Magazine Politica
Perché lui si professa leader del M5S, ma non si candida. A che titolo dunque, rispetto al Movimento, parla dal suo palco? Come semplice uomo-marketing? Come maître-à-penser? Come colui che decide cosa devono dire/fare i suoi, come tanti bei cloni di lui stesso? Questa è una sfumatura tutt'altro che trascurabile per un uomo che, a mano a mano che si avvicinano le elezioni, sembra abbia sempre più paura di ottenere una percentuale che potrebbe poterlo catapultare dall'altra parte della barricata.
Perché se l'Opposizione di fatto non ha regole e può essere svolta (spesso con un discreto successo) coi rutti e le scoregge, il Governo è (dovrebbe essere) fatto di tovaglioli bianchi e parole misurate. Perché se l'Opposizione può tirare mazzate senza dover rendere conto a nessuno, il Governo deve prendere decisioni su una base collegiale e, dunque, sempre compromissoria. Perché se l'Opposizione può andare in piazza a tirare dei vaffanculo a Destra e a Sinistra (letteralmente), il Governo deve poter andare a Bruxelles con un bagaglio linguistico e culturale di mediazione e credibilità.
E adesso, che Grillo alza il tiro (lui ha sempre bisogno di alzare il tiro), paventando chissà quali minacce alla sua persona, estremizza ulteriormente (e pericolosamente) lo scontro, allontanandosi ancora di più dalla possibilità di diventare un interlocutore politico credibile. Ma se lui non si candida, ripeto, come fa a essere un qualsivoglia interlocutore politico? E che senso ha che attragga lo scontro su di sé? Insomma, se non si candida, perché ci dovrebbe importare di lui? A nome di Chi, parla, giacché anche il suo "popolo" professa con orgoglio (più o meno sempre) una inopinata indipendenza - vera o presunta - dal suo leader? È solo questo dunque, al di là di qualsiasi altra considerazione sui "buffoni" al potere che piacciono alle folle, la vera Anomalia di Grillo, ed è solo questo che, alla fine, di Grillo (mi) fa paura.
Non sapere Chi ho davanti.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Svolte
Fatichi, ti arrabatti, sudi e bestemmi per dei mesi, per degli anni. Poi, nello spazio di un weekend, succedono cambiamenti epocali e i processi vengono a... Leggere il seguito
Da Fra
CULTURA, ITALIANI NEL MONDO, SOCIETÀ -
Referendum Grecia: cosa succede se vince il sì, cosa succede se vince il no
Il Messaggero analizza cosa potrebbe accadere dopo il referendumAl di là delle rassicurazioni, il timore è l’effetto contagio per la crisi in Grecia. Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
La chiusura delle banche in Grecia
Le banche greche resteranno chiuse sino al 5 luglio e le borse europee e asiatiche sono crollate, per la paura di un eventuale default della GreciaUn ciclista d... Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Grecia, lunedì nero con banche e Borsa chiuse, polizia in stato di allerta....
Oggi la Borsa di Atene è chiusa, così come le banche, che riapriranno solo lunedì prossimo, 6 luglio, il giorno dopo il referendum sulla proposta dei... Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ -
Il referendum greco buca la bolla onirica
Il mondo reale possiede una sua logica testarda, ma i modi e la scansione degli eventi attraverso cui si manifesta sono del tutto imprevedibili, a volte... Leggere il seguito
Da Albertocapece
POLITICA, SOCIETÀ -
Draghi chiude i rubinetti e Tsipras le banche, non è scontato che l’euro regga
Pur rappresentando in una telefonata con Tsipras, la sua comprensione per la scelta del Governo Greco di indire un referendum perché sia il popolo ad esprimere... Leggere il seguito
Da Blogaccio
SOCIETÀ