D'AGATA