Ancora una volta il caldo è tornato ad affogare il Belpaese rendendolo filante e unto come una mozzarella da pizza. Se avessi ancora la TV e la radio non si fosse irrimediabilmente rotta per surriscaldamento saprei che dalle patrie redazioni diffondono allarmi invocando la conservazione dei nonnetti negli appositi scomparti del frigorifero. Sudiamo e attendiamo lo scioglimento dei poli o quello delle camere, o almeno lo scioglimento della prognosi del governo, che ci dica quanto durerà questa sanguinosa pagliacciata. Anche quest’anno, a grande richiesta della sola Mariagrazia, arriva la classica catena dei libri estivi. Le regole sono ultrasemplici: si consiglia un libro da leggere agli altri e si annunciano 2 o 3 programmi di lettura estivi giustificando brevemente le scelte. Et voilà, il gioco è fatto: i partecipanti saranno come sempre linkati sul mio blog e avranno l’imperitura riconoscenza dei loro simili e delle case editrici! Buon ombrellone a tutti da Sogni & Bisogni che rimane pervicacemente immerso nel sargasso dell’Ottobre Rosso…comincio IO!
Il libro che vi consiglio di leggere questa estate è
2666 di Roberto Bolaño
Mi piace perché è un’opera strabordante, eccessiva. Divisa in cinque romanzi incastrati uno nell’altro, con cinque stili diversi e con un filo narrativo tenue ma inesorabile. Un mondo creato come una bolla di sapone da uno sfortunato autore cileno. Rogne accademiche, scrittori in fuga, giornalisti tosti, killer furibondi. E centinaia di pagine. Che cosa desiderare di più sotto l’ombrellone?
Voglio invece leggere:
Nudità di Giorgio Agamben
Non è certamente la quintessenza della lettura da ombrellone, ma credo che quest’estate mi vedrà più curvo sulla scrivania che steso sulla battigia (io che negli ultimi cinque anni allinea forse cinque giorni di mare in tutto). Mi ha interessato un saggio su Kafka che ho trovato aprendo il libro a caso in libreria. «Ogni uomo intenta un processo calunnioso contro se stesso. Questo è il punto da cui Kafka muove. Per questo il suo universo non può essere tragico, ma soltanto comico: la colpa non esiste – o piuttosto la sola colpa è l’autocalunnia, che consiste nell’accusarsi di una colpa inesistente (cioè della propria innocenza, e questo è il gesto comico per eccellenza)». Un uomo che tutto il mondo ci invidia, il libro è già parcheggiato sul mio comodino.
Lettere e interviste di Balthus
Sua Maestà Balthus Re dei Gatti, più noto col suo semplice pseudonimo di Balthus è stato uno dei pittori novecenteschi più ammirati e controversi. Ha giocato sulle ginocchia di Rilke, è stato amico di Picasso e Fellini, suo fratello è il folle Pierre Klossowski estensore di «Sade prossimo mio». Non so bene perché impulsivamente ho comprato questo libretto. Sono sicuro che quando l’avrò finito di lui saprò ancora di meno. Fortunatamente rimangono le sue opere.
Per ora è tutto, se mi viene in mente qualche altro romanzo lo posterò domani, tanto per aumentare il numero di opere narrative. I miei lettori sono chiamati a partecipare, l’apposizione del badge sottostante è solo facoltativa: consigliatemi e consigliatevi dei buoni libri, non siate timidi che l’estate avanza e c’è ancora tanto da fare…