Rifacciamo ogni volta una premessa, altrimenti qui si corre il rischio di passare per i soliti sfascisti o, peggio, per governativi mascherati da agit-prop. Il M5S lo abbiamo votato, proprio così, sembrerà strano ma è accaduto. Non sono 9 milioni gli italiani che si sono rotti le palle delle “caste”, ma 9 milioni e 1, il sottoscritto. Quindi, parliamo (e scriviamo) da delusi, non da frustrati stipendiati dal Pd+l, è chiaro mo'? Sarà perché i capi e i capetti, specie se alzano la voce e non argomentano, ci stanno sui cabasisi da sempre, a maggior ragione non sopportiamo i capi-bastone che, dei primi, sono i servi e i leccaculi. Per cui, se la senatrice Gambaro dice con tono niente affatto offensivo, e con una pacatezza estrema: “Magari Beppe poteva evitare un po' di toni forti sul suo blog”, non è che abbia detto al leader “cornuto”, gli ha semplicemente espresso la sua opinione sugli attacchi virulenti contro un'altra donna, nel caso specifico, la presidente della Camera Laura Boldrini. Che poi il comico sia una persona estremamente permalosa, crediamo sia un dato di fatto inequivocabile, ma da qui agli insulti della peggior specie e alle minacce fisiche, ce ne corre. E non è un caso che la Digos abbia chiesto alla senatrice se avesse bisogno di una mano. Nei confronti dei suoi parlamentari, Grillo ha gli stessi atteggiamenti di Silvio Berlusconi. Sono uguali, come se i padroni dei partiti personali fossero fatti tutti con lo stesso stampo. Silvio considera i suoi delle merde miracolate. Lo abbiamo sentito spesso dire “Senza di me non saresti nessuno”, a Fini glielo ha ripetuto fino allo sfinimento. E lo stesso fa Grillo e lo stesso, un refrain insopportabile, fanno i suoi più intimi “tirapiedi”, gli “osannatori” di professione. Casalinghe, disoccupati, cassintegrati, co.co.co. che arrivano a occupare uno scranno parlamentare per merito solo del padrone, non possono/devono avere posizioni diverse da quelle della mano che li ha miracolati. Per cui non si capisce, alla fine, che differenza ci sia fra i deputati che hanno votato la cittadinanza egiziana di Ruby e quelli che, incapaci di intendere e di volere, devono portare avanti solo le linee dettate da uno smanichettatore di mouse, oltreché picchiatore violento delle tastiere dei pc. Che differenza c'è, caro Beppe, fra Bondi e Morra? Spiegacelo perché ci piglia male. In tre mesi, Grillo ha distrutto un sogno, e questa è una colpa imperdonabile. Poi c'è, per chiudere un argomento che sta diventando penoso, che almeno nei nostri confronti, non regge neppure la tesi che chi pensava a un accordo con il Pd, ha sbagliato a votare per i 5S. Noi infatti abbiamo sempre creduto che i grillini dovessero tenere puntata una pistola (metaforica) alla tempia di Bersani, con l'intenzione di premere il grilletto non appena il Pd avesse preso una decisione non in linea con le proposte del Movimento. Ma forse la nostra è stata solo una pia illusione, finita fra un cittadino e l'altro, un mal di pancia e l'altro. Colpisce, ma neppure tanto, la dichiarazione di Claudio Messora, comunicatore dei FiveStars, che a proposito della mattana di Luigi Preiti davanti a Montecitorio, ha dato una lettura dell'accaduto, secondo noi, niente affatto peregrina. Dice Messora: “Preiti è stato armato dalla 'ndrangheta. Il suo è un avvertimento della criminalità organizzata alla politica”. Ovviamente, non sappiamo a che punto siano le indagini, ma un sospetto ci era venuto da subito (maledetta letteratura gialla), dopo aver appreso che Luigi Preiti era sommerso dai debiti (di gioco). Chi tiene in mano, oggi, in Italia il gioco d'azzardo e non? Chi gestisce il 99 per cento delle sale da gioco sorte come funghi (tali e quali ai “Compro oro”), sul territorio nazionale? Chi tiene, letteralmente, per le palle cittadini e cittadine che si sono rovinati con le slot-machine e i video-poker? Chi, in cambio della vita e della remissione dei debiti, non si farebbe qualche anno di galera pur di uscire dall'incubo del ricatto malavitoso continuo? La disperazione, si sa, è una pessima consigliera, oltreché un potente stimolo a delinquere. Chi ci dice che la 'ndrangheta, la mafia o la camorra non abbiano un esercito di disperati pronti a colpire tutti, in qualsiasi parte, in ogni momento? Possibile che dopo due mesi le indagini siano a zero e che Preiti sia solo un pazzo? O è possibile che sia iniziato l'ennesimo trattatuni in un paese che tratta su tutto, perfino sul prezzo della mamma?
Magazine Politica
Grillo 'il Suscettibile': “Mi viene voglia di mollare tutto”. E mentre arrivano i primi fischi al governo LettaLetta, qualcuno si chiede che fine abbia fatto Preiti.
Creato il 13 giugno 2013 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Rifacciamo ogni volta una premessa, altrimenti qui si corre il rischio di passare per i soliti sfascisti o, peggio, per governativi mascherati da agit-prop. Il M5S lo abbiamo votato, proprio così, sembrerà strano ma è accaduto. Non sono 9 milioni gli italiani che si sono rotti le palle delle “caste”, ma 9 milioni e 1, il sottoscritto. Quindi, parliamo (e scriviamo) da delusi, non da frustrati stipendiati dal Pd+l, è chiaro mo'? Sarà perché i capi e i capetti, specie se alzano la voce e non argomentano, ci stanno sui cabasisi da sempre, a maggior ragione non sopportiamo i capi-bastone che, dei primi, sono i servi e i leccaculi. Per cui, se la senatrice Gambaro dice con tono niente affatto offensivo, e con una pacatezza estrema: “Magari Beppe poteva evitare un po' di toni forti sul suo blog”, non è che abbia detto al leader “cornuto”, gli ha semplicemente espresso la sua opinione sugli attacchi virulenti contro un'altra donna, nel caso specifico, la presidente della Camera Laura Boldrini. Che poi il comico sia una persona estremamente permalosa, crediamo sia un dato di fatto inequivocabile, ma da qui agli insulti della peggior specie e alle minacce fisiche, ce ne corre. E non è un caso che la Digos abbia chiesto alla senatrice se avesse bisogno di una mano. Nei confronti dei suoi parlamentari, Grillo ha gli stessi atteggiamenti di Silvio Berlusconi. Sono uguali, come se i padroni dei partiti personali fossero fatti tutti con lo stesso stampo. Silvio considera i suoi delle merde miracolate. Lo abbiamo sentito spesso dire “Senza di me non saresti nessuno”, a Fini glielo ha ripetuto fino allo sfinimento. E lo stesso fa Grillo e lo stesso, un refrain insopportabile, fanno i suoi più intimi “tirapiedi”, gli “osannatori” di professione. Casalinghe, disoccupati, cassintegrati, co.co.co. che arrivano a occupare uno scranno parlamentare per merito solo del padrone, non possono/devono avere posizioni diverse da quelle della mano che li ha miracolati. Per cui non si capisce, alla fine, che differenza ci sia fra i deputati che hanno votato la cittadinanza egiziana di Ruby e quelli che, incapaci di intendere e di volere, devono portare avanti solo le linee dettate da uno smanichettatore di mouse, oltreché picchiatore violento delle tastiere dei pc. Che differenza c'è, caro Beppe, fra Bondi e Morra? Spiegacelo perché ci piglia male. In tre mesi, Grillo ha distrutto un sogno, e questa è una colpa imperdonabile. Poi c'è, per chiudere un argomento che sta diventando penoso, che almeno nei nostri confronti, non regge neppure la tesi che chi pensava a un accordo con il Pd, ha sbagliato a votare per i 5S. Noi infatti abbiamo sempre creduto che i grillini dovessero tenere puntata una pistola (metaforica) alla tempia di Bersani, con l'intenzione di premere il grilletto non appena il Pd avesse preso una decisione non in linea con le proposte del Movimento. Ma forse la nostra è stata solo una pia illusione, finita fra un cittadino e l'altro, un mal di pancia e l'altro. Colpisce, ma neppure tanto, la dichiarazione di Claudio Messora, comunicatore dei FiveStars, che a proposito della mattana di Luigi Preiti davanti a Montecitorio, ha dato una lettura dell'accaduto, secondo noi, niente affatto peregrina. Dice Messora: “Preiti è stato armato dalla 'ndrangheta. Il suo è un avvertimento della criminalità organizzata alla politica”. Ovviamente, non sappiamo a che punto siano le indagini, ma un sospetto ci era venuto da subito (maledetta letteratura gialla), dopo aver appreso che Luigi Preiti era sommerso dai debiti (di gioco). Chi tiene in mano, oggi, in Italia il gioco d'azzardo e non? Chi gestisce il 99 per cento delle sale da gioco sorte come funghi (tali e quali ai “Compro oro”), sul territorio nazionale? Chi tiene, letteralmente, per le palle cittadini e cittadine che si sono rovinati con le slot-machine e i video-poker? Chi, in cambio della vita e della remissione dei debiti, non si farebbe qualche anno di galera pur di uscire dall'incubo del ricatto malavitoso continuo? La disperazione, si sa, è una pessima consigliera, oltreché un potente stimolo a delinquere. Chi ci dice che la 'ndrangheta, la mafia o la camorra non abbiano un esercito di disperati pronti a colpire tutti, in qualsiasi parte, in ogni momento? Possibile che dopo due mesi le indagini siano a zero e che Preiti sia solo un pazzo? O è possibile che sia iniziato l'ennesimo trattatuni in un paese che tratta su tutto, perfino sul prezzo della mamma?
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