E' l'alba e audrey sta ancora dormendo nel letto della sua nuova casa, accoccolata tra le coperte, il copriletto comprato durante il viaggio a Marrakech e la montagna di cuscini colorati. Tra poco si sveglierà e come d'abitudine inizierà la corsa contro il tempo per arrivare in orario in ufficio. Nel guardaroba, tutte le sue scarpe aspettano immobili che la loro amica si alzi e, come ogni mattina, faccia la sua scelta. Sono lì, tutte in fila come soldatini, ordinate per colore e disposte accanto alle borse preferite e alla pila di riviste di moda. Tra i biker boots e le scarpe glitterate fa capolino un vecchio paio di ballerine Chanel nere, un classico. Rovinate, direbbe qualcuno. Vissute, direbbero loro. Comprate dopo averle viste su grazia.it ed essersene innamorata a prima vista. Sono lì, in attesa di sapere se saranno loro ad accompagnare audrey oggi nella sua giornata vorticosa. L'ennesimo ufficio in cui ogni volta devi ripartire da zero con un contratto se possibile ancora peggiore del precedente. La pausa caffè, sempre con colleghi diversi che è meglio se non ti affezioni perchè tanto tra un po' li cambi. La pausa pranzo, che le Chanel vorrebbero tanto passare al self vegano ma ahimè vengono molto più spesso dirottate in una delle pizzerie più unte della città. Il pomeriggio, in cui le poverette sono costrette a fare gli straordinari per correre con la loro audrey in giro per torino per un secondo lavoro, una commissione, un aperitivo con gli amici, una bolletta da pagare. Se verranno scelte, saranno con lei anche la sera, quando timide si affacceranno in qualche locale cool tentando di regalare un po' di fiducia in se stessa alla loro compagna di avventure. Se verranno scelte... ma ancora il sole deve sorgere e non si sa chi vincerà stamattina. Ma le Chanel se ne stanno lì tranquille, quasi noncuranti. Sanno che anche se audrey non le porterà a spasso proprio oggi, verrà di nuovo il loro turno. Prima o poi arriva sempre. In fin dei conti loro erano lì con lei quando, un anno fa, ha dovuto smettere di fare un lavoro che amava. Quanto ha pianto, quel giorno; loro se lo ricordano ancora. Ma per fortuna erano con lei anche in momenti felici, come quando ha chiuso una storia che le faceva male ed è tornata a vivere o come quando ha affrontato, un po' timida, il primo giorno di lavoro in un posto nuovo dove sperava di riscattarsi. E poi accidenti se le ha fatte faticare! Su e giù per tutta la 5th avenue in un agosto bollente per realizzare il suo sogno di bambina, vedere New York. Serate noiosissime in cui sono state le sue uniche compagne al momento del rientro in solitudine, silenziose ma presenti. Interminabili maratone di shopping in cerca della gonna perfetta da abbinarci. Giornate di pioggia torrenziale in cui loro avrebbero solo volute restarsene al calduccio nella scatola invece che a scorrazzare in giro per la città tentando di non affogare. Conversazioni con persone presuntuose in cui anche loro hanno dovuto fare proprio di tutto per essere brillanti. Tre-dico-tre traslochi in meno di un anno. Ma ne valeva la pena. Perchè per la loro audrey farebbero di tutto. Incasinata, ironica, fashionista nell'anima anche se non (sempre) nel portafoglio, un po' imbranata ma anche divertente, che ogni fa dieci cose e magari gliene riesce bene solo una, ma in tutte e dieci ci mette il cuore. E le Chanel. Per camminare un po' più allegramente.
E' l'alba e audrey sta ancora dormendo nel letto della sua nuova casa, accoccolata tra le coperte, il copriletto comprato durante il viaggio a Marrakech e la montagna di cuscini colorati. Tra poco si sveglierà e come d'abitudine inizierà la corsa contro il tempo per arrivare in orario in ufficio. Nel guardaroba, tutte le sue scarpe aspettano immobili che la loro amica si alzi e, come ogni mattina, faccia la sua scelta. Sono lì, tutte in fila come soldatini, ordinate per colore e disposte accanto alle borse preferite e alla pila di riviste di moda. Tra i biker boots e le scarpe glitterate fa capolino un vecchio paio di ballerine Chanel nere, un classico. Rovinate, direbbe qualcuno. Vissute, direbbero loro. Comprate dopo averle viste su grazia.it ed essersene innamorata a prima vista. Sono lì, in attesa di sapere se saranno loro ad accompagnare audrey oggi nella sua giornata vorticosa. L'ennesimo ufficio in cui ogni volta devi ripartire da zero con un contratto se possibile ancora peggiore del precedente. La pausa caffè, sempre con colleghi diversi che è meglio se non ti affezioni perchè tanto tra un po' li cambi. La pausa pranzo, che le Chanel vorrebbero tanto passare al self vegano ma ahimè vengono molto più spesso dirottate in una delle pizzerie più unte della città. Il pomeriggio, in cui le poverette sono costrette a fare gli straordinari per correre con la loro audrey in giro per torino per un secondo lavoro, una commissione, un aperitivo con gli amici, una bolletta da pagare. Se verranno scelte, saranno con lei anche la sera, quando timide si affacceranno in qualche locale cool tentando di regalare un po' di fiducia in se stessa alla loro compagna di avventure. Se verranno scelte... ma ancora il sole deve sorgere e non si sa chi vincerà stamattina. Ma le Chanel se ne stanno lì tranquille, quasi noncuranti. Sanno che anche se audrey non le porterà a spasso proprio oggi, verrà di nuovo il loro turno. Prima o poi arriva sempre. In fin dei conti loro erano lì con lei quando, un anno fa, ha dovuto smettere di fare un lavoro che amava. Quanto ha pianto, quel giorno; loro se lo ricordano ancora. Ma per fortuna erano con lei anche in momenti felici, come quando ha chiuso una storia che le faceva male ed è tornata a vivere o come quando ha affrontato, un po' timida, il primo giorno di lavoro in un posto nuovo dove sperava di riscattarsi. E poi accidenti se le ha fatte faticare! Su e giù per tutta la 5th avenue in un agosto bollente per realizzare il suo sogno di bambina, vedere New York. Serate noiosissime in cui sono state le sue uniche compagne al momento del rientro in solitudine, silenziose ma presenti. Interminabili maratone di shopping in cerca della gonna perfetta da abbinarci. Giornate di pioggia torrenziale in cui loro avrebbero solo volute restarsene al calduccio nella scatola invece che a scorrazzare in giro per la città tentando di non affogare. Conversazioni con persone presuntuose in cui anche loro hanno dovuto fare proprio di tutto per essere brillanti. Tre-dico-tre traslochi in meno di un anno. Ma ne valeva la pena. Perchè per la loro audrey farebbero di tutto. Incasinata, ironica, fashionista nell'anima anche se non (sempre) nel portafoglio, un po' imbranata ma anche divertente, che ogni fa dieci cose e magari gliene riesce bene solo una, ma in tutte e dieci ci mette il cuore. E le Chanel. Per camminare un po' più allegramente.
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