UN PERICOLO CHIAMATO DEFLAZIONE - Stiamo lentamente uscendo dalla crisi, o almeno così ci dicono. Eppure la frenesia che caratterizza i mercati e le misure degli istituti di credito lascia trapelare ancora un clima di forte turbolenza. Dal «Whatever it takes» urlato da Mario Draghi ai mercati solo un anno, fa sono cambiate molte cose e l’attenzione della Bce (un tempo quasi ossessiva) sembra essersi spostata altrove, tanto che oggi torna a far capolino uno spettro chiamato deflazione.
La Grecia, secondo le ultime analisi della Commissione europea, rischia un crollo dei prezzi dello 0,8% nel 2013 e dello 0,4% nel 2014 per poi, forse, tornare a crescere negli anni successivi. La deflazione è uno dei virus economici più letali in periodi di crisi. Infatti se, a fronte di un repentinocrollo della domanda di beni, un abbassamento dei prezzi potrebbe indurre i contribuenti ad aspettare ulteriori deprezzamenti nei mesi a seguire e quindi portare ad un’ulteriore riduzione della domanda. Il rischio? Una veloce spirale recessiva dalla quale sarebbe molto difficile uscire. Se avete sempre pensato che l’inflazione sia un problema, provate a chiedere cosa significhi “deflazione” in Giappone, area già in crisi da tempo: nei primi sei anni del nuovo millennio, ad esempio, per rilanciare la domanda si sono appicati tassi di interesse prossimi allo 0%.
Keynesiani o meno che siate, il maggior rischio per un Paese in crisi è il risparmio dei contribuenti e lo scarso dinamismo del mercato interno. E questo fenomeno è decisamente probabile in casi di deflazione. Da Bruxelles, intanto, si dicono pronti ad intervenire se dovvesse presentarsi il rischio di un contagio degli altri Paesi del mediterraneo, Italia compresa. Incuranti delle rassicurazioni delle stesse istituzioni che li hanno condotti al lastrico, in Grecia i cittadini si sono adoperati per ovviare al cappio dell’euro.
L’ENNESIMA MONETA ALTERNATIVA – La progressiva sfiducia nel sistema monetario internazionale, che comprende Bce e Fed in primis, ha dato ormai da tempo il la ad iniziative private dei cittadini per ovviare alla discrezionalità di queste in materia di emissione monetaria. Monete virtuali come i Bitcoin, che paraltro stanno conoscendo una repentina espansione, o Sardex stanno portando agli occhi del mercato l’alternativa di un mondo che non sembra più disposto ad inginocchiarsi di fronte ai dogmi di istituzioni che hanno abusato fin troppo della pazienza dei contribuenti. Monete virtuali o valute immateriali che le si voglia chiamare, stanno lentamente rispondendo alle esigenze dei popoli, in particolare quelli gravati dalla crisi.
In Grecia si sta diffondendo la Tem, il cui acronimo sta per “unità alternativa locale”, una valuta immateriale e sostitutiva dell’euro nei mercati della capitale ellenica. In determinati giorni della settimana si vende e si compra esclusivamente con la Tem, accreditata o addebitata su un libretto virtuale. Ogni oggetto venduto rende un certo numero di Tem (un Tem equivale a un euro) che poi potranno essere riutilizzati per acquistare altri servizi, da quelli sanitari fino a quelli estetici. Un metodo che va oltre il baratto ma che al contempo esula i fruitori dalle tassazioni a cui sono invece soggetti i normali meccanismi monetari. Una soluzione che ha fatto ben sperare chi ormai non aveva più nulla da perdere.
di Andrea Salati - http://dailystorm.it/
link articolo: http://dailystorm.it/2013/11/07/grecia-la-nuova-moneta-anti-euro-per-sconfiggere-la-deflazione/
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