Nel marasma post elettorale pieno di considerazioni e analisi “politiche” mi intrometto, umilmente, anche io. La situazione è paradossale, un partito che sembrava spacciato come il PDL ha rimontato grazie a una scellerata campagna elettorale con tanto di promesse che, c’è da scommetterci, rimarranno sulla carta (ma tanto diranno che è colpa dei comunisti e, probabilmente, alle prossime elezioni vinceranno promettendo la restituzione di tutte le tasse pagate durante la vita). La Lega, che ha, in ogni caso, perso buona parte dei propri elettori, ha vinto in Lombardia e pensa a una mini Padania che ha però un nuovo nome: Macroregione. Il Pd che sino a qualche mese fa era dato per vincente ha sì vinto le elezioni ma con uno scarto talmente minimo che gli è impossibile governare. È quindi una non vittoria. Mi chiedo come sarebbero andate le cose se, invece di ascoltare Napolitano e dare il proprio supporto a Monti, fossimo andati subito al voto e il PD non avesse fatto una corte così spietata al centro. Centro che risulta del tutto ininfluente nel nostro paese così come, a quanto pare, ininfluenti sono i partiti(ni) più a destra e più a sinistra. Lo stesso SEL, pur recuperando voti, non ha margini particolarmente imponenti.
Lo dicono tutti, lo dico anche io. Il Movimento 5 stelle ha stravinto portandosi a casa 109 seggi alla camera e 54 seggi al senato e se alla camera il PD ha i numeri per farcela al senato è ben lontano.
Al di là delle considerazioni personali sui partiti e sul risultato dei voti è chiaro che oggi esiste una grande opportunità di portare avanti un governo che metta al centro del proprio operato non l’interesse del singolo o della casta ma quello delle cittadine e dei cittadini. O per meglio dire, viste le ultime dichiarazioni di Grillo, ci sarebbe.
In effetti viene davvero il dubbio che Grillo non voglia permettere ai suoi di governare per chiare ragioni. Infatti gli basterebbe fare un elenco dei punti programmatici che intende portare avanti in parlamento a partire proprio dai suoi cavalli di battaglia: l’abbattimento dei costi della politica, la legge elettorale, le varie riforme in materia di giustizia, sanità, informazione da sottoporre a Bersani. Non gli piace Bersani? Potrebbe addirittura chiedere al leader di fare un passo indietro indicando un nome del PD a lui congeniale . Insomma, diciamocelo, Grillo, se volesse, potrebbe dettare le regole. E invece cosa fa? Sbatte le porte in faccia al PD con la vecchia scusa del “noi non ci alleiamo” anche se nessuno gli ha chiesto di fare alleanze. Lo fa nel suo solito modo, arringando la piazza offendendo quello che lui considera il nemico. È il suo modo di fare, alla gente piace. Del resto sono 20 anni che la maggioranza delle persone che votano eleggono gente come Berlusconi o Bossi. Arriva addirittura a proporre che il PD e il PDL si mettano insieme a facciano proposte che poi il movimento 5 stelle deciderà o meno di votare. Certo un’alleanza fra PD e PDL farebbe molto comodo a Grillo, ci sarebbe, infatti, una nuova emorragia di voti dai due partiti verso il suo movimento e, a quel punto, ci sarebbe l’opportunità di tornare alle elezioni e di avere tutto il potere. Ma abbiamo visto cosa succede quando al potere va un uomo solo anche se quell uomo continua a nascondersi dietro la “partecipazione” dal basso. Certo di meriti ne ha avuti. Ha portato a votare gente che non votava da anni, ha unito elettori di destra e di sinistra, del resto ha avuto un terreno fertile vista la cecità e l’idiozia dell’attuale classe dirigente.
La mia domanda è: Grillo vuole dare un governo a questo paese o preferisce il caos? Perché, perdonatemi amici e amiche 5 stelle, il dubbio viene. Ora avete l’opportunità di fare qualcosa di reale e concreto per il paese. Di cose ce ne sono tante: si va dalla riduzione dei costi della politica ai diritti civili, passando per questioni urgenti come la sanità, la giustizia, il lavoro, il rilancio dell’economia, l’ambiente e molto altro. Il movimento 5 stelle ha l’opportunità di dimostrare che può anche essere un partito di governo e non solo un movimento di rottura, Grillo ha l’opportunità di imporre elementi come la laicità delle istituzioni, per esempio, come la giustizia socialee i grandi temi legati alle politiche femminili. E ora che ha questo potere in mano parla di nuove elezioni?
Abbiamo bisogno di gente seria al governo. Non ne abbiamo avuta sino ad ora. È troppo chiedere una governabilità? È troppo chiedere che vengano date risposte alle cittadine e ai cittadini? Siamo davvero sicuri che a Grillo interessi sul serio governare?
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