Premetto che ritengo la scelta di Pietro Gasso come presidente del Senato, una buona scelta di discontinuità all'interno del centro-sinistra. Mi viene però qui da commentare le sue dichiarazioni, che non hanno convinto del tutto, rese ieri su La7 sul caso della sua nomina alla Procura nazionale antimafia. L'accusa rilanciata da Marco Travaglio la settimana scorsa a Servizio Pubblico, è basata sulla nomina di Grasso a spese di Gian Carlo Caselli, nel 2005, a seguito di una legge contra personam (poi dichiarata incostituzionale) varata dall'allora governo Berlusconi, che escludeva dalla nomina a quell'incarico i magistrati che avessero compiuto l'età di 66 anni (nella fattispecie concreta, Caselli). Grasso ha dichiarato a Piazzapulita, intervistato da Riccardo Formigli, che il Csm avrebbe potuto nominare il procuratore nazionale antimafia nelle more del passaggio della legge "anti-Caselli", dal Parlamento al tavolo del Capo dello Stato per la successiva promulgazione. Secondo me, nel caso ciò fosse avvenuto, ci saremmo trovati di fronte al mancato di rispetto della volontà del Parlamento, al di là del merito del testo uscito dalle Camere. E sulla successiva accettazione o meno della nomina da parte del procuratore Grasso, si entra nell'ambito della sensibilità personale che non tutti possono avere, e che Grasso non ha avuto.
Grasso, una difesa debole sulla sua nomina all'antimafia a spese di Caselli
Creato il 26 marzo 2013 da Gaetano61Premetto che ritengo la scelta di Pietro Gasso come presidente del Senato, una buona scelta di discontinuità all'interno del centro-sinistra. Mi viene però qui da commentare le sue dichiarazioni, che non hanno convinto del tutto, rese ieri su La7 sul caso della sua nomina alla Procura nazionale antimafia. L'accusa rilanciata da Marco Travaglio la settimana scorsa a Servizio Pubblico, è basata sulla nomina di Grasso a spese di Gian Carlo Caselli, nel 2005, a seguito di una legge contra personam (poi dichiarata incostituzionale) varata dall'allora governo Berlusconi, che escludeva dalla nomina a quell'incarico i magistrati che avessero compiuto l'età di 66 anni (nella fattispecie concreta, Caselli). Grasso ha dichiarato a Piazzapulita, intervistato da Riccardo Formigli, che il Csm avrebbe potuto nominare il procuratore nazionale antimafia nelle more del passaggio della legge "anti-Caselli", dal Parlamento al tavolo del Capo dello Stato per la successiva promulgazione. Secondo me, nel caso ciò fosse avvenuto, ci saremmo trovati di fronte al mancato di rispetto della volontà del Parlamento, al di là del merito del testo uscito dalle Camere. E sulla successiva accettazione o meno della nomina da parte del procuratore Grasso, si entra nell'ambito della sensibilità personale che non tutti possono avere, e che Grasso non ha avuto.
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