Lo scorso 12 novembre si è tenuta a Cape Town, in Sudafrica, la firma di accordo tra il presidente congolese Joseph Kabila e il sudafricano Jacob Zuma, per il co-finanziamento di parte della diga "Grande Inga", che sarà situata a 225 chilometri a sud-ovest di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, in uno dei bacini più grandi al mondo.
L'ambizioso progetto idroelettrico intende portare fino a 40mila megawatts (MW) la produzione di energia.
Sarebbe addirittura molto più grande dell'attuale diga idroelettrica ,che si trova in Cina, e che si chiama "Tre". E la cosa più valida dell'impresa messa in piedi è che dovrebbe produrre da sola un terzo del fabbisogno energetico attualmente già prodotto in Africa.
E quindi, essenzialmente, dare energia a quasi 500 milioni di persone. Cioé circa la metà della popolazione del continente africano, la quale,ancora oggi, vive sub condicione una modesta qualità della vita anche nelle grandi città (come Dakar-Dar es Salaam-Durban e altre ancora) a causa, talora, di ripetuti e frequenti black-out.
Prima di pensare a soluzioni come il nucleare, di cui si conoscono ormai pregi e difetti, è giusto sfruttare la potenza dei corsi d'acqua come in questo caso.
Resta in piedi tuttavia un piccolo interrogativo, che riguarda la vita degli agricoltori e allevatori , e cioé le zone dove essi coltivano o pascolano e dove la diga passerà.
Sarà tutto come prima? O qualcuno e lui solo magari , come sempre , dovrà pagare un prezzo alla modernizzazione?
Mi vengono in mente gli sconvolgimenti prodotti a suo tempo, nel mondo contadino , ad esempio, dalla diga di Assuan ,in Egitto.
Sorvoliamo. Il progresso oltre che inarrestabile deve fare ,comunque, le sue vittime con buona pace della collettività nel suo insieme.
I finanziamenti per "Grande Inga" vengono dalle istituzioni finanziarie multilaterali e bilaterali, tra cui la Banca Mondiale, la Banca Africana di Sviluppo, la Banca Europea per gli investimenti,laBanca araba per lo sviluppo economico in Africa(ADEBA), l'Unione Europea, la KFW tedesca e la Finexpo.
Il progetto di costruzione dovrebbe, secondo previsioni, terminare entro il 2025.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)