Noi tutti ogni giorno stiamo a contatto con la moda sin da quando ci svegliamo la mattina e davanti al guardaroba ci chiediamo cosa indossare. Ma ci siamo mai chiesti se la moda che tutti noi tocchiamo ed indossiamo è sicura? La risposta a quest'interrogativo l'ha trovata Greenpeace che con la sua campagna "Detox" da il via ad una vera e propria rivoluzione nel campo della moda, in particolare nel tessile.
L'organizzazione ambientalista dopo avere acquistato diversi capi di marchi rinomati prodotti in Cina e in altri Paesi ha analizzato i tessuti. Il risultato è stato sconcertante poichè la maggior parte dei capi conteneva composti tossici come l'Npe (nonilfenoloetossilati). Molti i marchi coinvolti tra cui Levis, Mango, Calvin Klein, Zara i cui capi presentavano anche tracce di ammina cancerogena derivante dai coloranti azoici.
L'obiettivo del progetto è lanciare una sfida alle case di moda e individuando delle sostanze alternative da sostituire a quelle dannose. Si punta ad eliminare tutti i tessuti e le emissioni nocive per l'ambiente e per la salute entro il 2020. E' stato ribadito infatti il rispetto delle normative europee REACH (Registrazione, Valutazione, Autorizzazione e Restrizione delle sostanze chimiche) che si occupano del controllo delle fasi di produzioni per le emissioni nell'atmosfera e per gli scarichi nell'ambiente. I cittadini-consumatori hanno avuto un ruolo importante per il raggiungimento dell'obiettivo, attraverso manifestazioni nei negozi e sollevando la questione sui social network.
Tra i primi che hanno dimostrato il loro impegno nella realizzazione di questo progetto sei aziende importanti produttrici del comparto tessile: Miroglio, BerBrand, Italdenim, Besani, Zip e Tessitura Attilio Imperiali. Ma per cambiare la situazione serve l'impegno da parte di tutti, quindi si spera che i tessuti prodotti da queste aziende in grandissime quantità vengano utilizzati anche dai grandi nomi del fashion: Gucci, Louise Vuitton, Dolce & Gabbana... Affinchè anche questi possano contribuire ad un futuro più salutare per noi e per l'ambiente! La Milano Fashion Week ci mostra i risultati ottenuti dalla collaborazione di molti brand: tra i primi, se non il primo, Valentino Fashion Group che ha ripulito la sua filiera. A seguire H&M;, Esprit, Benetton, Puma, Zara, Burberry ed altri.
La questione è partita da Greenpeace ma costituisce una vittoria per tutti, quindi occorre che tutti dicano SI ad una MODA DISINTOSSICATA!