Lo scrittore greco Vassilis Vassilikos
(Foto di Danilo De Marco)
Vassilikos non sa dire perche' Papandreou, senza nemmeno avvertire i partner europei e i vertici delle istituzioni finanziarie e di Bruxelles, abbia preso una decisione che ha gettato nel panico non solo la Grecia, ma gran parte delle Borse mondiali e i Paesi dell'Eurozona. "Nessuno lo sa, nemmeno i suoi collaboratori piu' stretti ne erano a conoscenza, nemmeno il ministro delle Finanze Venizelos". Con la sua decisione, "Papandreou ha dato un colpo mortale al lavoro fatto in un anno e mezzo". Malgrado la rivolta di ampi settori del Pasok nei confronti del primo ministro, secondo Vassilikos, Papandreou "ce la fara'" a superare il voto di fiducia previsto per venerdi' in parlamento, ma non riuscirà a far accettare al partito la decisione sul referendum: Papandreou, quindi, "dovrebbe fare marcia indietro, ma deve trovare gli argomenti giusti per farlo". Inoltre, nel caso i greci venissero veramente chiamati a breve a esprimersi sul piano di salvataggio, l'esito della consultazione, almeno secondo quanto indicano i primi sondaggi, sembra scontato: il 60% degli elettori rifiuterebbe, infatti, nuovi e dolorosi sacrifici imposti dall'Europa. Però lo scrittore insiste: "Ma se non sappiamo ancora quale sara' la domanda! In un referendum si decide tra il 'si' e il 'no'. L'ultimo che abbiamo avuto fu nel 1974, sul ruolo del re: volete il re o no? Era chiaro. Ora quale sara' la domanda? Volete che usciamo dall'euro? Nessuno lo sa".
Due sono i sentimenti che sembrano caratterizzare piu' di altri il difficile momento che i greci stanno vivendo: l'amarezza e l'incertezza. Della classe dirigente che in questi anni non ha saputo o voluto evitare il tracollo del paese, "nessuno verra' mai punito, nessuno”, constata amaramente Vassilikos. ''Questo e' uno dei nostri problemi democratici. Sono stati puniti solo quelli che guadagnavano 700 euro al mese e ora, se sono riusciti a mantenere il lavoro, ne prendono 500. E questa e' la grande massa dei greci". Poi c'e' l'impossibilita' di capire cosa accadra' nel futuro: "Due giorni fa pensavo che sarebbe stato molto difficile uscire da questa crisi, ma che chi ha la mia eta' aveva visto la Grecia sopravvivere a momenti molto piu' duri. Adesso, con questa decisione del referendum, non e' possibile fare nessuna previsione e non voglio pensare alla catastrofe, non voglio pensarci".