di: Francesco De Palo
Gli emissari di Ue, Bce e Fmi mettono nero su bianco quello che si aspettano da Atene per elargire la tranche da 31 miliardi di euro che servirà a far sopravvivere il Paese solo per altri pochi mesi: 12 miliardi di tagli a stipendi, pensioni e ospedali. Fasce deboli sempre più colpite. Governo verso la spaccatura
Ulteriori tagli orizzontali su stipendi, indennità e sanità, altri licenziamenti nel pubblico impiegoper elargire la tranche da 31 miliardi di euro che servirà a far sopravvivere la Grecia solo per altri pochi mesi, in attesa del prossimo prestito. Gli emissari della troika in questi giorni ad Atene scoprono le carte e mettono nero su bianco le richieste al governo Samaras.
Il primo ministro dovrà prima sottoporre il dettaglio del piano ai partiti che compongono la sua anomala maggioranza (il Pasok di Venizelos e il Dimar di Kouvellis accanto ai suoi conservatori di Nea Dimokratia) per poi essere ricevuto venerdì a Roma da Mario Monti per una sorta di “benedizione” finale prima del voto nel parlamento ateniese, previsto la prossima settimana. Una missione non priva di difficoltà come dimostra la direzione nazionale del Pasok di ieri sera, in cui si sono manifestate posizioni contrastanti che potrebbero precludere anche a non pochi franchi tiratori.