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Si, lo so, facendo questa recensione mi attirerò le antipatie di tutti gli amanti dei racconti di Stephen King da cui sono stati tratti dei film, ma dovrete ammettere che non tutti sono dei capolavori incontrastati (parlo dei film), soprattutto se si distaccano visibilmente dall'originale su carta. In particolare il riottoso e scontroso collega Vidur che mi considera il re degli imbecilli perchè non mi è piaciuto "The Mist". Grano rosso sangue rientra in quella categoria di film dove nulla è spiegato ma tutto è permesso, in cui si estrapolano dei brani dalla bibbia per esigenza scenica e si agisce contro ogni logica pur di permettere la prosecuzione della pellicola, il tutto condito da una apparizione mostruosa veramente ridicola, con dei pixel che si impadroniscono di corpi assolutamente proni e ben disposti alla macellazione. LA TRAMA In un villaggio della pianura americana tutti gli under 18 (21 in verità essendo il film americano) decidono di sovvertire l'ordine costituito accoppando i genitori e dando via al dominio di una misteriosa stirpe di imberbi comandata da Isaac, pivello che fa da tramite tra il dio malvagio e i ragazzi. Passato qualche tempo Burt e Vicki, di passaggio da quelle parti, investono il cadavere di un giovane. Cercano dunque, con molta calma, una stazione di servizio nella vicina città di Gatlin per chiedere soccorsi, o forse per bersi una birra. Quando finalmente la trovano, e ce ne vuole, si rendono conto che la città è deserta, Vicki viene rapita dai già citati giovincelli che la intendono sacrificare al loro dio. Burt, che purtroppo madre natura ha reso lento e impacciato, ci mettè un po' ma alla fine capisce tutto con l'aiuto del bimb veggente Job e di sua sorella Sara. Dopo avere strappato Vicki dalle manine delicate dei bambini trova anche il modo di dar fuoco al campo, con l'aiuto di Job, ritorna così a casa con Vicki e i due bambini buoni. Certo, la trama è grossomodo quella del libro e non è minimamente attaccabile, mi sento però in dovere di far notare alcune cose che rendono questo film più vicino al genere trash che a quello horror. Soprassedendo sulla scanzonata verve vacanziera di Burt, che più di una volta viene aiutato da Job e che riesce ad avere la meglio sul capo della banda demoniaca Malachia semplicemente schiaffeggiandolo, la maggior parte delle scene sono estremamente lente e noiose, soprattutto perchè non è mai affatto chiaro quello che sta succedendo (almeno ad una prima visione), il discorso di "conversione" fatto da Burt ai bambini poi è ad un livello di banalità a cui nemmeno un politico saprebbe arrivare. Alcuni episodi sono chiaramente inseriti senza una logica, nella scena finale Burt abbatte una pericolosissima teenager con una sportellata, l'ispezione della banca dura un tempo spropositato, il mostro cerca di legare Burt con delle spighe di grano da cui il nostro eroe si libera con facilità più che irrisoria. Notevoli gli effetti speciali con il mostro che non appare mai, se non come un megatalpone che scava sottoterra (e fin qui ci sta), divora le vittime in maniera assolutamente ridicola come già descritto e altrettanto pietosamente sparische con delle luci rosse risucchiate dal campo di grano in fiamme. Il quesito che mi pongo è il seguente: perchè voler fare a tutti i costi un film su questo racconto?
p.s. avevamo provato una volta, tanto tempo fa, a vedere questo film tutti noi del cineforum ma avevamo desistito dalla lunghezza asfissiante di alcune scene, lo ho rivisto intero su Rai Movie tra mezzanotte e l'una, secondo me è lì che deve stare.
Recensito da: Ortnid
VOTI
TRASH: 67/100
Noia: 78/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 79/100
Presunzione della regia: 82/100
Incompetenza degli attori: 74/100
Se ti piace guarda anche: uno dei centomila film tratti da romanzi di Stephen King
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