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Green Me

Creato il 01 aprile 2011 da Paintitblack
Green Me

Green

Facciamo un po’ di lunghi preamboli: non sono vegetariana, tantomeno vegana, e in tutta sincerità non aspiro neanche ad esserlo, perché nella vita ci sono molti sacrifici e pochi piaceri, e per me mangiare è un piacere, mentre mangiare soltanto verdura sarebbe soltanto una grossa, enorme, evitabile tortura. Ritengo che lo strolghino sia una delle cose più buone sulla faccia della terra, e si vive una volta sola (fino a prova contraria) e io proprio non me la sento di rinunciarci. Non sarei me, e non sarei felice. Ho moltissima stima di chi, duro e puro, segue le proprie idee e lotta per quello in cui crede, ma io appunto non ci credo.

Non sono neanche una fanatica dell’ecologico a tutti i costi, non per principio, ma più che altro per senso del realismo – se così si può dire – o per disillusione, non so. Decidete vuoi se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Quello che penso è che in questo paese, e in questa città (Roma nel mio caso) ogni sforzo verso l’avere una coscienza ecologista sia tendenzialmente fatica sprecata. E lo dico con rammarico, lo giuro, perché se io avessi la certezza che i miei rifiuti di carta venissero davvero riciclati, e così l’alluminio, la plastica e tutto il resto, io la farei davvero con coscienza la raccolta differenziata. Se le cose fosse organizzate con criterio, se fossimo un paese civile, mi batterei davvero con tutte le mie forze per far sì che le cose funzionino. Ma quando vedo camion della spazzatura che raccolgono indistintamente quello che noi abbiamo coscienziosamente separato, quando vedo che in alcune circoscrizioni hanno tolto i cassonetti indifferenziati per lasciare soltanto i quelli di carta e plastica/vetro/alluminio e io non so dove buttare ciò che rimane del mio pranzo perché l’umido lo raccolgono soltanto due volte a settimana tra le 7 e le 8 del mattino, beh, permettete che mi deprima e che mi senta un po’ sfiduciata. Io intorno a me vedo soltanto cose fatte come sappiamo fare noi, a modo nostro, cose che danno una parvenza di criterio e che invece, permettetemi la metafora, non fanno altro che nascondere la polvere sotto il tappeto. Con tutto questo cosa voglio dire? Che temo sia davvero tutta fatica sprecata, almeno nel mio caso specifico.

Detto ciò, non vuol dire che io mi diverta a stare con i rubinetti aperti dalla mattina alla sera, tenere tutte le luci accese e riscaldamenti a palla. Credo che si possa essere coscienziosi e che si possano fare delle scelte giuste per risparmiare energie, risorse e denaro anche senza diventare degli estremisti. Credo che qualunque ideale, anche il più positivo, se portato all’estremo rischi di diventare per forza di cose qualcosa di diverso, una forzatura, e ciò non è mai buono.  E ripeto, ciò non vuol dire neanche che io non rispetti le persone che cambiano radicalmente la loro vita per diventare più eco-friendly, vegetariani, vegani, persone che fanno del rispetto dell’ambiente in tutto e per tutto il loro stile di vita. Il fatto che io non me la senta di intraprendere un tale percorso non mi impedisce di stimare chi invece ha il coraggio di farlo. Tutto questo lunghissimo preambolo quindi per dirvi che presto, periodicamente (spero) o più verosimilmente quando mi capita di “incappare” in questioni del genere, vi racconterò quel (poco) che riesco a fare io, nel mio piccolo, per fare un po’ meno male a questo nostro pianeta. Nulla di estremo, saranno forse cose banalissime, ma è importante scrivere per far riflettere anche sulle piccole cose. La fortuna di vivere nel modo in cui viviamo oggi ci permette di sprecare senza pensarci risorse che in altre situazioni, in altri contesti, riterremmo preziose e da preservare. E’ davvero possibile sprecare meno acqua, cucinare cercando di sprecare il meno possibile e riutilizzare gli avanzi, consumare il minimo indispensabile, risolvere piccole faccende con i rimedi delle nonne e non con superdetersivi ultrainquinanti. Tutte queste cose io non le so, ovvero, so che molte cose si possono fare ma scoprirò e testerò i risultati qui, insieme a voi se vorrete.

Come è nato tutto ciò? Saltando di link in link sono arrivata qualche settimana fa su questo blog, Vita a impatto 1, è un esperimento che dura un anno e che questa ragazza di Milano sta documentando sul suo blog. Mi incuriosisce, è stimolante intellettualmente e si imparano un sacco di cose. Ora che sono finalmente a casa e che avrò pieno controllo di quel che si compra-cucina-produce-spreca, ho voglia di sperimentare, a piccoli passi, per trovare una dimensione ecologica che mi appartenga senza sconvolgermi la vita. Vi darò link, articoli, trucchi e soluzioni, per trovare (se vorrete) anche la vostra.

Musica in abbinamento: R.E.M., Orange Crush dall’album Green


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