Una piccola previsione, la butto lì, solo perchè mi piace dire “l’avevo detto”!
Sappiamo che la Spagna attualmente (fino a quando?) è uno dei piiiccoli fiori all’occhiello europei perchè – dicono – si vede la ripresa. La Grecia potrebbe diventare lo spauracchio per chi vorrebbe smantellare l’unione monetaria?
Dichiarazione tedesca di questi giorni fa è che la Grecia non è più di “importanza sistemica”, ossia se vuole uscire dall’euro non importa. Certo, dopo che l’esposizione verso la Grecia è stata ridotta al minimo, i creditori esteri non hanno di che aver paura, considerate anche le dimensioni dello stato greco nell’Unione. Ma Tsipras dice che non vuole uscire dall’euro, ma vuole ottenere (con quali leve?) un capovolgimento delle politiche europee.
Ecco la previsione, semplice semplice: il futuro governo Tsipras – com’è nei suoi intenti – “sbatte i pugni sul tavolo”, si ritrova di fronte ad un muro e non si forma una “grande coalizione” della periferia dell’Unione. Si arriva ad un impasse che si risolve con l’uscita della Grecia dall’euro (valutata come “realistica” dalla Merkel, non da Tsipras!). Considerato lo stato attuale della Grecia, questo si traduce in un ulteriore disastro economico, un bell’esempio da mostrare ai partner europei per far vedere “quello che accadrebbe” se non si rispetta la disciplina. Plausibile?
Risultato: crollo delle dissidenze intraeuropee e dei movimenti simili a Syriza (cfr. Podemos), e qualche altro anno di crisi “a buon mercato”.