Magazine Diario personale

Grazie piccolo Ouzo

Da Spiaggepiubelle

In questo momento la scrittura è il solo modo che ho per esprimere dolore rabbia e senso di impotenza che sto provando. E preferisco comunicare in questo modo, a chi ci consce personalmente, la verità. Che ha dell’incredibile. Uno shock terribile per noi.

Un gesto totalmente senza senso. Privo di qualsiasi motivazione logica.

Una orribile violenza gratuita contro un piccolo animale indifeso.

Una violenza di cui non abbiamo neppure la forza di parlare. Per questo chiediamo a tutti di rispettare il nostro silenzio di questi giorni.

E soprattutto, maledizione, che nessuno osi anche soltanto provare a dirci: ‘Ma è SOLO un gatto’!

Questa è la ragione del nostro rientro, forse a breve, in Italia.

Dopo la partenza del suo compagno di giochi Tzatziki verso Bologna, la nostra gattina Kokolata era rimasta un po’ triste e sola. Così, un giorno di ottobre, abbiamo trovato un altro gattino miagolante, affamato, abbandonato e senza esitare un attimo lo abbiamo preso con noi. Dolcissimo e vivace, morbidosissimo e tanto tenero. Subito non è stato facile inserire il piccolo Ouzo accanto alla Koko, le solite ringhiate e morsi per fare conoscenza, ma presto i due cuccioli sono diventati amici e da qualche tempo inseparabili al punto che dormivano insieme abbracciati nella cuccia.

Quello che segue tra le virgolette è ciò che ho scritto venerdì scorso, il terribile giorno in cui è accaduta la tragedia. Perchè per me e Cico è esattamente questo che è. Una tragedia.

‘Non dimenticherò mai questa giornata e quello che ho visto oggi. Mai.

Oggi, l’orribile individuo che abita al primo piano sotto casa nostra qui a Cefalonia, ha trucidato con una spranga di ferro Ouzo, il nostro gattino di sette mesi.

Un piccolo stupendo gattino così tanto dolce ed affettuoso. Buonissimo.

A differenza della Koko, che vorrebbe stare fuori tutto il giorno, Ouzo non era mai uscito di casa. Non gli importava nulla di uscire. Voleva stare solo con noi, gli bastava il suo giretto sul balcone, le scale non lo interessavano. Oggi però, forse impaurito da una delle tante scosse quotidiane di questo stramaledetto terremoto, si è mosso dal posticino in cui si era acciambellato a prendere il sole sul nostro balcone ed ha deciso di saltare la rete e di scendere per le scale per la prima volta. Questa è stata la ragione per cui è stato brutalmente assassinato.

Ed appena mi sono accorta che non era più lì sono corsa giù, ma era troppo tardi, ho avuto ancora il tempo di vederlo vivo per l’ultimo istante. Quando l’ho visto aveva tanta paura, ha emesso un miagolio disperato, si muoveva terrorizzato strisciando per terra, non mi ha nemmeno vista andare verso di lui da lontano, mentre in tre, due adulti ed un bambino che cercava di prenderlo, lo avevano chiuso in fondo al balcone del piano di sotto. Ho visto in questo momento il mostro entrare rapidamente in casa sua, lasciando la porta socchiusa, per armarsi della spranga di ferro. Una spranga di diametro di circa 3,5 cm. Ouzo era completamente disorientato, e si è infilato per un istante dentro quella porta socchiusa, pensando forse fosse casa, la sua casa. Ma non lo era. Era casa di quel lurido bastardo assassino. Lo ha voluto uccidere. Lo ha fatto apposta. Con tutta la brutalità di cui è stato capace. Che Dio lo maledica. E lì lo ha colpito con la spranga, un colpo solo in testa. Allo stesso modo di una pallina da golf. E solo un secondo dopo che Ouzo è entrato lì dentro si è aperta la porta ed io ho visto quell’essere immondo con la spranga in mano mentre terminava il movimento con cui ha colpito il gattino ed ho visto Ouzo volare, accasciarsi davanti a me e muoversi piano, non riusciva più nemmeno a miagolare.

E’ stata inutile la corsa in macchina dal veterinario e le mie urla, maledetto assassino, Ouzo è morto dopo nemmeno dieci minuti tra le mie mani.’

Povero picol gatin. Era una tale gioia per noi averlo in casa, era così tanto affettuoso.. Sempre pronto a giocare e a chiederci, con insistenza tutta sua, qualcosa da mangiare.

Ci saltava in braccio e con forza si strofinava con il musetto sotto al nostro mento, ci abbracciava saltandoci al collo con le zampine, proprio come farebbe un bimbo, e ci ciucciava il collo delle magliette. E nello stesso tempo faceva ‘la pasta’. E non vi dico le fusa.

Quando facevamo colazione non mancava di saltarci in braccio ed aspettare con impazienza il suo cucchiaio colmo: adorava la schiuma bianca del cappuccino cremosa e soffice, che leccava con avidità, gli occhi chiusi, deliziato.

Dolce piccolo gattino nostro.. non ci sei più, ‘picoleto’.

Grazie Ouzo di tutte le coccole che ci hai regalato, delle fusa, dei giochi, grazie di aver reso la nostra vita anche se solo per pochi mesi, ancora più piena di amore. Di tutto il tuo amore di gattino.

La nostra unica consolazione è di averlo sepolto in un posto bellissimo, sotto un grande pino. Un luogo di pace, dove sono seppelliti anche altri gatti. E’ il nostro amico Panos che ha adibito questo pezzo di terra di famiglia a cimitero per i suoi gatti, per tenerli vicini anche quando ormai non può più accarezzarli nè sentirne le fusa. Ne ha attualmente 17, bellissimi, e li ama tutti allo stesso modo. Gatti fortunati.

Un’ultima cosa. Il lurido assassino è stato denunciato da noi, rischia pene molto severe compresa la reclusione, ma il bastardo vigliacco è scappato. Anzi, sappiamo che era già scappato subito, è andato via con tutta la sua orribile famiglia negli stessi minuti in cui noi correvamo prima dal veterinario, e subito dopo alla polizia per la denuncia. Si tratta di un individuo della peggior specie, un albanese che si chiama sulejmani ali. Questo schifoso nome non merita la maiuscola, e, date le circostanze, ci sentiamo non solo di pubblicarlo ma soprattutto di maledirlo con tutti noi stessi. Non è da noi, lo so, forse un giorno ci dispiacerà aver pensato e provato tutto questo, ma adesso noi ci sentiamo così.

Senza alcuna pietà gli auguriamo tutto il male possibile.

Greta

Il nostro piccolo Ouzo

Il nostro piccolo Ouzo



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