Raccontare le notizie con i fumetti si può grazie ad un gruppo di disegnatori
«Ci sono storie, anche delicate e impegnative, che si prestano meglio di altre ad essere narrate attraverso il disegno». A parlare è Pietro Scarnera, fumettista tra gli ideatori di Graphic News, il primo sito web di informazione con notizie, reportage e rubriche disegnate, da oggi on line con le prime 9 storie. Frutto di oltre un anno di lavoro, Graphic News è un progetto di Pequod, cooperativa di 4 giovani provenienti dal mondo del fumetto, del giornalismo e della comunicazione con la collaborazione dell’associazione culturale Mirada di Ravenna, da anni punto di riferimento per il fumetto di realtà in Italia e crocevia di disegnatori da tutto il mondo.
«Gianluca Costantini, di Mirada, realizza da anni il progetto “Political Comics” e da tempo pensava di creare un sito di informazione a fumetti», racconta Scarnera. L’occasione si è presentata con il bando “Culturability – Fare insieme cooperativa” della fondazione Unipolis, rivolto agli under 35 con un’idea di impresa nei settori culturale e creativo. Il progetto Graphic News, già vincitore di “Incredibol 2014”, il bando del Comune di Bologna sull’innovazione creativa, è tra quelli selezionati. Per realizzarlo sono stati coinvolti diversi autori che ruotano attorno al festival Komikazen. «L’obiettivo era creare fumetti adatti ad essere letti sul web attraverso tablet e smartphone e abbiamo scelto due formati di lettura, le slide e lo scroll», spiega Scarnera.
Alle storie raccontate si aggiunge poi la prima rubrica, “Gaza Starts”, realizzata dallo stesso Gianluca Costantini. I temi trattati su Graphic News spaziano dall’economia al sociale, dalla cultura alle scienze e allo sport. «Puntiamo a pubblicare una storia alla settimana» è l’auspicio di Pietro Scarnera.
Tra le nove storie di esordio c’è “Povere Veneri” di Francesca Zoni sulla prostituzione di strada. «Francesca si è finta volontaria dell’associazione Via Libera, un gruppo di volontarie che avvicinano le ragazze, portano loro preservativi, fazzoletti, thè caldo o freddo e un po’ di compagnia – afferma Scarnera – Un giornalista o un fotografo difficilmente sarebbe riuscito a parlare con loro, con Francesca, invece, si sono aperte e anche per lei è stata un’esperienza vissuta, ne è rimasta molto coinvolta». Nelle tavole l’autrice è riuscita a far parlare le ragazze senza mai mostrarle e «nel racconto c’è molta sincerità».
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