È una delle esperienze più esaltanti della vita umana ma spesso le donne ci arrivano poco preparate. Ecco un’introduzione all’allattamento al seno. Come funziona, perché è importante, cosa accade a mamma e bambino durante l’attaccamento al seno
Il meccanismo di montata lattea e allattamento
Quando il bimbo succhia, durante l’allattamento al seno, si stimola un’area del cervello che si chiama ipotalamo, la quale, a sua volta stimola la parte anteriore dell’ipofisi che secerne un ormone che si chiama ossitocina. L’ossitocina, attraverso il circolo sanguigno determina la contrazione delle cellule intorno alle ghiandole mammarie, stimolando la produzione del latte che viene secreto attraverso i sottili fori del capezzolo. Il riflesso di lattazione si avverte subito prima che avvenga la montata lattea. Quando il flusso di ossitocina arriva al seno, questo diviene più caldo e lo avvertirete. Fotografie fatte con i raggi infrarossi hanno dimostrato che la temperatura del seno si alza in concomitanza del pianto del bambino. La montata lattea si verifica anche solo quando pensate che è ora di allattare il piccolo, oppure quando egli piange.
Allattamento: e se non ho tanto latte?
Molte madri si preoccupano di non avere latte a sufficienza. A questo proposito tendo a sottolineare che la produzione del latte è legata alla frequenza con cui viene attaccato il bimbo al seno. La suzione stimola la produzione di latte, quindi per aumentarla basterebbe semplicemente attaccare più spesso il bambino al seno! Quindi la frequenza è più importante della durata della poppata. Infatti, anche se molti bambini, specie nelle prime quattro o sei settimane di vita, vorrebbero continuare a succhiare continuamente, il contenuto nutritivo del latte viene assorbito nei primi 5-7 minuti. Questo spiega perché spesso il bimbo si addormenta dopo una breve poppata: semplicemente perché è sazio!
Banchetto, pranzo o spuntino? Ogni bimbo succhia in modo diverso
Molti bimbi succhiano forte per un po’ poi si fermano, poi riposano, poi riprendono: assecondate il ritmo di vostro figlio. Pensate alle poppate come a pasti a più portate. Alcuni saranno pasti articolati a più portate, altre solo spuntini. Presto sarete in grado di capire se il bimbo vuole “banchettare” o solo fare uno spuntino. Anche voi non mangiate sempre quantità uguali di cibo, a volte assaporate, altre volte mangiate più avidamente, perché dovrebbe essere diverso per un neonato? Quando sarete in grado di capire il ritmo del bambino, sarete in grado di rispondere ai suoi bisogni senza stressarvi, ma avverrà tutto in maniera spontanea e naturale, e alla fine sarete meno spossate. Quindi vi esorto, adeguatevi sempre al ritmo del bimbo, e alla fine anche lui si adeguerà al vostro.
Allattamento e parto cesareo
Dopo il taglio cesareo possono esserci problemi legati al fatto che no riuscite a trovare una posizione comoda per non far premere il piccolo sulla ferita. Provate a mettervi sul fianco o a sistemare le gambe del bambino sotto il braccio col viso rivolto verso di voi. La montata lattea potrà avvenire normalmente se avrete l’accortezza di attaccare quanto prima il bimbo al seno. Tutto procederà nella norma come dopo un parto normale. Tuttavia il consiglio è sempre quello di partorire con taglio cesareo solo se strettamente necessario e non farvi mai convincere ad un parto cesareo programmato (per maggiori info leggi: Gravidanza: la truffa dei parti cesarei programmati
Il mal di pancia da allattamento
Dopo il parto, sia naturale che cesareo, soprattutto dopo i primi giorni di puerperio, ogni volta che allatterete il bimbo al seno, avvertirete dei forti dolori al basso ventre, che assomigliano alle doglie, ma molto più blandi. È l’utero che si contrae, ed è un avvenimento assolutamente fisiologico, anzi, siatene contente! L’ossitocina, la cui produzione è sollecitata dalla suzione, non agisce, infatti, solo sulle ghiandole mammarie, determinando la fuoriuscita del latte, ma anche sulle fibre muscolari dell’utero, facendolo contrarre. Questo serve a far rientrare l’utero nella sua sede naturale, la pelvi e facendolo ritornare al suo volume normale. Ciò significa che anche il volume della pancia diminuirà facendovi ritornare in forma più in fretta! La natura è perfetta e ha pensato anche a questo. Questi dolori crampiformi saranno avvertiti più intensamente dalle pluripare. Quindi non abbiate timori o remore nell’allattare vostro figlio. L’allattamento non è solo un modo di alimentare un figlio, ma molto di più. È stabilire un legame profondo ed ancestrale tra madre e figlio, un imprinting positivo che influirà su tutta la sua futura vita affettiva, ma anche sulla crescita interiore della madre, che, se saprà farne tesoro, potrà vivere una delle più esaltanti esperienze di vita che possano mai capitare ad una donna.
Nel prossimo post sulla gravidanza affronteremo di nuovo il tema dell’allattamento e sfateremo alcuni luoghi comuni portati avanti anche da alcuni pediatri: l’”aggiuntina”, lo svezzamento precoce e la “doppia pesata”.