"Molte persone pensano che il comportamento cavalleresco sia esclusiva degli umani o dei mammiferi, e che sia legato all'educazione, all'intelligenza o all'affetto" spiega Rodríguez-Muñoz, ricercatore della University of Exeter. "Abbiamo mostrato che anche i maschi di piccoli insetti, che di certo non possono essere definiti intelligenti o affettuosi, possono essere cavallereschi o protettivi nei confronti dei partners".
Il grillo campestre è un piccolo insetto molto comune in Europa. Lungo fino a 23 millimetri, costruisce tane sotterranee dotate di una piattaforma all'entrata, dalla quale il maschio emetterà il suo richiamo per attirare le femmine.
E' un insetto particolarmente geloso delle suoe spermatofore: costringe la femmina a rimanere con lui per evitare che altri maschi possano accoppiarsi con lei. E' probabilmente questo il motivo che sta dietro alla cavalleria dei grilli campestri: preservare la propria discendenza depositata all'interno della femmina.
Il maschio di grillo campestre sembra comportarsi in modo insolito (per gli insetti) quando la coppia è in pericolo: durante la fuga verso la tana, darà sempre priorità di accesso al nascondiglio alla femmina, anche se questo equivale a morte certa.
Un comportamento di questo tipo può apparire contrario all'istinto di autoconservazione, ma il coraggio e la cavalleria del grillo campestre saranno ripagati con una ricompensa: rimanere più a lungo con la propria compagna, e generare più figli. Barattano un'aspettativa di vita relativamente lunga con una maggiore possibilità di procreare. "Anche se un maschio venisse ucciso, la femmina che sopravvive sta trasportando il suo sperma e assicurando che il suo DNA possa sopravvivere".
Rodríguez-Muñoz e i suoi colleghi hanno seguito i grilli campestri durante la loro vita da single e in coppia. Hanno studiato i grilli spagnoli tra il 2006 e il 2008 tramite 96 telecamere a infrarossi e una rete di microfoni in grado di sorvegliare l'area dell'esperimento per 24 ore su 24.
Ogni singolo grillo è stato reso identificabile univocamente tramite un database contenente le impronte genetiche di tutti gli insetti dell'area sottoposta a sperimentazione, in modo tale da determinare i gradi di parentela tra le differenti generazioni.
I filmati, in totale oltre 200.000 ore di registrazioni, hanno permesso di estrapolare dati sulla durata dei "rapporti di coppia", sulle battaglie per il territorio dei maschi, e sul tempo speso dai grilli nel tentativo di attirare una femmina con cui accoppiarsi.
I maschi e le femmine solitari venivano predati a ritmi molto simili, ma nel caso delle coppie, la femmina mostra un tasso di sopravvivenza molto più elevato rispetto ai maschi. "I rapporti tra i grilli sono molto più diversi di quanto sospettavamo" dice Rodríguez-Muñoz. "Invece di subire le prepotenze dei compagni, le femmine sono di fatto sotto protezione".
I maschi hanno inoltre mostrato un comportamento simile a quello di una vedetta: fino a quando la femmina rimane all'esterno del nido, se ne stanno a distanze superiori dall'ingresso del rifugio, sorvegliando l'area circostante. "Sembra che i maschi vogliano aspettare che la femmina sia al sicuro prima di ripararsi. Fare la guardia sembra la loro prima priorità".
Chivalry Not Dead: Male Crickets Risk Lives to Protect Mates