Moneyval forse dice si! Ma mentre si risolve un problema ne nasce un altro: i Vescovi tedeschi farebbero soldi coi porno.
Ora Moneyval invierà al Vaticano il rapporto affinchè gli organismi del piccolo Stato facciano alcune precisazioni. Entro un mese si dovrebbe conoscere la decisione definitiva che, per come si stanno mettendo le cose, dovrebbe essere positiva per il Vaticano, traghettandolo nella White list ( la lista bianca) degli Stati “virtuosi” nella lotta al riciclaggio.
Il mancato raggiungimento di questo obiettivo sarebbe gravissimo perché metterebbe il Vaticano ai margini della comunità finanziaria mondiale. Proprio sui pericoli insiti in una decisione negativa di Moneyval sullo Ior si è scatenata da mesi una battaglia senza esclusione di colpi che ha portato alla rimozione del Presidente dello Ior Gotti Tedeschi. Ora, a Benedetto XVI non resta che mettere un po’ di serenità nei rapporti con i media, non particolarmente teneri in questo periodo con la gerarchia cattolica.
Con la chiusura delle indagini si andrebbe a mettere una pietra tombale senza molti clamori sulla vicennda “Vatileaks”. Ma se Benedetto XVI sogna la tranquilità il diavoletto, anzi la peccatrice gerarchia, non gli deve far dormire sonni tranquilli. Infatti dalla natia Germania giunge al Pontefice una ferale notizia: l’azienda Weltbild, 1,6 miliardi di euro di capitale, colosso editoriale specializzato nella diffusione di libri e video porno si è scoperto essere controllata dai vescovi tedeschi. Corri Burke mettici una toppa!
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