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Greenpeace e Pussy Riot: la Duma vota per l’amnistia

Creato il 19 dicembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

La Duma di Stato, camera bassa, ha approvato quasi all’unanimità l’amnistia per una serie di reati minori, della quale dovrebbero beneficiare sia le Pussy Riot che gli attivisti di Greenpeace.

Nata per volontà del Cremlino, a celebrare i vent’anni della Costituzione, nel disegno iniziale l’amnistia da parte della Duma era prevista solo in seguito ad una sentenza definitiva per una serie di reati quali il “teppismo”, con condanne fino ai cinque anni.

Il contenzioso internazionale nato a seguito dell’arresto degli attivisti di Greenpeace, ha però spinto la Duma ad una modifica dell’amnistia stessa. Il disegno definitivo, che si prevede verrà approvato in seconda lettura in via definitiva, favorisce inoltre alcune categorie ritenute “sensibili” come gli ultra-sessanteni, le donne incinte, i poliziotti e i militari.

Nadia Tolokonnikova e Maria Alyokhina, appartenenti al gruppo Pussy Riot ed incarcerate a seguito della contestazione anti-Putin, con l’accusa di “teppismo motivato da odio religioso ” saranno tra le beneficiarie di questo procedimento. La terza manifestante condannata, Katia Samutsevich, è già stata scarcerata con la condizionale, ma dovrebbe rientrare anch’essa nei termini dell’amnistia.

A seguito della loro performance tenutasi nella cattedrale di Mosca, le due contestatrici tutt’ora detenute erano state condannate a due anni di reclusione, ma adesso laloro scarcerazione pare imminente.

Secondo Irina Khrunova, avvocato delle due ragazze, “Se tutto va secondo i piani, saranno liberate immediatamente”.

Il Russian Federal Prison Service non ha però rilasciato alcun commento su di una possibile data di scarcerazione.

Altri beneficiari, nonché, “comprimari” del provvediemnto di clemenza della Duma, nel quale sono stati inclusi con un emendamento dell’ultimo minuto, sono gli attivisti di Green Peace. Durante un tentativo di protesta contro una piattaforma petrolifera della Gazprom, il colosso russo degli idrocarburi, erano stati arrestati con l’accusa di pirateria, poi ritirata.

Ora che l’amnistia è stata estesa anche a loro, i contestatori, tra cui l’italiano Cristian D’Alessandro, potrebbero essere di ritorno alle loro case per Natale.


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