Grazie.
Grazie ai ragazzi come Beghino, Giusp ecc e all’organizzazione della Casa del Popolo senza i quali non avremmo potuto preparare la serata di ieri probabilmente.
Grazie a Luca, Chiara, Edo, Marika, Cristian, me stesso, Giulia, Pier, Daniela, Fabio, Simo, Asja, Claudia, Francesca, Gaia, Sofia, Clodda, Valeria, Gino, Fede, Clodda, Cecilia e tutti gli altri (spero di non averne dimenticati troppi) per il supporto culinario e l’aiuto logistico e manuale.
Grazie a tutti quelli che sono venuti, per la condivisione del divertimento, per il valore e la fiducia che hanno riposto anche in qualche misura nelle nostre capacità.
Grazie ad Andrea Anania per la stupenda musica.
Grazie a Stefano, Federico, Luca e Rosa per la competenza e la presenza al dibattito.
Grazie a Emilio Varni, per la chiusura del dibattito in grande stile e per la sua passione comunista.
Ma grazie anche a chi se ne è fottuto di questa serata e non è venuto.
Grazie a chi avrebbe dovuto esserci, e non è pervenuto.
Grazie a chi aveva promesso una presenza sulla quale noi avevamo riposto fiducia, e poi ha paccato all’ultimo.
Grazie a voi che inneggiate all’importanza socio-culturale di serate come questa, che affermate essere importanti per recuperare qualcosa di perduto e per tessere relazioni interpersonali, ma poi non vi fate vedere.
Grazie a voi perchè, senza avere la presunzione di sindacare l’importanza sacrosanta dei vostri impegni altri e quindi salvando certamente un buon numero degli assenti, forse riusciamo a capire come mai nulla cambierà mai realmente se andiamo avanti così.
Grazie a voi perchè con la vostra assenza almeno i presenti possono sognare e realizzare che il cambiamento è a portata di mano, e che in fondo basta abbastanza poco per cambiare le cose.
Grazie a voi perchè con le vostre mancanze solleticate il mio impegno e la mia fantasia, e mi spingete ad essere critico e attento, mi spingete a provare a portarvi a serate come questa ma soprattutto mi spingete a sforzarmi per mostrarvi un mondo diverso e più giusto.
Grazie perchè so che prima o poi ci verrete e forse qualcosa cambierà.
Grazie.
Nicolò Ollino