È da vedere al cinema e in 3d, non ci sono dubbi. È concepito e realizzato sulla base dell'esperienza tridimensionale. Cuaròn è uno di quei registi che non pensa più a trasporre i film tradizionali in 3d, ma elabora l'opera sulla base delle possibilità offerte dal nuovo mezzo A molti spettatori Gravity lascia un senso di meraviglia, quella dolce sensazione che si prova quando si è bambini e ci si trova dinanzi a qualcosa di nuovo e incantevole. La trama è povera, è vero. George Clooney e Sandra Bullock non sono particolarmente in forma. I dialoghi sono stentati e la vicenda della lotta contro le avversità e contro il proprio passato è un po' stereotipata. Prima di entrare in sala è opportuno dimenticare qualsiasi nozione di fisica appresa alle superiori. Ogni volta che penserete: "No, ma questo non è possibile!" sappiate che avete ragione. Eppure è un po' come quando gli spettatori andarono a teatro e si spaventarono di fronte a un treno che veniva loro incontro.
In questo caso, si ha invece la sensazione di essere sospesi nel vuoto. È un'emozione bellissima!
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