Cosa ci aspetti precipitando lungo la china alla quale non sappiamo sottrarci, quella in cui la distruzione del welfare e della più ovvia solidarietà diventano un imperativo economico, lo illustra benissimo il ministro della salute greco Georgiadis in una intervista alla Washington Post, il cancro come una “malattia che non richiede trattamenti urgenti se non nella sua fase culminante”. Solo per chi possiede un’assicurazione privata le cose cambiano e forse si ritorna a ciò che dice la scienza medica, ossia che le possibilità di guarigione sono legate alla tempestività della scoperta e degli interventi.
Di fatto siamo di fronte a un ministro che propone, con stolida serietà, una sorta di strage programmata consentendo le cure solo nella fase terminale. Ciò che impressiona, oltre alla cosa in sé è che questi epigoni e servi del neoliberismo formato troika, dicono enormità senza alcuna vergogna, anzi tronfi del risparmio che ottengono sacrificando anche il minimo di civiltà.
In pratica il governo greco, dopo che i cittadini hanno pagato per decenni i contributi sanitari, dice che i cittadini “devono capire che il sistema sanitario pubblico è imploso prima della crisi da anni di mala gestione e corruzione”. Come se poi i beneficiari della corruzione non fosse proprio gli uomini del sistema politico e magari anche il Georgiadis in persona. Così adesso non restano che 17 milioni per le cure anticancro, visto che i soldi versati dai greciper l’assicurazione sanitaria pubblica si sono volatilizzati per volontà della troika e sono finiti nel circuito finanziario. Troppo pochi per cure efficaci.
Mi chiedo quanto tempo ci vorrà perché un qualunque ministrucolo locale, post ideologico come dicono i giornalisti e politici che hanno seguito un corso intensivo di idiozia professionale, non verrà a dire le stesse cose e con la medesima faccia tosta. Perché la vita delle persone è niente di fronte al fiscal compact, all’euro e al benessere dei pochi ricchi. Leggere l’intervista al ministro della sanità greco, sentire come il medesimo si vanti presso gli utilizzatori finali del liberismo selvaggio del fatto che chi ha i soldi può curarsi e chi invece non può crepi, restituisce immediatamente l’ipocrisia e la leggerezza di quelli che “un’altra Europa è possibile” a patto di però di accettare tutto di questa.
Davvero basta con questi equilibrismi ormai così scoperti da essere dozzinali.