Ci domandiamo si può fare politica con gli hashtag? Certamente no; però sono un modo, moderno e veloce, per lanciare messaggi, raccogliere spunti e coinvolgere gli elettori. Ed anche in questo il M5S si dimostra all'avanguardia e diverso dai partiti tradizionali.
Così il «voi siete niente», pronunciato con veemenza dalla senatrice Paola Taverna in Aula e indirizzato alla maggioranza, è subito diventato l'hashtag del giorno #SieteNiente.
Il giorno prima era la volta di #Lettamente, dopo la visita di Beppe Grillo in occasione dell’iniziativa Occupy Rai. Ma sono solo alcuni tra i vari #iononrubo #sonounmoralistadelcazzo #esigorispetto #NonDimenticheremo.
Certo già da tempo Grillo li usa come mezzo per lanciare le sue campagne, però ora sembra sia diventata una strategia comunicativa di gruppo, non calata dall’alto.
Non è raro che gli autori siano gli stessi deputati, così #spartirsiilmalloppo è stato ideato da Roberta Lombardi sul tema del finanziamento pubblico ai partiti, mentre #Grassochecola dal parlamentare Sebastiano.
Alcuni sono un vero cult, come #maipiùmoderato, che resiste dal 17 settembre.
L’ultimo in ordine di tempo, è quello a sostegno del deputato Roberto Fico di cui sono state chieste le dimissioni dalla presidenza della commissione di Vigilanza Rai, #iostoconFico.
Quindi non resta che augurare buon cinguettio a tutti e se per caso volete aggiungere anche il nostro profilo Twitter tra i vostri “following” ve ne saremo grati :D