Le trivellazioni nel Canale di Sicilia sono nemiche dell’ “oro blu” ossia dello splendido mare Mediterraneo risorsa turistica e ambientale del Meridione italiano e dei Paesi che vi si affacciano. A sostenerlo con forza è Greenpeace che, proprio per portare avanti la sua battaglia anti-trivellazioni, ha fatto salpare la Rainbow Warrior, la nave di Greenpeace impegnata nel tour italiano dal titolo “Non è un Paese per fossili“. Il Mar Mediterraneo, secondo Greenpeace, è “sotto assedio, soprattutto a seguito dei nuovi progetti di trivellazione appena approvati dal Ministero dell’Ambiente e considerando che altri sono in via di valutazione. È necessario intervenire subito per fermarli”.
Per questo motivo nei giorni scorsi la nave è approdata nel porto commerciale di Palermo e, in quella occasione, si è discusso della tematica delle trivellazioni e della necessità di tutelare il mare e l’ecosistema marino alla presenza di uomini delle istituzioni, sindaci e rappresentati delle associazioni di categoria. Inoltre, durante l’evento l’associazione Greenpeace insieme alle associazioni locali e di settore ha denunciato “le carenze della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) approvata per autorizzare dannosi progetti di trivellazione al largo di Licata” e ha comunicato di volersi fare promotrice di un ricorso amministrativo al TAR contro questi progetti.
Oltre all’azione legale annunciata, Greenpeace conta sul supporto della popolazione siciliana (e non solo) al fine di bloccare “dal basso” le trivellazioni e tutelare l’ambiente marino ed il patrimonio inestimabile del Mediterraneo. In tal senso, il sostegno da parte dell’opinione pubblica non sembra mancare considerando il fatto che gran parte della popolazione sembra essersi espressa chiaramente già due anni fa nell’ambito di “U mari nun si spirtusa“, quando ben 49 sindaci siciliani e quasi 60 mila persone hanno firmato un appello per opporsi a questo tipo di operazioni e salvaguardare il Canale di Sicilia.
Sulla scia di quanto fatto due anni fa ed in occasione del tour italiano della Rainbow Warrior, Greenpeace ha lanciato una nuova petizione online raggiungibile all’indirizzo http://www.greenpeace.org/italy/non-fossilizziamoci al fine di chiedere ai cittadini di firmare una Dichiarazione di Indipendenza dalle fonti fossili, in favore di energie rinnovabili ed efficienza energetica. La petizione ha già raccolto oltre 31 mila firme e tale numero sta crescendo ulteriormente.