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Gravissime le conseguenze anche economiche in Tunisia per l'attentato al Museo del Bardo

Creato il 19 marzo 2015 da Marianna06

 

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“È un disastro nazionale; che per altro peserà come un macigno sull’industria del turismo, fondamentale per la ripresa economica e dunque la lotta contro violenza ed estremismo”: Ramon Echeverria, missionario dei Padri bianchi dal 1992 in Tunisia, parla con la MISNA mentre in tv scorrono le immagini di turisti terrorizzati.

Secondo i bilanci ufficiali diffusi nel pomeriggio, nell’assalto al Museo del Bardo hanno perso la vita più di 20 persone. Tra loro molti turisti europei, alcuni dei quali uccisi dopo essere stati tenuti in ostaggio.

“Siamo sbalorditi – dice padre Ramon – e forse è ancora troppo presto per capire davvero quale potrà essere la reazione popolare; di certo, nonostante gli allarmi diffusi dal governo appena la settimana scorsa, in particolare in relazione al conflitto in Libia, pochi si aspettavano un episodio simile”.

Secondo il missionario, di nazionalità spagnola, come alcune delle vittime del Museo, “i terroristi vogliono sconvolgere la Tunisia rendendo impossibile qualsiasi tipo di sviluppo che non sia fondato sulla jihad”.

Sull’appartenenza del gruppo di fuoco è ancora presto per trarre conclusioni, ma più fonti riferiscono di una rivendicazione dello Stato islamico. “Quello che colpisce – sottolinea padre Ramon – è che in rapporto alla consistenza della sua popolazione la Tunisia ha dato al mondo il maggior numero di grandi liberi pensatori musulmani e allo stesso tempo è il paese dal quale più giovani sono partiti per combattere con lo Stato islamico in Siria e in Iraq.(Fonte MISNA)

 

                        a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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